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giovedì 8 marzo 2012

"SIA FATTA LA MIA VOLONTA’ (QUI NEL MONDO)" recensione su IL CAUDINO a cura di Sara Maione

È il secondo romanzo di Domenico Esposito (Mito), un giovane scrittore, mio concittadino . Un ragazzo come tanti, o forse no. La sua timidezza, il suo silenzio che in tanti abbiamo imparato a conoscere ,incontrandolo per strada, spesse volte camminare da solo, con lo sguardo sempre impegnato, pensieroso e riflessivo; hanno stupito. Proprio quella timidezza, quel silenzio, hanno rivelato una forza e un carisma inaspettati. Il suo primo libro “La città dei matti” lo ha fatto venir fuori al meglio. E’ stato discusso, commentato, ed è piaciuto. A distanza di due anni, la sua voglia di scrivere ha continuato a farsi sentire e le sue idee ad assumere posizioni ancora più forti. Idee chiare, importanti; giuste direi. Giuste per la finezza con la quale si impongono, per la delicatezza con la quale vengono trattate, per la crudezza dei messaggi che celano. Messaggi fatti di valori. Valori sani, valori che tutelano sempre, in ogni caso, la libertà e l’onestà intellettuale del singolo,della persona in sé , prima che del dell’uomo e della donna; prima che dell’ateo o del religioso; dell’estremista o del moderato. Valori che premiano una giustizia che appare ideale, o forse idealizzata; valori che si battono per i valori; che combattono i luoghi comuni, i pregiudizi che inquinano ancora oggi e forse più che mai una società caduta in una trappola. In trappola come i personaggi che Mito fa vivere, a cui da un’anima, degli ideali, tanti sogni. In trappola come Demetrio, mi verrebbe da pensare. Un estremista rivoluzionario che sogna di “stravolgere il sistema”, non di modificarlo, come propone l’amico “moderato” Ciro, ma di eliminarlo per poi plasmarne uno nuovo, all’insegna dell’uguaglianza sociale, della meritocrazia e, soprattutto, della libertà personale e “comunitaria”. Un romanzo ideologico mi verrebbe da pensare, prima ancora che storico e psicologico. Un romanzo vivo, animato, estremamente attuale in cui i personaggi, reduci dal G8 di Genova del 2001, che molti di loro segnerà a vita, fanno a pugni con un sistema che li tiene prigionieri, stretti in catene sociali dalle quali non riescono a liberarsi. Sarà la loro giovane età e il classico sogno di cambiare il mondo, sarà l'estrema confusione dettata da un mondo viziato e corrotto; ma in ognuno di loro la voglia di difendere il proprio futuro, che appare estremamente compromesso, urla più forte di qualunque voce, spiazza il più timido dei silenzi e vola più in alto di un semplice sogno. Sogno, come quello di abbattere le barriere delle diversità e unirsi tutti, perchè se è ancora vero che "l'unione fa la forza", allora una speranza questi ragazzi l'abbracciano forte. Abbracciarsi tutti, comunisti e fascisti, atei e religiosi, donne ed uomini... è questo il "progetto" di Ciro, ed è così felice al solo pensiero di vederlo realizzato. E ci prova con tutte le sue forze... Perchè il bello dei personaggi di Domenico è che sono degli attivisti, che seppur molto giovani credono in qualcosa di grande e vero. Credono che voltare pagina sia l'unica soluzione e che diffondere le proprie idee, confrontarsi e informare gli altri sia il modo più giusto per cominciare, a costo di provarci con la forza per gridare ancora più forte. E seppure a tratti,in qualcuno di loro sembri scomparire un briciolo di razionalità, seppure la grande "missione" di liberare l'umanità, o quanto meno i giovani, dall'inquinamento sociale, dalle false credenze, dal bigottismo religioso; appaiano, sogni di un'altra epoca eccessivamente "fiabeschi" ; il substrato sul quale gli stessi personaggi si muovono, lottando, è tutt'altro che ideale. E questa crudezza la si percepisce in ogni pagina del libro, impregnata di rabbia e di vendetta. Rabbia come quella che i giovani manifestano per le forze dell'ordine, viste un pò come i nemici delle loro ideologie, ma , "giustificate" allo stesso tempo, in quanto "serve dello Stato", spersonificate nell'attuare una volontà che proviene dall'alto. Pagine che fanno riflettere queste. Come quelle in cui a dominare è il binomio "religione/ateismo", ripreso dallo stesso titolo del libro di Esposito. Ateismo che ancora oggi non viene compreso, che ancora adesso viene sottovalutato perchè ritenuto un "atteggiamento" superficiale, un approccio opportunista alla religione stessa. "Mi hanno insegnato ad essere cristiano, ma io sono ateo". La morale sottile che traspare da quelle righe ricche di dubbi, di domande e di poche risposte, è che la religione, aldilà della storia, prescinde da qualsiasi imposizione dettata dalla Chiesa, prescinde da qualsiasi assioma; la religione è nostra. E' quella che ognuno di noi sente dentro di sé; prima di essere Chiesa; è quella di cui parlava tempo fa qualche filosofo, quella "naturale", intima. Ed è proprio ascoltando la voce della nostra intimità che alla fine ci qualifichiamo come "credenti" o "non credenti". Ateismo non è nichilismo; non è negazione di valori. E' semplicemente un "non credere"; perchè se è vero che la fede la si deve sentire dentro, non sarebbe giusto mentire a noi stessi, dicendoci credenti per seguire una "normalità"/ "inclinazione" che ci è stata tramandata come se fosse l'unico cammino giusto da intraprendere. E non credere in Dio non vuol dire perseguire un'esistenza all'insegna dei "cattivi" valori, come spesso la presunzione di qualche cristiano vorrebbe far credere. Qualsiasi religione del mondo insegna ad essere buoni con il prossimo, a non discriminare, a non "fare all'altro ciò che non si vorrebbe venisse fatto a sé", ci insegna a perdonare; ma ciò che veramente fa la differenza è la sincerità nell'approccio verso gli altri, e questa così come tutti i valori buoni che le diverse religioni predicano, nessuna religione può insegnarcela veramente se prima non è il nostro cuore a farsi ascoltare. Un libro che si spinge oltre l'apparente ovvietà degli argomenti, la cui trattazione mai precipita nella comune trappola della banalità.


Sara Maione

Fonte:Il Caudino

mercoledì 21 dicembre 2011

Le opere di Domenico Esposito Mito

La Città dei Matti è l'opera prima di Domenico Esposito Mito pubblicata con Mond&editori.




La città dei Matti è la storia di Romolo e della sua incessante ricerca di se stesso, sullo scenario di un paesino del Sud, dove convivono criminalità e romantici rivoluzionari. Romolo, nella sua logorante e solitaria introspezione, rivede i tanti episodi nei quali perse, a causa della cattiveria e della superficialità altrui, la stima di sè e la fiducia nel prossimo. E sarà il sedimentarsi in lui, giorno dopo giorno, di tutte queste inspiegabili circostanze ad animarlo di un sentimento di personale rivalsa, a trascinarlo nella più estrema alienazione dalla vita. Così, con un tocco a volte ironico ed a volte ispirato, "La città dei Matti" dell'esordiente Domenico Esposito, racconta come le inquietudini giovanili, quando lasciate a se stesse, conducano per mano oltre il senso del vero.


Sia fatta la mia volontà...qui nel mondo è la seconda opera di Domenico Esposito Mito, basata sui Fatti del G8 del 2001, pubblicata con la casa editrice Tempesta Editore

Sia fatta la mia volontà...qui nel mondo non è solo un bel romanzo,è anche una sorta di saggio politico, religioso e sociale in forma di racconto...che narra la storia di alcuni giovani attivisti campani “reduci” dal G8 di Genova del 2001 e affronta tematiche come il rapporto tra l’ateismo e la religione, le ideologie, la violenza della polizia e i vari problemi della nostra epoca.


Le immagini di copertina sono state realizzate da: Carlo Esposito

domenica 4 dicembre 2011

Sia fatta la mia volontà...qui nel mondo di Domenico Esposito Mito

Il sei dicembre uscirà “Sia fatta la mia volontà...Qui nel mondo”, la seconda opera di Domenico Esposito Mito, già autore de “La Città dei Matti”. Quello di Domenico Esposito non è solo un bel romanzo, ma è anche una sorta di saggio politico, religioso e sociale in forma di racconto...che narra la storia di alcuni giovani attivisti campani “reduci” dal G8 di Genova del 2001 e affronta tematiche come il rapporto tra l’ateismo e la religione, le ideologie, la violenza della polizia e i vari problemi della nostra epoca. La casa editrice Tempesta Editore aveva deciso di non pubblicare più romanzi e dedicarsi esclusivamente alla saggistica, “ma questo romanzo scritto da un giovane di venticinque anni, alla sua seconda opera - spiega l'editore nella prefazione - con quelle idee messe in testa al suo protagonista, forti, provocatorie, ribelli, spesso dure, ma per me sicuramente giuste, mi ha subito conquistato”.



Immagine di copertina: Carlo Esposito

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Domenico Esposito (1986) è un giovane scrittore e rapper di Cervinara (Avellino), conosciuto anche con lo pseudonimo di “Mito”. Ha sempre coltivato la vena di scrittore e poeta, cui crescendo si è aggiunta la passione per il rap. Diplomatosi geometra, si dà però esclusivamente alla musica partecipando a numerosi concerti. Nel 2009 pubblica il suo primo romanzo “La Città dei Matti”(Mond&editori). Ha condotto il programma culturale “Polvere di Storia” alla web radio “C.A.O.S.” (Centro Autogestito Operante nel Sociale), ispirata al movimento giovanile della Valle Caudina nel quale è stato attivamente impegnato per un anno e di cui è stato co-fondatore. Gestisce un blog dove pubblica interviste e articoli. Scrive per “Il Caudino”, giornale mensile di Cervinara.



Disponibile su IBS e sul sito di Tempesta Editore
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