giovedì 21 aprile 2011

Convegno: La Gioventù Assurda

Il convegno su “La Gioventù Assurda”, organizzato dal Centro Studi e dall'Associazione La Valle, è stato introdotto da Roberta Martone, la quale ha espresso la sua indignazione nei confronti della società che ha illuso i giovani che speravano che avere successo significasse far valere i propri pregi, i propri impegni e che la costanza e il sacrificio sarebbero stati premiati, almeno per chi se lo merita. La Meritocrazia però, come ha osservato Martone, spesso non si rivela altro che un termine utilizzato dai politici per rendere ancora più credibile un discorso retorico preparato a tavolino, quando in realtà nella nostra società l'unico merito che bisogna avere per rivestire un ruolo importante o, semplicemente per trovare un lavoro, è di avere qualche conoscenza. “E allora” si è domandata Martone “che posto si dà alla competenza, alla preparazione e all'impegno, in una società in cui prevalgono soltanto la corruzione, intrighi politici e favoritismi?
Non è però la gioventù a essere assurda, ha osservato Talamo, giornalista e ricercatore della Formez, è assurdo, invece, che in un Paese che ha condannato se stesso al declino, la vera crisi del nostro tempo non è il crack periodico delle borse, ma la distruzione professionale delle giovani generazioni. Per un giovane del Sud, il discorso è ancora più paradossale perché non solo è inchiodato al nulla, ma è anche descritto sui giornali come un fannullone privilegiato che vive alle spalle degli altri, come se questo giovane non volesse lavorare ma volesse, per decisione, vivere sulle spalle degli altri. “Essere giovani " ha osservato Talamo "dovrebbe significare avere la spensieratezza anziché doversi preoccupare ogni giorno di non essere indipendente, di non essere autonomo e di non potersi costruire il futuro. La crisi addirittura ha ridotto la disoccupazione al sud poiché è aumentato il lavoro nero e inoltre la rinuncia al lavoro”. Poi difendendo i giovani ha affermato che essi devono concorrere “a cambiare lo spirito di questo tempo , ricominciando a credere in se stessi." È stata poi la volta del sindacalista della Cgil Mimmo Giugliano che ha portato dei dati oggettivi dai quali è risultato che il tasso di disoccupazione aumenta sempre di più affermando che “la politica nazionale è impegnata su altri fronti e continua ad essere indifferente al problema: ci vuole una seria e concreta politica per l'occupazione quale primaria esigenza ed emergenza dell’Italia. La crisi” – ha proseguito il sindacalista –“ ha prodotto effetti catastrofici con la perdita di migliaia di posti di lavoro e i primi a pagare l'immobilismo dei nostri paesi sono stati i giovani precari senza alcuna fonte di tutela”.
A concludere i lavori è stato il giovanissimo Stefano Pietrosanti, membro della Gioventù Federalista Europea, il quale ha dichiarato "che “ non esistono oggettivamente questioni 'giovanili', qui si tratta di un problema sociale che al massimo può essere definito generazionale, perché riguarda questa nuova generazione”. Poi, confutando la precedente dichiarazione di Talamo, ha precisato: "non è vero che i giovani non protestano: forti onde di proteste si sono viste dall'inizio della crisi. Alla fine, però, ha concluso Pietrosanti, “ ci si accorge anche che protestare, spesso, si rivela totalmente inutile”. A fine convegno, il confronto con il pubblico.

Domenico Esposito Mito

martedì 19 aprile 2011

Frasi e aforismi di Domenico Esposito Mito

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L'unico e vero maestro di vita è la vita stessa.

(Domenico Esposito Mito)

La differenza tra il maschilismo e il femminismo è che il maschilismo non ha indossato la maschera della parità dei sessi.
(Domenico Esposito Mito)

Io credo che le persone bisogna conoscerle più da vicino
prima di descriverle in un certo modo. Bisogna conoscerle in
ogni ambiente, in ogni situazione, perché ognuno di noi cambia
atteggiamento in base al luogo, alla situazione o la gente in
mezzo a cui si trova o anche in base all'età e soprattutto in
base all'umore, così come i camaleonti cambiano colore in
base all'oggetto su cui si trovano. Non possiamo dire che una
persona è chiusa di carattere solo perché con noi non si apre, e
di conseguenza, proprio per il fatto che non si apre con noi,
mai potremo dire di conoscerla bene.
D'altronde, nessuno di noi conosce fino in fondo il suo
prossimo, neanche i migliori amici si conoscono bene tra di
loro. Neanche un genitore conosce bene il proprio figlio, e non
sa mai cosa esattamente gli frulla per la testa. Perché in fondo
nessuno di noi conosce bene neanche se stesso. Quindi se non
conosciamo bene noi stessi come pretendiamo di conoscere
bene gli altri?

(Domenico Esposito Mito)

Si dice che il pazzo sia il prodotto della società, che noi cosiddetti "sani", noi che emarginando le persone, deridendole e abbandonandole provochiamo in loro degli squilibri mentali, noi, con la nostra cattiveria, con il nostro menefreghismo, con il nostro egoismo.

(Domenico Esposito Mito)

Eh! Vedi mio caro, la differenza tra me e te è questa: tu studi, io rifletto, io ragiono. Io sono un amante della cultura. Sebbene io non sia mai stato un bravo studente, ho sempre amato la cultura, tu invece sei un bravo studente, ma non sei amante della cultura quanto me.

(Domenico Esposito Mito)

L'antifemminismo non è maschilismo, non è nemmeno l'odio nei confronti delle donne, bensì nei confronti di un'ideologia subdola: lo scopo dell'antifemminismo è di difendere il genere maschile da chi crede che offendendolo si difenda il genere femminile.

(Domenico Esposito Mito)

Se non hai problemi, non hai bisogno di nulla, e quando non hai bisogno di nulla... perdi tutto... e... forse anche tutti.

(Domenico Esposito Mito)

Finché gli storici e i giornalisti saranno attaccati a un'ideologia o a un partito e, in alcuni casi, anche a una religione, che siano dalla parte dei vinti o dei vincitori, non potremo mai credere che essi affermino il vero.

(Domenico Esposito Mito)

Io, nel momento in cui ho perso, ho capito che in realtà avevo vinto

(Domenico Esposito Mito)

Secondo Berlusconi, tutto il male deriva dai comunisti; secondo i "comunisti", tutto il male deriva da Berlusconi: ecco, questa è l'odierna politica italiana.

(Domenico Esposito Mito)

A volte temo di sembrare alla gente uno dei tanti
pazzi del paese, altre volte temo di esserlo, altre volte ancora
invece, temo di diventarlo.

(Domenico Esposito Mito)

George Orwell pensava che nel 1984 il Grande Fratello avrebbe guardato il popolo: chissà cosa penserebbe, se sapesse che oggi è il popolo che guarda il Grande Fratello.

(Domenico Esposito Mito)

Non sarei un po' presuntuoso, se dicessi di non aver mai peccato, almeno un volta nella mia vita, di presunzione?

(Domenico Esposito Mito)

La timidezza sarà anche una forma di paura, ma è pure una forma di orgoglio. Essa è soprattutto l'accortezza di non dire idiozie e di non rendersi ridicoli, a differenza di chi, pur di non tacere, preferisce dire sciocchezze

(Domenico Esposito Mito)

"La delusione è il castigo degli illusi, la giusta punizione per chi sogna troppo".
Domenico J. Esposito
Mad World - Il Mondo Malato

"Per quanto la neve sia fredda, è l'unica cosa che ti riscalda il cuore quando hai il gelo dentro".
Mad World - Il Mondo Malato
Domenico J. Esposito

"L'anticonformismo intenzionale è solo l'altra faccia del conformismo, che è la paura di essere diversi, mentre la diversità altro non è che la libertà e il coraggio di essere se stessi in una società che non rispecchia i tuoi valori e le tue idee".
dal libro "Mad world. Il mondo malato".

Noi artisti siamo malati che hanno una cura a portata di mano: l’arte!"
Dal romanzo "Il Mondo Malato"
Eretica Edizioni

“I moralisti si dividono in due categorie: quelli che puntano il dito contro chi sbaglia e quelli che assolvono e addirittura elogiano chi persevera. Non c’è una via di mezzo”.
(Il Mondo Malato)

"Succede che a volte di notte non puoi dormire perché l’ispirazione ti chiama. Se non vuoi impazzire, devi alzarti dal letto, prendere il quaderno e metterti a scrivere. Poco importa se arriverai all'alba. Devi farlo".
Dal romanzo "Il Mondo Malato"
Eretica Edizioni

"A volte le cose alle quali ci aggrappiamo per sopravvivere sono quelle che più ci uccidono".
Dal romanzo "Il Mondo Malato".
Domenico J. Esposito.
Eretica Edizioni

"L'ispirazione è la malattia dell'artista, l'arte è la sua cura".
Domenico J. Esposito
Dal Romanzo "Il Mondo Malato"
Eretica Edizioni

giovedì 7 aprile 2011

Intervista a Dacre Stoker (Undead, Gli Immortali)

Dacre Calder Stoker (Montreal, 23 agosto 1958) è uno scrittore e sportivo canadese.Di origine canadese, ma residente da alcuni anni negli Stati Uniti, è il pronipote del celebre scrittore Bram Stoker. Campione mondiale di pentathlon e allenatore del team canadese al pentathlon alle Olimpiadi di Seul del 1988, vive nel South Carolina con la moglie e i due figli. Ha esordito come scrittore nel 2009 con il romanzo Undead - Gli immortali, primo sequel ufficiale di Dracula. Nella stesura del romanzo ha collaborato con lo scrittore e studioso Ian Holt.

Cliccate qui per leggere la mia recensione del libro

Salve, Signor Stoker. La prima domanda che volevo porle è questa: come mai lei e Ian Holt avete cambiato la trama del "Dracula" originale nel sequel che avete scritto? Per esempio, nel romanzo del suo antenato non esisteva alcuna storia d'amore di Mina con Dracula, anzi, al contrario, Jonathan Harker e Mina erano descritti come una coppia fedele e fiduciosa.


Sentivamo il bisogno di effettuare qualche cambiamento ai personaggi così da poter modernizzare la storia. Dracula fu scritto in stile epistolare, che non dava al lettore più di una semplice idea delle relazioni tra i personaggi centrali. Abbiamo pensato che dopo venticinque anni la "banda di eroi" abbia subito una serie di eventi traumatici durante la caccia al conte Dracula in Transilvania, e che ne abbiano subito gli effetto e quindi siano cambiati.
È come essere tornati da una guerra quando un tuo amico è stato ucciso, tu stesso potresti cambiare. Abbiamo anche pensato che che sarebbe stato interessante per i lettori se avessimo sviluppato la storia della relazione tra Mina e il Conte Dracula. Sappiamo che i due ebbero un "incontro" nel Dracula di Bram, ma niente fu detto riguardo gli effetti che esso ebbe su Mina.


Dichiaraste che il vostro intento era, con questo romanzo, di restituire alla figura di Dracula il suo spirito autentico e originale: poiché la trama differisce molto dal romanzo originale di Bram Stoker, che cosa intendevate dire allora?


La trama non cambia veramente, continua venticinque anni dopo. Offriamo dei cambiamenti all'interno dei personaggi originali di Bram per mantenere l'interesse nel lettore e gli offriamo nuove cose per poter sfidare le loro menti. Le locazioni a Parigi e in Inghiterra sono simili a quelle della storia originale, danno al lettore la possibilità di sentirle familiari e sentirsi sfidato da ciò che non si aspetta allo stesso tempo. Allo stesso tempo, diamo al Conte Dracula la possibilità di avere molto di più di una voce rispetto a come avveniva nel romanzo di Bram

Il finale del vostro romanzo è molto, per così dire, “aperto”: pensate quindi di scrivere un sequel? O comunque, in futuro, scriverete qualche altro libro?

Ian e Io abbiamo un abbozzo per un sequel di "Dracula the Un-dead". Se c'è abbastanza interesse da parte del lettore troveremo un editore, allora potremmo decidere di lavorare di nuovo insieme. Attualmente sto lavorando ad un libro di non fiction, con la dottoressa Elizabeth Miller. Si tratta di uno sguardo molto speciale a Bram quando era più giovane, prima di scrivere la maggior parte dei suoi libri. Abbiamo trovato un articolo di Bram in un attico di uno dei suoi figli , ci permette di penetrare nei suoi pensieri interiori che riteniamo che i lettori ameranno esplorare.

Qual è il suo film preferito su Dracula e quale attore lo ha interpretato meglio, secondo Lei?

Mi piaciacciono molto due film di Dracula : la versione originale di Todd Browning del 1931 e la versione di Coppola del 1992.
Penso che ci siano stati molti attori che hanno fatto un ottimo lavoro nell'interpretazione di Dracula, tutti sono un pò diversi, il Signor Christopher Lee, Bela Lugosi, Frank Langella e Gary Oldman sono al top della mia lista.


Cosa ne pensa della figura moderna del vampiro che è molto differente da quella originale di Dracula?

I vampiri sono stati in continua evoluzione sin da quando sono stati introdotti nei primi anni del 1800 nella letteratura. Le prime versioni hanno cambiato il vampiro in un ardito aristocratico dell'Europa Orientale. I Film invece hanno dovuto offrire sempre qualcosa di nuovo e diverso ad ogni nuova produzione altrimenti i fans si sarebbero stancati della "solita vecchia roba". Poiché si tratta di personaggi inventati, mi stanno abbastanza bene tutte le diverse versioni.

Chi è il suo autore preferito odierno di romanzi sui vampiri?

Mi piacciono Stephen King e Anne Rice, ho proprio sentito che hanno aggiunto del dramma molto realistico e horror al genere vampiresco.

La ringrazio, signor Stoker, in bocca al lupo per tutto. Un saluto.

Domenico Esposito, scrittore e giornalista

Grazie a Carlo Esposito per la traduzione

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