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venerdì 6 luglio 2018

"Il Romanziere", il nuovo libro di Domenico J. Esposito

Donato Bratti, uno scrittore in crisi e di scarso successo, si insospettisce di avere poteri soprannaturali quando alcuni avvenimenti narrati nei suoi romanzi prendono veramente forma. Quando si verificherà un grave incidente, pensando che sia colpa sua, proverà a rimediare revisionando un suo racconto. Il presunto potere sembra avere effetto sulla vittima, che si riprenderà dopo pochi giorni. Lo scrittore comincerà allora ad aiutare alcune persone salvando loro la vita. In seguito, però, utilizzerà questo potere per scopi personali ma non sempre con risultati tangibili. Scetticismo razionale e credulità condurranno allora Donato Bratti alla follia, ispirandogli una nuova opera. Il Romanziere non è soltanto un romanzo psicologico, ma anche un metaromanzo sulle difficoltà di uno scrittore che quotidianamente insegue i suoi sogni.

Clicca qui per ordinare il libro direttamente dalla casa editrice. Oppure ordinalo in libreria. 


sabato 5 agosto 2017

Un giorno i cervinaresi mi ricorderanno così

Un giorno i cervinaresi mi ricorderanno così: "quel ragazzo che stava sempre con un libro in mano, quasi sempre da solo, che 'se non sbaglio' - dirà qualcuno - aveva anche scritto qualche libro". Per pochi sarò, come per pochi sono, "lo scrittore".






Domenico J. Esposito, scrittore.

lunedì 15 maggio 2017

mercoledì 15 febbraio 2017

Cervinara, lo scrittore Domenico J.Esposito ospite all’Einaudi (2015)


Oggi voglio semplicemente condividere qualche ricordo.
Il 23 aprile del 2015 fui invitato all’istituto Einaudi di Cervinara, alla Giornata Mondiale del Libro, “io leggo perché”.
ioleggoperche
In seguito, il 17 dicembre dello stesso anno, fui nuovamente invitato, per discutere con gli studenti del mio romanzo d’esordio “La Città dei Matti”, del quali gli alunni realizzarono anche una sorta di booktrailer, con la colonna sonora di Simone Cristicchi.


lunedì 8 febbraio 2016

Domenico J. Esposito (se fossi su Wikipedia)

Poiché c’è gente che continua a cercarmi su Wikipedia, ma secondo il sito, io non sono enciclopedico, allora scherziamoci su, creando una finta pagina di Wikipedia. Ironia della sorte vuole che, sebbene la mia pagina non esista, il mio nome sia menzionato spesso sul sito. Chissà, magari un giorno… :)



Biografia
Domenico J. Esposito (già Domenico Esposito Mito) è uno scrittore di Cervinara (AV). Coltiva fin da bambino la passione per la scrittura. Durante l'adolescenza si dedica al rap, partecipando ad alcuni concerti insieme all'amico Dj Shada (Gianmarco Cioffi), producer hip hop, al quale tra l'altro ha attribuito egli stesso il nome. Studente mediocre,  marina la scuola se ne va in montagna  a leggere romanzi e dedicandosi a letture non scolastiche. Al quinto anno di scuola superiore lavora per pochi soldi come cameriere e lavapiatti in un pub vineria. Dopo il diploma, rinunciando a proseguire gli studi, lavora come stuccatore con il padre di un amico e nel frattempo inizia a scrivere il suo primo romanzo. Fonda un movimento sociale giovanile insieme a un amico, al quale parteciperà solo per un anno, finché il movimento non fallirà, conducendo un programma culturale alla radio web del movimento. Il suo primo romanzo sarà pubblicato nel dicembre del 2009, La Città dei Matti da Mon&editori, ottenendo un discreto successo e rendendolo uno degli autori più noti di Cervinara, soprattutto per la sua giovane età (24 anni). Nel 2010 svolge il servizio civile, lavorando come segretario sociale. Gestisce un blog che prende il nome del suo romanzo d'esordio, in cui sono presenti articoli, recensioni e interviste ad artisti più o meno famosi (quali l'attore Ciro Ceruti, lo scrittore Dacre Stoker, pronipote di Bram, il doppiatore Niseem Onorato, ecc.)
Nel 2011 collabora con il mensile cervinarese Il Caudino, nella cui biblioteca della redazione soddisfa la sua sete di lettura e arricchisce il suo bagaglio culturale, chiudendosi in redazione, oltre l'orario di lavoro. Nel dicembre del 2011 pubblica il suo secondo romanzo, ispirato ai fatti del G8 "Sia fatta la mia volontà - Qui nel mondo" con la casa editrice Tempesta, la quale aveva già deciso di non pubblicare più narrativa per dedicarsi alla saggistica, ma fu talmente conquistata dal lavoro di Esposito che decise di fare un'ultima eccezione. Nel 2013, Domenico si aggiudica il primo premio al concorso letterario "Il Giardino Incantato" alla sezione Poesia Adulti e nel frattempo viene invitato a reading e manifestazioni dedicate alla poesia e alla letteratura, soprattutto dalla poetessa siciliana/caudina Angela Ragusa. Nell'estate dello stesso anno, uno scrittore locale, il professor Franco Martino, lo invita a far parte della giuria del concorso "Cervinara Poesia", premio istituito per la prima volta, rivelandosi un giudice molto severo ed esigente, il che porterà (probabilmente) la sua esclusione all’edizione successiva.
L'anno dopo si aggiudica il secondo posto al premio letterario "Il Giardino Incantato", questa volta alla sezione Narrativa Adulti.
Da Ottobre fino all'anno successivo collaborerà con la rivista prima online e poi cartacea "L'Altra Faccia" fondata da Tommaso Bello e anche qui intervista artisti sia esordienti sia affermati come Maurizio De Giovanni e ancora una volta Ciro Ceruti.
Lasciata la rivista, scrive occasionalmente su giornali locali, partecipa come critico e relatore alle presentazioni di altri autori.
Nella primavera del 2015 viene ospitato come intellettuale locale nella scuola dove si è diplomato, in occasione della giornata mondiale del libro "Io leggo perché".
Invitato nuovamente a far parte della giuria di "Cervinara Poesia" nell'ambito di Cervinarte, Festival della cultura, (prima che si chiamasse così), rifiuta per dedicarsi alla sua nuova fatica letteraria "Mad World - Il Mondo Malato", pubblicato del 2016 da Eretica Edizioni.
Il 17 dicembre 2015 viene invitato di nuovo alla Einaudi di Cervinara, questa volta per un dibattito riguardo il suo primo romanzo “La Città dei Matti” con gli studenti che ne realizzano una sorta di book-trailer .
Il diciassette febbraio 2017 realizza il video "Questo non è il Bronx" in collaborazione con Gianfranco Marchese (usertv), con la voce narrante dell'attore Vito Gabriele Cioffi, video dedicato al rione di Cervinara Parc San Vito.
Opere

(2009) La Città dei Matti
(2011) Sia fatta la mia volontà - Qui nel mondo
(2016) Mad World - Il Mondo Malato 

Curiosità

- Tutte le copertine sono state disegnate dal fratello illustratore Carlo Esposito

-Il suo romanzo è menzionato dal gruppo hip hop cervinarese I Manzharda in una loro canzone "Mito nella Città dei Matti" ed è stato oggetto di studio nella scuola L. Einaudi di Cervinara, dove lo stesso autore si è diplomato.
- Nel 2011, in un'intervista a Ciro Ceruti, fece notare all'attore un errore nella sit-com: benché i protagonisti non siano cugini paterni, bensì materni, hanno lo stesso cognome.
- Nella pagina Wikiquote della doppiatrice Giulia Tarquini, la maggior fonte utilizzata è l’intervista sul blog dello scrittore Domenico Esposito
- Ha scritto un articolo riguardo il film di Micheal Cimino, intitolato Il Cacciatore di E.M. Corder, un romanzo e un autore dimenticati. Uno strano caso editoriale e cinematografico, pubblicato sulla rivista L’altra Faccia online. Riportato, in seguito alla cancellazione del giornale, sul blog dell’autore.
- È dello stesso paese che nel 2015 ha conferito la cittadinanza onoraria al cantante statunitense Peter Cincotti e allo scrittore napoletano Maurizio De Giovanni.
- Il suo romanzo “Sia fatta la mia volontà – Qui nel mondo” si trova nella biblioteca della UAAR (Unione Atei Agnostici Razionalisti)


- Fu il primo italiano a intervistare, nel 2011, lo scrittore Dacre Stoker, pronipote del celeberrimo Bram, in occasione del suo "Undead", seguito ufficiale di Dracula, con un'intervista  e una recensione molto critiche accusò lo scrittore di aver stravolto il romanzo del suo avo.

Dal romanzo "Mad World - Il Mondo Malato" è stata tratta la canzone "Il Mondo Malato" interpretata dal musicista cervinarese Ivan Romano. 

giovedì 13 marzo 2014

Intervista all´attrice Cristina Arnone, a cura di Domenico J. Esposito

Cristina Arnone è un´attrice italiana. Ha studiato al liceo classico Cicognini di Prato, dove ha cominciato a recitare partecipando agli spettacoli della compagnia "Nuova Colonia" fondata e diretta da Antonello Nave. Si è laureata in Storia del Teatro e dello Spettacolo presso il D.A.M.S.

Dal 2004 al 2009 ha lavorato principalmente con la Compagnia teatrale di Glauco Mauri e Roberto Sturno, ricoprendo ruoli da protagonista in classici come Delitto e Castigo di Dostoevskij e Faust di Goethe.
Ha lavorato in cinema e tv e curato registicamente i propri spettacoli da attrice "Gaia, terra di mezzo" (2005-2006) "Rebecca" (2008) e "Congelata". Ha partecipato a serie televisive come "Il giovane Montalbano", con Michele Riondino, "Carabinieri 7", "La stagione dei delitti 2" e in opere cinematografiche come "L´innocenza di Clara" di Toni d´Angelo, "Maternity Blues" di Fabrizio Cattani, "La casa sulle nuvole" di Claudio Giovannesi, "Il Caso Cindy S." di Leonardo Rossi.

Domenico Esposito: Ciao, Cristina, innanzitutto grazie per aver accettato l´invito. Cominciamo dall´inizio, leggi tutto


domenica 25 novembre 2012

Il romanzo di Domenico Esposito Mito sui Fatti del G8: Recensione dello scrittore Franco Martino.

Luglio 2001: nella caserma di Bolzaneto, Demetrio ha subito atroci torture ad opera della polizia, per aver partecipato alla manifestazione dei No-global contro il G8 a Genova. Non riesce più a dormire tranquillo, soffre di incubi e allucinazioni. Coperto di ferite materiali e morali, resterà traumatizzato per tutta la vita: come potrebbe dimenticare? Tra i suoi amici troviamo Ciro, Angelo, Miriam (che ha subito un simile trattamento nella caserma Raniero a Napoli, pochi mesi prima) e tutti vorrebbero aiutarlo a riconquistare una vita normale, ma non ci riescono. Durante una festa al Centro Sociale a Napoli, Demetrio trascina il suo amico Paolo in un grave episodio di vendetta, restituendo a tre giovani fascisti lo stesso trattamento che ha subito lui a Bolzaneto, ma Paolo ne resta profondamente turbato, affetto da sensi di colpa, fino a sfiorare il suicidio. Demetrio rivede col pensiero la sua infanzia, la morte violenta del padre, ucciso da alcuni sicari della camorra, ma non conosce la verità, qualcuno gli ha detto che il padre fosse un camorrista, ma lui non ci crede, anche se a volte quel dubbio lo sfiora. Rivede episodi della sua vita scolastica da tredicenne, il professore che lo maltrattava, ha sogni di mostri e incubi notturni, voci che lo incitano e lo perseguitano: “Uccidli, distruggili” e lui confessa a se stesso: “Se sono diventato cattivo, è perché mi hanno trattato con cattiveria”.  LEGGI IL TESTO INTERO

venerdì 24 febbraio 2012

Valle Caudina: Seconda edizione del Premio nazionale di poesia e narrativa "Il Giardino Incantato"

Il club inner wheel di valle caudina indice la seconda edizione del premio letterario nazionale di poesia e narrativa “Il giardino incantato”.
Al concorso possono partecipare le Socie dei Club IW Italia, loro familiari ed amici.
Sono ammesse poesie, in lingua italiana ed in vernacolo, e novelle/racconti brevi (max 8 cartelle – ogni cartella 1800 caratteri) esclusivamente in lingua italiana.
Le poesie in vernacolo devono essere accompagnate dalla versione in lingua italiana e recare l’indicazione del vernacolo di provenienza. Le composizioni, a tema libero, devono essere inedite e non premiate in altri concorsi. È istituita la sezione giovani autori a cui possono partecipare poeti e scrittori che non abbiano ancora compiuto i 25 anni di età alla data 15 marzo 2012 che costituisce il termine ultimo per la partecipazione al presente concorso. Ogni autore può partecipare con una o due poesie e/o con un elaborato di narrativa. Per la sezione adulti è richiesto un contributo economico unico pari ad euro 20,00 da inviare tramite bonifico bancario a:
Banca della campania – Filiale di Cervinara (AV), piazza Trescine – sul c.c. N.0055/1363112 intestato a International Inner Wheel Club di VALLE CAUDINA – coordinate bancarie IT29 I 053927572 000000 1363112
Per la sezione giovani autori non è richiesta tassa di lettura.
Gli autori devono inviare quattro copie anonime degli elaborati insieme con una copia in busta chiusa, recante nome, cognome, indirizzo completo, recapito telefonico, eventuale indirizzo e-mail e firma autografa dell’Autore nonché un breve curriculum vitae dello stesso. Riportare le composizioni in forma anonima anche su Cd (facoltativo). Allegare ricevuta di bonifico bancario (Sezione Adulti).
Le spedizioni non conformi a quanto su indicato non saranno prese in considerazione
Inviare tramite posta raccomandata a/r, a: I.W. Club di VALLE CAUDINA – Segreteria organizzativa c/o Cettina Iglio Vassallo – 82011 Airola (BN), Via Sorlati entro e non oltre il 15 Marzo 2012 (farà fede il timbro postale di partenza)
La Giuria, che sarà resa nota durante la cerimonia di Premiazione, è composta da personalità del mondo della cultura. Il loro operato è insindacabile. La Cerimonia di Premiazione avrà luogo nel maggio 2012, in Valle Caudina. I premi non saranno spediti e dovranno essere ritirati personalmente dai concorrenti vincitori o da loro delegati in occasione della Cerimonia di Premiazione. Gli autori delle composizioni premiate saranno preavvertiti telefonicamente in tempo utile per consentire loro la partecipazione alla cerimonia. I premi non ritirati saranno ritenuti decaduti.
La partecipazione al Concorso implica la completa accettazione del presente Bando e costituisce espressa autorizzazione all’eventuale pubblicazione senza fini di lucro, delle opere inviate e all’uso dei dati anagrafici unicamente ai fini delle comunicazioni inerenti il premio stesso. Le composizioni ricevute non saranno restituite.
Per ulteriori informazioni contattare cettinaiglio@virgilio.it

mercoledì 11 gennaio 2012

Recensione su Sololibri.net del romanzo sul G8 "Sia fatta la mia volontà-Qui nel mondo", a cura di Rolando Giancola

Rabbia, indignazione, potere, flusso di coscienza. Differenti e importanti sono gli argomenti trattati nel romanzo “Sia fatta la mia volontà (qui nel mondo)” di Domenico Esposito Mito, pubblicato nel 2011 da Tempesta Editore.

Con piacere ne ho sfogliato le pagine, con rabbia ho condiviso il mio pensiero politico con quello dei personaggi. Personaggi tanto umani, sinceri ed autentici da indurmi in confusione su dove finisse il romanzo e dove iniziasse la realtà. Più tardi ho scoperto che non esiste questo confine. Domenico non è un inventore di favole, né uno scrittore fantasy o un allegorista. Domenico racconta del mondo che lo circonda, delle persone che entrano a far parte del suo immaginario, descritte con profondità e precisione non solo per quello che riguarda la loro forma (il loro carattere), ma anche e soprattutto per la loro anima, il loro pensiero.

Il contesto del romanzo è un piccolo paese campano non molto distante da Napoli. Qui, con passione e tenacia, ... Leggi l'articolo intero

giovedì 22 dicembre 2011

Tutti i libri (saggi e romanzi) sul G8

Domenico Esposito Mito, "Sia fatta la mia volontà-Qui nel mondo" (Romanzo), Tempesta Editore, 2011. ISBN 9788897309161

Vittorio Agnoletto, Lorenzo Guadagnucci, L'eclisse della democrazia, Feltrinelli, 2011, ISBN 88-07172100.

Gloria Bardi e Gabriele Gamberini, Dossier Genova G8. Il rapporto illustrato della procura di Genova sui fatti della Scuola Diaz, BeccoGiallo, 2008
R. Bisso - C. Marradi, Le quattro giornate di Genova - 19-22 luglio 2001, Fratelli Frilli Editori, 2001. ISBN 88-87923-16-7

Giulietto Chiesa, G8/Genova, Ed. Einaudi, 2001. ISBN 88-06-16170-9 (testimonianza di un noto giornalista e parlamentare europeo presente a Genova nei giorni delle proteste)
Concita De Gregorio, Non lavate questo sangue, Laterza, 2001
Franco Fracassi, G8 Gate. 10 Anni d'Inchiesta: i Segreti del G8 di Genova, Ed. Alpine Studio, 2011. ISBN 88-96822135 (L'inchiesta finale sul G8, da chi per primo la raccontò al mondo. Dal libro è tratto il documentario "G-Gate", finalista al Premio Ilaria Alpi 2011 e distribuito con l'Unità)
Haidi e Giuliano Giuliani, Un anno senza Carlo, Baldini&Castoldi, 2002
Lorenzo Guadagnucci, Noi della Diaz. La notte dei manganelli e i giorni di Genova nel racconto del giornalista che era dentro la scuola, Altreconomia/Terre di Mezzo, 2002. ISBN 978-88-88424-51-4.

Carlo Gubitosa, Genova, Nome per nome. Le violenze, i responsabili, le ragioni. Inchiesta sui giorni e i fatti del G8, Ed. Berti/Altreconomia/Terre di Mezzo, 2001. ISBN 88-88424-67-9 (Inchiesta completa sui fatti del G8, contiene molti estratti di atti e documenti ufficiali)
Riccardo Lestini - Con il tuo sasso: monologo inchiesta sulle giornate di Genova. ISBN 978-88-7606-169-1

Carlo Lucarelli, G8. Cronaca di una battaglia. Einaudi, 2009. ISBN 978-88-06-19583-0 (Con DVD contenente la puntata di Blu notte dedicata ai fatti di Genova)
C. Marradi - E. Ratto [a cura di], Da Seattle a Genova - Gli 8 non valgono una moltitudine, Fratelli Frilli Editori, 2001. ISBN 88-87923-15-9

F. Martone e E. Mangini, La sindrome di Genova, Carta.org [collegamento interrotto]/ Frillieditori.com
OCP, Violenza Mediata. Il ruolo dell'informazione al g8 di Genova, Editori Riuniti, Roma, 2003. ISBN 88-359-5365-0

Paola Staccioli (a cura di) "Per sempre ragazzo", Tropea, 2011. ISBN 978-88-558-0187-4

Supporto legale (a cura di). Ge vs G8. Genova a fumetti contro il G8. NdA Press, 2006. ISBN 978-88-89035-32-0.

Nichi Vendola, Lamento in morte di Carlo Giuliani, Fratelli Frilli Editori, 2001. ISBN 88-87923-17-5

Christian Mirra, Quella notte alla Diaz (fumetto) Guanda Graphic,2010. ISBN 88-60-88-92-94


Il giro di boa - Romanzo

fonte: wikipedia

mercoledì 21 dicembre 2011

Le opere di Domenico Esposito Mito

La Città dei Matti è l'opera prima di Domenico Esposito Mito pubblicata con Mond&editori.




La città dei Matti è la storia di Romolo e della sua incessante ricerca di se stesso, sullo scenario di un paesino del Sud, dove convivono criminalità e romantici rivoluzionari. Romolo, nella sua logorante e solitaria introspezione, rivede i tanti episodi nei quali perse, a causa della cattiveria e della superficialità altrui, la stima di sè e la fiducia nel prossimo. E sarà il sedimentarsi in lui, giorno dopo giorno, di tutte queste inspiegabili circostanze ad animarlo di un sentimento di personale rivalsa, a trascinarlo nella più estrema alienazione dalla vita. Così, con un tocco a volte ironico ed a volte ispirato, "La città dei Matti" dell'esordiente Domenico Esposito, racconta come le inquietudini giovanili, quando lasciate a se stesse, conducano per mano oltre il senso del vero.


Sia fatta la mia volontà...qui nel mondo è la seconda opera di Domenico Esposito Mito, basata sui Fatti del G8 del 2001, pubblicata con la casa editrice Tempesta Editore

Sia fatta la mia volontà...qui nel mondo non è solo un bel romanzo,è anche una sorta di saggio politico, religioso e sociale in forma di racconto...che narra la storia di alcuni giovani attivisti campani “reduci” dal G8 di Genova del 2001 e affronta tematiche come il rapporto tra l’ateismo e la religione, le ideologie, la violenza della polizia e i vari problemi della nostra epoca.


Le immagini di copertina sono state realizzate da: Carlo Esposito

venerdì 16 dicembre 2011

Mal...Edizione


Molti sono coloro che, giovani e meno giovani, coltivano la passione per la scrittura e sognano di pubblicare un libro. Alcuni lo fanno, non per esprimere le proprie idee e trasmettere un messaggio, ma più per una sorta di narcisismo, altri per vera passione. La fretta e la frenesia di pubblicare un libro spinge il piccolo autore esordiente, scettico e disilluso di poter essere pubblicato dalle grandi case editrici, a commettere un grave errore: cadere nella trappola dell'editoria a pagamento, credendo che questa sia l'unica soluzione. Sbagliato. Sbagliatissimo. Perché? Perché la maggior parte dell'editoria a pagamento, nemmeno si dovrebbe definire editoria, dal momento che non seleziona nemmeno i testi e pubblica qualsiasi cosa al costo di migliaia di euro ingannando l'autore con false promesse o comunque promesse futili con le quali, ingenuamente, s'illude di poter diventare famoso. È matematico e ovvio, s'intende, che se pubblicano di tutto, pubblicano anche autori validi. Il problema però è che questi bravi autori si confondono con gli autori mediocri e gli autori scarsi, perdendo così la credibilità, non essendo state le loro opere selezionate, ma semplicemente stampate. Insomma, l'autore non si guadagna la pubblicazione con il merito, bensì pagando e non saprà mai il valore della sua opera. Più che un'editoria, questa, sarebbe da definire una sorta di tipografia mascherata da casa editrice. A questo punto, quindi, meglio autoprodursi il libro rivolgendosi a una tipografia appunto oppure a un servizio online spendendo più o meno la stessa cifra. Chi sogna però di pubblicare un libro con un editore dovrebbe provare lo stesso, nonostante la scarsa probabilità, di rivolgersi alle grandi case editrici e attendere con pazienza. Se da queste non si è ricevuta alcuna risposta, dopo un lungo periodo di attesa, allora occorre rivolgersi alle piccole case editrici, quelle che non chiedono soldi. Non si deve credere a chi dice che non esistono o che sono poche: su internet se ne trovano a centinaia. Bisogna pazientare e non avere fretta, rifiutare qualsiasi proposta di pubblicazione da parte di chi chiede contributi e stare attenti anche a quei furbi che, dichiarando di combattere l'editoria a pagamento, chiederanno di acquistare un cospicuo numero di copie (del vostro stesso libro!) con uno sconto al prezzo di copertina che è comunque altissimo. L'autore spenderà sempre sugli 800 euro circa e la gente non potrebbe certo acquistare il libro di un esordiente sconosciuto al prezzo di 20 euro sul quale voi ci guadagnereste tra l'altro una scarsissima percentuale di per sé già bassa, calcolando che, a causa del prezzo troppo alto, le vendite sarebbero molto basse, l'autore avrebbe speso tanti soldi e ci avrebbe guadagnato poco o nulla. Esistono anche case editrici che chiedono contributi, ma selezionano le opere e s'impegnano nella promozione, ma perché spendere soldi quando c'è chi potrebbe pubblicarvi gratis e farvi capire se siete meritevoli o meno? Da non temere, invece, chi potrebbe chiedere una piccola tassa di lettura, soprattutto se in cambio, mentre valutano la vostra opera, spediscono un libro del loro catalogo. Detto questo, il problema dell'editoria a pagamento fa sì che gli autori restino ignoti e non valorizzati ed è dunque un problema che impedisce all'autore esordiente di emergere e fa sì che resti per sempre un esordiente. Queste cosiddette case editrici spiegano, nei loro siti e nei contratti che inviano agli autori, le motivazioni per cui ritengono necessario chiedere contributi. Sciocchezze. Sono solo giustificazioni. Se davvero fosse necessario rubare soldi agli autori, non esisterebbero le case editrici non a pagamento (è infatti è quello che cercano di farci credere) che hanno già da tempo iniziato la lotta all'editoria a pagamento: un problema che va combattuto con l'informazione, invitando gli aspiranti scrittori a diffidare di questi truffatori mascherati da editori e a diffondere a loro volta l'informazione.

Domenico Esposito

fonte: IlCaudino

N.B. nell'articolo pubblicato sul giornale non ho fatto i nomi di quelle case editrici che, in particolare, pubblicano qualsiasi cosa pur di rubare soldi. Le più note sono
IL FILO - GRUPPO ALBATROS
ALTRO MONDO EDITORE
ALETTI EDITORE
Per sicurezza voi comunque rifiutate qualsiasi proposta a pagamento.

domenica 4 dicembre 2011

Sia fatta la mia volontà...qui nel mondo di Domenico Esposito Mito

Il sei dicembre uscirà “Sia fatta la mia volontà...Qui nel mondo”, la seconda opera di Domenico Esposito Mito, già autore de “La Città dei Matti”. Quello di Domenico Esposito non è solo un bel romanzo, ma è anche una sorta di saggio politico, religioso e sociale in forma di racconto...che narra la storia di alcuni giovani attivisti campani “reduci” dal G8 di Genova del 2001 e affronta tematiche come il rapporto tra l’ateismo e la religione, le ideologie, la violenza della polizia e i vari problemi della nostra epoca. La casa editrice Tempesta Editore aveva deciso di non pubblicare più romanzi e dedicarsi esclusivamente alla saggistica, “ma questo romanzo scritto da un giovane di venticinque anni, alla sua seconda opera - spiega l'editore nella prefazione - con quelle idee messe in testa al suo protagonista, forti, provocatorie, ribelli, spesso dure, ma per me sicuramente giuste, mi ha subito conquistato”.



Immagine di copertina: Carlo Esposito

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Domenico Esposito (1986) è un giovane scrittore e rapper di Cervinara (Avellino), conosciuto anche con lo pseudonimo di “Mito”. Ha sempre coltivato la vena di scrittore e poeta, cui crescendo si è aggiunta la passione per il rap. Diplomatosi geometra, si dà però esclusivamente alla musica partecipando a numerosi concerti. Nel 2009 pubblica il suo primo romanzo “La Città dei Matti”(Mond&editori). Ha condotto il programma culturale “Polvere di Storia” alla web radio “C.A.O.S.” (Centro Autogestito Operante nel Sociale), ispirata al movimento giovanile della Valle Caudina nel quale è stato attivamente impegnato per un anno e di cui è stato co-fondatore. Gestisce un blog dove pubblica interviste e articoli. Scrive per “Il Caudino”, giornale mensile di Cervinara.



Disponibile su IBS e sul sito di Tempesta Editore
Retesei

Il Ciriaco

Sito di Enzo Napolitano

sabato 5 novembre 2011

Una piazza intitolata a Carlo Bianco

Cervinara - È stata inaugurata, nella frazione Salomoni, una piazza intitolata allo scrittore, poeta e filosofo cervinarese, Carlo Bianco, autore di più di 95 opere che spaziano dalla letteratura alla poesia, alla filosofia, al teatro. Carlo Bianco ha insegnato Filosofia Teoretica all’Università di Napoli, laureato in Scienze Coloniali e in Giurisprudenza ed è stato insignito della laurea in Lettere honoris causa dall’Università latina di Parigi. La sua produzione letteraria gli ha procurato numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali ed è stato per due volte candidato al premio nobel. L'inaugurazione è stata preceduta dalla messa del parroco Nicola Taddeo ed introdotta dall'assessore ai lavori pubblici, Domenico Cioffi, il quale ha dichiarato che il sindaco e l'amministrazione hanno voluto fortemente la realizzazione di questa piazza che, nonostante le sue piccole dimensioni e il suo stile particolarmente semplice, è qualcosa di “grande” e che “abbiamo avuto conferma di questa sua grandezza per la presenza dei cittadini di Cervinara, a partire dagli abitanti della frazione Salomoni e soprattutto per l'autorevolezza degli ospiti che ci hanno onorato della loro presenza in questa manifestazione perché proprio la loro presenza dimostra che l'amministrazione ha avuto una buona e felice intenzione. Per noi questa piazza rappresenta degli elementi importanti: la ricostruzione, perché ci ricorda il sisma; un luogo di aggregazione, che è la funzione sociale di ogni piazza e anche la testimonianza di una comunità che vuole nutrirsi soprattutto di cultura” . È seguito poi l'intervento del sindaco Filuccio Tangredi al quale è toccato scoprire la targa con l'incisione e che ha dichiarato che“già durante la campagna elettorale si era preso l'impegno di realizzare questa piazza e di far abbattere quelle case fatiscenti e quindi prendere provvedimento a questo problema e ciò ha richiesto un lavoro molto complesso” . Poi è intervenuto il Cosimo Sibilia, presidente della Provincia di Avellino, ringraziando per l'invito per poter essere presente, “per questo grande orgoglio a nome mio e dell'amministrazione provinciale trasmetto alle autorità, ai cittadini di Cervinara perché oggi ricordiamo un grande uomo, un uomo di cultura e di grande spessore morale, un uomo che è il vanto dell'intera provincia di Avellino. Oggi l'intitolazione di questa piccola, ma bella e accogliente piazzetta a nome di Carlo Bianco sta a significare quanto i cittadini di Cervinara con la loro presenza più numerosa ricordino con affetto il maestro Carlo Bianco”. È stata letta, inoltre, una poesia dell'autore da parte di un giovane studente del liceo classico di Cervinara. È toccato poi al primo dei figli dello scrittore, il Generale Franco Bianco, il quale ha ringraziato l'amministrazione comunale e il direttore del nostro giornale Alfredo Marro (che gli ha dedicato anche il saggio biografico intitolato “Carlo Bianco, un gigante del pensiero” e una raccolta di poesie scelte di Carlo Bianco “Frammenti di un'anima”), infatti, numerosi articoli e poesie di Carlo Bianco sono apparsi su Il Caudino, sul quale l'autore scriveva costantemente. Il generale Franco Bianco ha inoltre riconosciuto il merito del Caudino di aver conservato nella biblioteca tutte le opere di suo padre “anche quelle che noi figli non non siamo riusciti a conservare”. A concludere è stata Rosa Russo Jervolino, ex sindaco di Napoli, la quale ha dichiarato di aver avuto “la grandissima fortuna di conoscere Carlo Bianco soltanto negli ultimi dieci anni della sua vita e quindi sarebbe più logico se foste voi a continuare a parlare a me e non viceversa. Carlo Bianco era un avvocato come lo sono io, ma lui era un pensatore profondo, un filosofo, un poeta, un drammaturgo, mentre io non sono niente di tutto questo. Ciò che mi ha colpito di Carlo Bianco” ha aggiunto la Jervolino “era la sua capacità di incutere rispetto, ma senza incutere soggezione e ciò significa che si percepisce immediatamente l'apertura mentale, l'apertura del cuore dell'altro e la volontà di colloquiare. E un altro aspetto che caratterizzava Carlo Bianco era quello di occuparsi di vari rami della filosofia, di letteratura e di poesia, benché di professione facesse l'avvocato, che è una professione che lascia poco spazio a queste materie”. L'ultima volta che Carlo Bianco fu candidato al premio Nobel,vinse lo scrittore Orhan Pamuk, ma, sottolinea la Jervolino, tra il modo di scrivere dei due autori non c'è praticamente nessuna differenza.

Domenico Esposito Mito, scrittore

domenica 9 ottobre 2011

Il romanzo sul G8

È prevista per novembre l'uscita del nuovo romanzo del giovane scrittore cervinarese Domenico Esposito Mito, già noto al pubblico di Cervinara e della Valle Caudina per il suo romanzo d'esordio "La Città dei Matti"pubblicato nel 2009. Il secondo libro del giovane Esposito, edito da Tempesta Editore, s'intitola "Sia fatta la mia volontà – Qui nel mondo". Un romanzo che racconta la storia di alcuni giovani attivisti campani "reduci" del G8 di Genova 2001 e affronta tematiche come il rapporto tra l'ateismo e la religione, le ideologie, la violenza poliziesca e vari problemi sociali della nostra epoca.
Fonte: IL COMUNICATO STAMPA

In Chiaro Scuro
Wikionews

Clicca qui per vedere il book - trailer

mercoledì 27 luglio 2011

La Città Dei Matti presentazione alla Libreria Rinascita Caffè (Roma) articolo su IL CAUDINO



Intervista integrale:

Luana Troncanetti: Domenico, so che ti sei stancato di spiegare il motivo per cui ti chiamano Mito. Vuoi allora raccontarci chi sono i tuoi miti?

Domenico Esposito: Con questa domanda mi costringi a spiegarti lo stesso perché mi faccio chiamare Mito: proprio perché io di miti non ne ho, penso che ognuno debba credere in se stesso: quando si hanno gli idoli, si tende ad imitarli e quindi non ci si crea un proprio stile. Sicuramente bisogna apprendere dagli altri. Ammirare un bravo artista non significa tentare di imitarlo. Sono d'accordo con lo scrittore Erri De Luca, quando afferma che “non dobbiamo idolatrare uno scrittore e assumere il suo stile di scrittura. Dobbiamo ammirarlo con dolcezza e poi scrollarcelo di dosso”. Questa è una cosa che io ho sempre pensato, da quando ero adolescente. Penso quindi che sia sbagliato avere idoli, sia per quanto riguarda la letteratura, sia la musica e ogni altra forma d'arte; ecco perché “Mito”: ognuno deve essere idolo di se stesso. Questo pseudonimo, al contrario di come può sembrare, non è una forma di presunzione, ma un messaggio che voglio lanciare ai giovani, soprattutto ai giovani artisti esordienti: credete in voi stessi e cercate di non imitare gli altri, siate gli idoli di voi stessi.

Luana Troncanetti: Nel tuo blog pubblichi anche interviste… Quale è stato l’artista che ti ha maggiormente incuriosito o sorpreso?

Domenico Esposito: Direi il doppiatore Niseem Onorato, perché, quando gli domandai il motivo per cui, dopo il viaggio in India avesse cambiato il suo nome da Riccardo a Niseem, lui mi rispose che per spiegarlo ci sarebbe voluta un'intervista a puntate e mi raccontò soltanto che questo nome glielo aveva dato un maestro indiano e mi spiegò il suo significato (Amore Infinito) però non ha voluto raccontarmi quello che è successo nel suo spirito, anche perché immagino sia difficile spiegare una cosa del genere. Mi ha lasciato quindi con questa curiosità. Mi ha molto colpito inoltre per la sua simpatia, anche perché io lo conosco come il doppiatore di Xander, nella serie Buffy - L'ammazzavampiri, dove doppiava per l'appunto un personaggio simpatico, spiritoso, per cui ho trovato questa affinità tra il personaggio e il doppiatore. Un altro artista che mi ha colpito è stato l'attore comico napoletano, Ciro Ceruti, perché nell'intervista io gli facevo delle domande chilometriche e lui invece mi dava risposte molto brevi, ma è stata comunque un'intervista piacevole.

Luana Troncanetti: Sempre parlando del blog, ti è capitato di disquisire pesantemente con un collega sul difficilissimo mestiere dell’esordiente?

Domenico Esposito: Pesantemente nel senso che ci siamo scontrati no, anzi ci siamo dati spesso consigli a vicenda. Io personalmente cerco di aiutare gli esordienti, proprio perché io stesso, essendo anch'io esordiente, sto conoscendo le varie difficoltà che si vanno ad affrontare durante questo cammino. Approfitto anche per fare un appello agli artisti emergenti: dovremmo essere più solidali tra noi.

Luana Troncanetti: Qual è il tuo sogno nel cassetto, oltre ovviamente a quello di diventare uno scrittore affermato?

Domenico Esposito: il mio sogno nel cassetto non è tanto quello di diventare uno scrittore affermato: quello di diventare uno scrittore e di farmi conoscere non è un fine, ma è un mezzo con il quale io tento di diffondere le mie idee. Ecco, forse questo è il mio sogno nel cassetto: diffondere le mie idee con i miei libri, cercando di migliorare la società...anche se so che è difficile.

Luana Troncanetti: Parlaci brevemente e per sommi capi della trama e del messaggio.

Domenico Esposito: Il racconto si apre con le pagine di un diario scritto da un personaggio che ho chiamato Bernardo, un giovane settentrionale che viene a far visita a un amico, senza preavvisarlo, in modo da fargli una sorpresa. Il problema però è che Bernardo non conosce il paese, quindi, si perderà nelle strade e s'imbatterà in certe persone affette da malattie mentali, ovvero, i matti. Ne resterà molto impressionato, quasi spaventato. Teme che possano fargli del male. Presto gli abitanti gli spiegheranno che i matti sono molto più innocui di tante persone che noi comunemente definiamo “sane”. Così Bernardo, non solo non sarà più spaventato dai matti, ma ne sarà addirittura affascinato e divertito! Ecco che però dobbiamo condurre una riflessione: i matti del paese, gli ubriaconi, i cosiddetti “scemi del villaggio”, molto spesso ci fanno ridere, ci divertono; ma dimentichiamo le loro sofferenze. Io non so dirvi che cosa provino quelli che sono nati matti, ma posso immaginare cosa provano quelli che lo sono diventati, perché so quello che hanno subito. Infatti nel romanzo mi sono occupato soprattutto di questo: raccontare le tristi storie e le sofferenze di queste persone diverse ed emarginate, come gli alcolizzati, i matti, certi anziani burberi e soprattutto denuncio la superficialità della gente che anziché compatirli, spesso li schernisce. Oltre che dai matti comunque, Bernardo sarà attratto da un gruppo di giovani particolari che sembrano distaccarsi dal conformismo, nel modo di muoversi, di parlare... Tra questi giovani, lo colpisce uno in particolare: uno che poco prima aveva visto aggirarsi da solo con l'aria nervosa, per le strade del paese, proprio come i matti. Spinto dalla curiosità, Bernardo va a conoscerlo e vede che, nonostante abbia normalmente degli amici, è un ragazzo introverso e taciturno. Bernardo gli confessa di averlo scambiato ERRONEAMENTE per un matto e il giovane gli risponde con questa frase “A volte temo di sembrare alla gente uno dei tanti pazzi del paese, altre volte temo di esserlo, altre volte ancora invece, temo di diventarlo” che è uno dei miei aforismi più citati su internet – in particolare dagli utenti di facebook – ma che molte di quelle persone che lo citano (naturalmente quelle che conoscono l'aforisma e non il libro) fraintendono il suo significato, perché credono che ci si riferisca all'esuberanza della persona: oggi è di moda definirsi “matti” per suscitare simpatia nei confronti altrui o addirittura per giustificarsi quando si fa qualcosa di sciocco. L'aforisma invece si riferisce a quelle persone solitarie che, aggirandosi per il paese, vengono scambiate per matte solo per questo motivo, cioè passeggiare da soli con aria riflessiva. Non so se qui in città è così strano vedere una persona che passeggia da sola, ma in paese, sembra che la gente subito ti scambia per matto o per uno con problemi. Nello scorrere del romanzo, la storia girerà proprio intorno a questo personaggio: Romolo. È lui il vero protagonista. Una delle sue caratteristiche principali è che è un giovane dall’animo sensibile e solidale: si commuove per le tristi storie dei pazzi e degli alcolizzati della propria cittadina; o quando vede un anziano signore umiliato dai teppisti e reso malvagio proprio a causa della cattiveria altrui; quando vede le persone cercare l’elemosina alla stazione di Napoli, quando vede i barboni o una bella ragazza ridotta a prostituirsi (da notare dunque, che il romanzo va a spostarsi anche oltre la cittadina in questione). In queste ultime circostanze, condurrà anche delle riflessioni importanti sulla situazione odierna di Napoli e del Sud, collegandole a riflessioni sulla sua storicità che è quella del Risorgimento e del Regno Delle Due Sicilie: un argomento di cui si è discusso molto negli ultimi anni. Nonostante Romolo abbia bisogno lui stesso di qualcuno che lo incoraggi – o forse proprio per questo - ci sono delle persone che saranno incoraggiate da Romolo: la prima è Barbara, una donna sulla trentina che gestisce un bar e che, essendo divorziata e con due figli, ha paura di non ritrovare più l'amore di un uomo per un rapporto stabile, a causa di pregiudizi. Romolo, sorridendole, le dirà di non perdere mai la speranza. Infine, parlavo poco fa della triste storia di un anziano signore irascibile ed inavvicinabile che ha perso la nobiltà d'animo di quando era giovane. Ebbene, Romolo riuscirà a farlo reintegrare nella società dalla quale si era quasi completamente alienato, gli restituirà il sorriso e la bontà di cuore: ecco come Romolo, pur non rendendosene conto, ha commesso un atto eroico (questa è una considerazione che ho fatto da lettore, non da autore, cioè dopo aver riletto il mio romanzo). Romolo infatti sognava di commettere un atto eroico, ma nel senso di cambiare il sistema (anche se forse potremmo iniziare da piccole cose come queste, cambiando innanzitutto la mentalità della gente). Queste vicende racchiudono l'intero messaggio che voglio trasmettere con il romanzo e cioè quello della solidarietà! Io spero che tutto questo cambierà prima o poi, che riusciremo a “insegnare” alla gente i principi della solidarietà. Io, con questo romanzo, nel mio piccolo, ho cercato di dare il mio contributo.

Luana Troncanetti: Quanto c’è di te in Romolo? Vi somigliate in qualche modo e se sì, perché?

Domenico Esposito: Per quanto riguarda la vita e le esperienze, non credo che sia molto importante sapere se l'autore assomiglia al protagonista, a meno che non si è appassionati di gossip; più che altro mi soffermerei sugli ideali: per quanto riguarda gli ideali sì, ci somigliamo abbastanza, non dico che siamo identici, anche perché gli ideali possono cambiare, maturare con il tempo. Però comunque faccio in modo che il lettore si affezioni al protagonista e apprenda qualcosa da lui. Non sempre il mio intento riesce purtroppo, poiché non tutti i miei lettori - benché abbiano apprezzato il romanzo - hanno anche condiviso i miei ideali e il mio messaggio. Forse questo non è necessariamente un male, da un lato, perché comunque significa che c'è ancora gente che ragiona con la propria testa e non con quello che scrivono gli altri; da un altro lato invece è un male perché comunque i miei messaggi sono a fin di bene. È come se dicessi: “questa è la realtà, stiamo attenti, cambiamo mentalità e comportamento, perché persone come Romolo ci potrebbero soffrire”. Da un lato comunque vorrei essere molto di più somigliante a Romolo, soprattutto per quanto riguarda il suo lato solidale. Cerco di trasmettere un messaggio anche a me stesso, prima che ai miei lettori.

Luana Troncanetti: Quando scrivi, hai bisogno di assoluta concentrazione e silenzio tombale attorno a te, oppure riesci a creare anche con lo stereo a palla?

Domenico Esposito: L'assoluta concentrazione mi serve quando leggo più che altro o quando scrivo per il giornale. Per quanto riguarda la narrativa, no: ascoltando la musica, sono riuscito a scrivere molti racconti e anche alcuni capitoli de La Città dei Matti, ovviamente sempre con la musica che prediligo, anzi, ho addirittura fatto un esperimento: ho iniziato la stesura di un romanzo ispirandomi alle canzoni che ascoltavo...(poi ho scoperto che lo fanno un po' tutti...)

Luana Troncanetti: Stai pensando a un nuovo romanzo? Se sì, puoi raccontarci per sommi capi di cosa tratterà?

Domenico Esposito: Certo, i progetti sono tanti, bisognerà soltanto realizzarli e come ho già detto non sempre è facile. Ho già concluso il mio secondo romanzo (che non è quello tratto dall'esperimento di cui parlavo), deve soltanto essere pubblicato, tratterà molto delle ideologie, delle religioni, dell'ateismo... È ambientato per lo più a Napoli, tra l'estate e l'inverno del 2001. Denuncerò la violenza poliziesca, la violenza in generale, il bullismo; parlerò di razzismo e dei motivi per cui non si può essere razzisti, ma soprattutto è un tentativo di riconciliare il popolo, rispettando le idee altrui: uno dei protagonisti vorrebbe che atei, cristiani, comunisti, liberali e tutti si riunissero per cambiare il sistema senza cercare di imporre le proprie idee altrui, affrontando i problemi che riguardano un po' tutti...non anticipo più nulla.

Di Luana Troncanetti

martedì 19 aprile 2011

Frasi e aforismi di Domenico Esposito Mito

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L'unico e vero maestro di vita è la vita stessa.

(Domenico Esposito Mito)

La differenza tra il maschilismo e il femminismo è che il maschilismo non ha indossato la maschera della parità dei sessi.
(Domenico Esposito Mito)

Io credo che le persone bisogna conoscerle più da vicino
prima di descriverle in un certo modo. Bisogna conoscerle in
ogni ambiente, in ogni situazione, perché ognuno di noi cambia
atteggiamento in base al luogo, alla situazione o la gente in
mezzo a cui si trova o anche in base all'età e soprattutto in
base all'umore, così come i camaleonti cambiano colore in
base all'oggetto su cui si trovano. Non possiamo dire che una
persona è chiusa di carattere solo perché con noi non si apre, e
di conseguenza, proprio per il fatto che non si apre con noi,
mai potremo dire di conoscerla bene.
D'altronde, nessuno di noi conosce fino in fondo il suo
prossimo, neanche i migliori amici si conoscono bene tra di
loro. Neanche un genitore conosce bene il proprio figlio, e non
sa mai cosa esattamente gli frulla per la testa. Perché in fondo
nessuno di noi conosce bene neanche se stesso. Quindi se non
conosciamo bene noi stessi come pretendiamo di conoscere
bene gli altri?

(Domenico Esposito Mito)

Si dice che il pazzo sia il prodotto della società, che noi cosiddetti "sani", noi che emarginando le persone, deridendole e abbandonandole provochiamo in loro degli squilibri mentali, noi, con la nostra cattiveria, con il nostro menefreghismo, con il nostro egoismo.

(Domenico Esposito Mito)

Eh! Vedi mio caro, la differenza tra me e te è questa: tu studi, io rifletto, io ragiono. Io sono un amante della cultura. Sebbene io non sia mai stato un bravo studente, ho sempre amato la cultura, tu invece sei un bravo studente, ma non sei amante della cultura quanto me.

(Domenico Esposito Mito)

L'antifemminismo non è maschilismo, non è nemmeno l'odio nei confronti delle donne, bensì nei confronti di un'ideologia subdola: lo scopo dell'antifemminismo è di difendere il genere maschile da chi crede che offendendolo si difenda il genere femminile.

(Domenico Esposito Mito)

Se non hai problemi, non hai bisogno di nulla, e quando non hai bisogno di nulla... perdi tutto... e... forse anche tutti.

(Domenico Esposito Mito)

Finché gli storici e i giornalisti saranno attaccati a un'ideologia o a un partito e, in alcuni casi, anche a una religione, che siano dalla parte dei vinti o dei vincitori, non potremo mai credere che essi affermino il vero.

(Domenico Esposito Mito)

Io, nel momento in cui ho perso, ho capito che in realtà avevo vinto

(Domenico Esposito Mito)

Secondo Berlusconi, tutto il male deriva dai comunisti; secondo i "comunisti", tutto il male deriva da Berlusconi: ecco, questa è l'odierna politica italiana.

(Domenico Esposito Mito)

A volte temo di sembrare alla gente uno dei tanti
pazzi del paese, altre volte temo di esserlo, altre volte ancora
invece, temo di diventarlo.

(Domenico Esposito Mito)

George Orwell pensava che nel 1984 il Grande Fratello avrebbe guardato il popolo: chissà cosa penserebbe, se sapesse che oggi è il popolo che guarda il Grande Fratello.

(Domenico Esposito Mito)

Non sarei un po' presuntuoso, se dicessi di non aver mai peccato, almeno un volta nella mia vita, di presunzione?

(Domenico Esposito Mito)

La timidezza sarà anche una forma di paura, ma è pure una forma di orgoglio. Essa è soprattutto l'accortezza di non dire idiozie e di non rendersi ridicoli, a differenza di chi, pur di non tacere, preferisce dire sciocchezze

(Domenico Esposito Mito)

"La delusione è il castigo degli illusi, la giusta punizione per chi sogna troppo".
Domenico J. Esposito
Mad World - Il Mondo Malato

"Per quanto la neve sia fredda, è l'unica cosa che ti riscalda il cuore quando hai il gelo dentro".
Mad World - Il Mondo Malato
Domenico J. Esposito

"L'anticonformismo intenzionale è solo l'altra faccia del conformismo, che è la paura di essere diversi, mentre la diversità altro non è che la libertà e il coraggio di essere se stessi in una società che non rispecchia i tuoi valori e le tue idee".
dal libro "Mad world. Il mondo malato".

Noi artisti siamo malati che hanno una cura a portata di mano: l’arte!"
Dal romanzo "Il Mondo Malato"
Eretica Edizioni

“I moralisti si dividono in due categorie: quelli che puntano il dito contro chi sbaglia e quelli che assolvono e addirittura elogiano chi persevera. Non c’è una via di mezzo”.
(Il Mondo Malato)

"Succede che a volte di notte non puoi dormire perché l’ispirazione ti chiama. Se non vuoi impazzire, devi alzarti dal letto, prendere il quaderno e metterti a scrivere. Poco importa se arriverai all'alba. Devi farlo".
Dal romanzo "Il Mondo Malato"
Eretica Edizioni

"A volte le cose alle quali ci aggrappiamo per sopravvivere sono quelle che più ci uccidono".
Dal romanzo "Il Mondo Malato".
Domenico J. Esposito.
Eretica Edizioni

"L'ispirazione è la malattia dell'artista, l'arte è la sua cura".
Domenico J. Esposito
Dal Romanzo "Il Mondo Malato"
Eretica Edizioni

giovedì 7 aprile 2011

Intervista a Dacre Stoker (Undead, Gli Immortali)

Dacre Calder Stoker (Montreal, 23 agosto 1958) è uno scrittore e sportivo canadese.Di origine canadese, ma residente da alcuni anni negli Stati Uniti, è il pronipote del celebre scrittore Bram Stoker. Campione mondiale di pentathlon e allenatore del team canadese al pentathlon alle Olimpiadi di Seul del 1988, vive nel South Carolina con la moglie e i due figli. Ha esordito come scrittore nel 2009 con il romanzo Undead - Gli immortali, primo sequel ufficiale di Dracula. Nella stesura del romanzo ha collaborato con lo scrittore e studioso Ian Holt.

Cliccate qui per leggere la mia recensione del libro

Salve, Signor Stoker. La prima domanda che volevo porle è questa: come mai lei e Ian Holt avete cambiato la trama del "Dracula" originale nel sequel che avete scritto? Per esempio, nel romanzo del suo antenato non esisteva alcuna storia d'amore di Mina con Dracula, anzi, al contrario, Jonathan Harker e Mina erano descritti come una coppia fedele e fiduciosa.


Sentivamo il bisogno di effettuare qualche cambiamento ai personaggi così da poter modernizzare la storia. Dracula fu scritto in stile epistolare, che non dava al lettore più di una semplice idea delle relazioni tra i personaggi centrali. Abbiamo pensato che dopo venticinque anni la "banda di eroi" abbia subito una serie di eventi traumatici durante la caccia al conte Dracula in Transilvania, e che ne abbiano subito gli effetto e quindi siano cambiati.
È come essere tornati da una guerra quando un tuo amico è stato ucciso, tu stesso potresti cambiare. Abbiamo anche pensato che che sarebbe stato interessante per i lettori se avessimo sviluppato la storia della relazione tra Mina e il Conte Dracula. Sappiamo che i due ebbero un "incontro" nel Dracula di Bram, ma niente fu detto riguardo gli effetti che esso ebbe su Mina.


Dichiaraste che il vostro intento era, con questo romanzo, di restituire alla figura di Dracula il suo spirito autentico e originale: poiché la trama differisce molto dal romanzo originale di Bram Stoker, che cosa intendevate dire allora?


La trama non cambia veramente, continua venticinque anni dopo. Offriamo dei cambiamenti all'interno dei personaggi originali di Bram per mantenere l'interesse nel lettore e gli offriamo nuove cose per poter sfidare le loro menti. Le locazioni a Parigi e in Inghiterra sono simili a quelle della storia originale, danno al lettore la possibilità di sentirle familiari e sentirsi sfidato da ciò che non si aspetta allo stesso tempo. Allo stesso tempo, diamo al Conte Dracula la possibilità di avere molto di più di una voce rispetto a come avveniva nel romanzo di Bram

Il finale del vostro romanzo è molto, per così dire, “aperto”: pensate quindi di scrivere un sequel? O comunque, in futuro, scriverete qualche altro libro?

Ian e Io abbiamo un abbozzo per un sequel di "Dracula the Un-dead". Se c'è abbastanza interesse da parte del lettore troveremo un editore, allora potremmo decidere di lavorare di nuovo insieme. Attualmente sto lavorando ad un libro di non fiction, con la dottoressa Elizabeth Miller. Si tratta di uno sguardo molto speciale a Bram quando era più giovane, prima di scrivere la maggior parte dei suoi libri. Abbiamo trovato un articolo di Bram in un attico di uno dei suoi figli , ci permette di penetrare nei suoi pensieri interiori che riteniamo che i lettori ameranno esplorare.

Qual è il suo film preferito su Dracula e quale attore lo ha interpretato meglio, secondo Lei?

Mi piaciacciono molto due film di Dracula : la versione originale di Todd Browning del 1931 e la versione di Coppola del 1992.
Penso che ci siano stati molti attori che hanno fatto un ottimo lavoro nell'interpretazione di Dracula, tutti sono un pò diversi, il Signor Christopher Lee, Bela Lugosi, Frank Langella e Gary Oldman sono al top della mia lista.


Cosa ne pensa della figura moderna del vampiro che è molto differente da quella originale di Dracula?

I vampiri sono stati in continua evoluzione sin da quando sono stati introdotti nei primi anni del 1800 nella letteratura. Le prime versioni hanno cambiato il vampiro in un ardito aristocratico dell'Europa Orientale. I Film invece hanno dovuto offrire sempre qualcosa di nuovo e diverso ad ogni nuova produzione altrimenti i fans si sarebbero stancati della "solita vecchia roba". Poiché si tratta di personaggi inventati, mi stanno abbastanza bene tutte le diverse versioni.

Chi è il suo autore preferito odierno di romanzi sui vampiri?

Mi piacciono Stephen King e Anne Rice, ho proprio sentito che hanno aggiunto del dramma molto realistico e horror al genere vampiresco.

La ringrazio, signor Stoker, in bocca al lupo per tutto. Un saluto.

Domenico Esposito, scrittore e giornalista

Grazie a Carlo Esposito per la traduzione

Clicca qui per leggere la versione originale



mercoledì 30 marzo 2011

Interview with Dacre Stoker (Dracula, The Undead)

Dacre Stoker is the author of Dracula the Un-dead (with Ian Holt) and the great-grand nephew of Bram Stoker

Hi there Mr. Stoker. The first question i would like to ask is the following: how come you and Ian Holt had decided to change the plot of the original “Dracula” in the sequel that you wrote? For example, in the novel of your ancestor there was no story about the love between Mina and Dracula, rather, on the contrary, Jonathan Harker and Mina were described as a faithful and confident couple.

We felt we needed to make some changes to the characters in order to modernize the story. Dracula was written in the epistolary style which did not give the reader much of an idea of the relationships between the central characters. We realized that after twenty five years and the fact that the “band of heros” underwent a series of very traumatic events in chasing Count Dracula back to Transylvania, that they would have been personally affected and changed. It is like coming back from a war when some of your friends had been killed, you would change yourself. We also thought it would be interesting for the readers if we developed the story of the relationship between Mina and Count Dracula. We know Mina and Count Dracula had an “encounter” in Bram’s Dracula, but nothing was mentioned about the effect it had on Mina.

You declared that your intention with this novel was to re-give Dracula’s figure his authentic and original spirit: since the plot is kind of different from the original one by Bram Stoker, what did you mean?

The plot does not really change, it continues 25 years later. We offer changes in Bram’s original characters to keep readers interested and offer them new things to challenge their mind. The locations in Paris and England are similar to the original story, giving the reader a chance to feel familiar yet challenged with the unexpected at the same time. At the same time we give Count Dracula and opportunity to have much more of a voice then in Bram’s novel.

The ending of your novel is, so to speak, "open", so then do you mean to write a sequel or maybe write another novel in the future?

Ian and I do have an outline for a sequel to Dracula the Un-Dead, if there is enough interest from readers and a publisher then we may decide to work together again.
I am currently working on a non fiction book with Dr. Elizabeth Miller. It is a very special look at Bram when he was a younger man, before he wrote most of his books. We have found a journal of Bram’s in an attic of one of his great grand sons, it gives us plenty of insight into his inner thoughts which we think readers will love to explore.


What’s your favourite Dracula movie? And Who’s the actor who played it the best way?

I really like two Dracula movies, the original 1931 Todd Browning version, and the 1992 Coppola version. I think that many actors have done a great job playing Dracula, all are a bit different, Sir Christopher Lee, Bela Lugosi, Frank Langella and Gary Oldman are at the top of my list.

What do you think about the modern figure of the vampire wich is more different from the original that appears in Dracula?

Vampires have been constantly changing since they were introduced in the early 1800’s to literature. Stage versions first changed the vampire into a dashing eastern european aristocrat. Movies have had to constantly offer something new and different with each new production otherwise the fans would grow tired of the “ same old thing”. Sine they are fictional characters, I am quite happy with all the different versions.

Who’s your current favourite vampire novelist?

I like Stephen King and Anne Rice, I felt they added some very realistic drama and horror to the vampire genre.

Thank you really much Mr. Stolker, good luck for everything. Regards.


clicca qui per leggere l''intervista tradotta in
italiano.


Domenico Esposito Mito, writer and Journalist