sabato 28 agosto 2010

La difesa della Patria per gli obiettori di coscienza e il Servizio Civile: Riflettiamo.

In epoche come quella della Seconda Guerra Mondiale, quando l’Italia fu invasa dai tedeschi nazisti, la difesa della Patria consisteva nell’uso delle armi contro gli aggressori, in quel caso quindi giustificata, poiché era necessario rispondere agli attacchi.
Nel 1946 è nata la Costituzione, il cui articolo 11 prevede che “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa della libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.” Ciò significa che l’uso delle armi è giustificato esclusivamente come strumento di difesa, in caso di attacco, e non di offesa.
Oggi il concetto di patriottismo è ben diverso,( certamente non deve essere inteso, perdonate l’ironia, come il tifo della nazionale di calcio). Oggi s’intende la lotta ai vari problemi e ingiustizie sociali di cui è vittima la propria nazione.
Bisognerebbe però stabilire anche che cosa s’intende con il termine “Patria”.
Solitamente è utilizzato per indicare la nazione nella quale si è nati e cresciuti, ma stando all’etimologia della parola, “Terra dei padri”,“il luogo in cui si è nati”, si può benissimo essere più, per così dire, generici e quindi intendere semplicemente il mondo.
Dunque il patriottismo non è necessariamente sinonimo di nazionalismo, un fenomeno, tra l’altro, che, in modo sfrenato, potrebbe facilmente sfociare in un fenomeno negativo che è quello del razzismo,per questa ragione, anziché continuare a parlare di difesa della Patria intesa come nazione, si dovrebbe iniziare a parlare di difesa del mondo. Che cos’è dunque, per il servizio civile, la difesa della Patria?
Naturalmente si agisce con la non violenza e si ripudia l’uso delle armi, quindi della guerra e , per gli obiettori di coscienza, è un concetto di solidarietà, vuol dire aiutare il prossimo, le categorie più deboli, come gli anziani, i diversamente abili, i minori ecc.
Facciamo però qualche passo indietro, a quando la patria era semplicemente la nazione: a quei tempi, era necessaria la violenza per difenderci dagli invasori. Oggi i nostri problemi non sono gli invasori (o almeno così sembra), ma sono ben altri, quindi, riflettiamoci: quello che fanno gli obiettori di coscienza e i volontari del servizio civile basta per difendere la Patria? E’ certamente un contributo, ma non è tutto. Chiediamoci inoltre: quali sono i nostri problemi, da chi o da cosa nascono e come possiamo risolverli, solo dopo aver risposto a queste domande potremmo cercare la radice del problema per poi estirparlo così per poterci davvero definire “Difensori della Patria”, che sia inteso come difesa della nazione o del mondo intero.

Domenico Esposito Mito

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