Recensione di Erika Bookblogger
Su La libreria di Mommy
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venerdì 3 agosto 2018
giovedì 19 luglio 2018
Recensione del libro "Il Romanziere" sul blog letterario "Sogni di Carta".
https://sognidicartaealtrestorie.wordpress.com/2018/07/19/recensione-il-romanziere-di-domenico-j-esposito/
sabato 5 agosto 2017
Un giorno i cervinaresi mi ricorderanno così
Un giorno i cervinaresi mi ricorderanno così: "quel ragazzo che stava sempre con un libro in mano, quasi sempre da solo, che 'se non sbaglio' - dirà qualcuno - aveva anche scritto qualche libro". Per pochi sarò, come per pochi sono, "lo scrittore".
Domenico J. Esposito, scrittore.
Domenico J. Esposito, scrittore.
mercoledì 26 luglio 2017
Intervista di Domenico J. Esposito a Efrem Lettieri
Oggi ho incontrato il cantante Efrem Lettieri per intervistarlo. Mi accoglie a casa sua, piuttosto ordinata e pulita per un uomo che vive da solo. Mi prepara il caffè. Non era molto di buon umore perché lo scopo della nostra intervista nasce da alcune accuse nei confronti del musicista che non gli sono affatto piaciute. Non mi guarda in faccia, è nervoso. Questo, però, non mi ha messo a disagio. Ovviamente ne ho approfittato per fargli alcune domande sulla musica, ma mi ha chiesto di non parlare dei suoi progetti futuri né del suo gruppo, perché al momento la situazione è un po’ confusa e particolare. Stanno succedendo, nella sua vita, cose strane che non sa come andranno a finire. Mi siedo di fronte a lui, che ogni tanto si alza per controllare se il caffè è pronto. Lo versa nelle tazze e sorseggiamo. Accendo il registratore e prendo appunto sul mio quaderno. Quando inizio l’intervista, sembra calmarsi, fino a che gli faccio le ultime domande più provocatorie, quelle che aspettava, a causa di quelle che accuse che lo fanno infervorare.
Allora Efrem, innanzitutto ti ringrazio tantissimo per avermi concesso l’intervista, so che non ami molto essere intervistato.
Sì, ho notato che da quando si parla di me, ci sono molte cose che la gente non ha capito e che bisogna chiarire assolutamente. Per questo ho accettato. Sono sicuro che mi farai le domande giuste.
Certo, ma vorrei iniziare prima a parlare della tua musica. Quando e com’è nata questa passione?
Ho sempre sentito il bisogno di esprimermi in un modo diverso rispetto alle persone che si esprimono semplicemente parlando. Le canzoni mi si formavano nella testa, automaticamente e spontaneamente. Uscivo, passeggiavo e pensavo “in musica”. I pensieri erano sotto forma di canzone. È come una magia. Sembra strano, folle, ma succede esattamente così.
E poi come hai imparato a suonare? Hai fatto lezioni di canto, hai studiato musica?
Ho imparato tutto da solo. A scuola, alle medie, in educazione musicale avevo una sufficienza concessa per compassione dalla professoressa, era una tipa antipatica, che mi odiava. Se avesse potuto, mi avrebbe bocciato soltanto per quello. Eravamo come nemici. Diceva che avevo una falsa faccia da santerello. Non sopportavo il suono della diamonica a fiato, quella scolastica. Dovrebbero proibirla per legge. Si sentiva solo un enorme chiasso quando suonavano i miei compagni a lezione. Io mi sono sempre rifiutato. La musica è arte, non è una cazzo di materia scolastica, non la possono fare tutti. Il mio era un atto di ribellione. Sarebbe stato giusto proporla come attività extrascolastica per gli appassionati. Ma neanche lo avrei fatto. Io preferisco essere autodidatta.
Tu per un breve periodo avevi deciso di smettere di suonare. Hai detto spesso che “le cose alle quali ci aggrappiamo per sopravvivere a volte sono quelle che più ci uccidono”. Perché la musica ti avrebbe ucciso? E come ha fatto, invece, a mantenerti in vita?
Sai com’è, il lato negativo dell’arte è che è come l’alcol e la droga: non puoi farne a meno perché ti sembra che ti lasci in vita anche se sei morto dentro. L’arte è più benefica e positiva rispetto alle droghe, ma a volte fa male allo stesso modo: puoi trovare una sala o una piazza vuota, una scarsa quantità di pubblico, magari anche distratto, nessun applauso, niente. A volte, quando perdi tutto e credi che soltanto l’arte possa darti soddisfazione e anche questa ti delude, allora veramente ti sembra di dover mollare tutto. Ma credi che sia riuscito a mollare? Ho continuato sempre a scrivere testi. Non c’è niente da fare, non puoi farne a meno. Artisti si nasce. A volte sembra una maledizione.
Spesso nelle tue canzoni, parli del degrado della società, del male del mondo e tra questo menzioni anche l’uso di alcol e di droga da parte degli adolescenti. Non pensi, però, che quelle cose sarebbe meglio farle a quell’età piuttosto che da adulti?
Ho visto dei ragazzini che sono diventati dipendenti e sono finiti in comunità, si sono dovuti curare, oppure che non si sono mai curati e sono diventati tossici e alcolizzati. È vero che altri invece hanno iniziato da adolescenti e ora al massimo si concedono una birra alla spina, ma altri, a più di trent’anni li vedo ancora a nascondersi in gruppetti a fumare canne, quindi non è detto che se lo fai da ragazzo poi non lo fai più da adulto.
Tu stesso hai dichiarato di aver, per così dire, un passato oscuro, tra droghe, alcol e una vita piuttosto turbolenta. A questo proposito, sei stato accusato di essere contraddittorio e ipocrita, cosa risponderesti a tali accuse?
Che sono delle mezze seghe che non hanno capito niente. Avrebbero preferito che glielo dicesse un prete dall’altare? O uno che non ha mai toccato un goccio d’alcol? Uno che è nato salutista e ha condotto una vita sana? Non credo, penso che sarebbe stato molto peggio e che avrebbe suscitato risolini di scherno ancora più sprezzanti. Se io trasmetto quel tipo di messaggio, è perché so cosa significa trovare il giorno dopo le tasche vuote, benché tu sia uscito con dei soldi in mano la sera prima, ma che sono stati spesi tutti per alcol e droga, so cosa significa svegliarsi depressi dopo una notte di euforia, della quale spesso non ti rimane nulla. Quando vado a un concerto, o vado a fare una passeggiata ad osservare la bellezza del mondo, o magari trascorro una giornata in buona compagnia, mi sento molto meglio. Ci si ubriaca e ci si droga per noia, per insoddisfazione. Se trovo qualcosa che mi soddisfa, io lascio perdere quella merda. Ho visto gente invece che anche quando non è sopraffatta dalla noia e dalla monotonia, si ubriaca e si droga, come se non se ne potesse fare a meno. Io so che si può fare a meno, ma purtroppo, come ho detto nella mia canzone “sono come imprigionato, come incatenato, in questo mondo corrotto, in questo mondo malato”. Ci casco, ci casco sempre anch’io, perché non trovo nessuno che mi faccia compagnia e che mi dica ‘chi se ne frega, dell’alcol, andiamo a farci una bella passeggiata sotto le stelle, lontano dal caos del centro’. Questa non è ipocrisia, perché io ammetto e sono consapevole di fare qualcosa che mi fa male e vorrei qualcuno accanto che mi sproni a non farlo anziché accusarmi di moralismo o ipocrisia. Sono loro gli ipocriti, che non ammettono di essere perennemente insoddisfatti, di essere dipendenti e di volere, in fondo, anche loro smettere di farsi del male. È più facile accusare gli altri di essere moralisti, piuttosto che cercare una strada che ci faccia stare veramente bene e sani.
Sei uno dei pochi artisti che non utilizzano Facebook per promuovere la propria arte, hai pensato però che potrebbe servirti per farti maggiore pubblicità?
Finora se ne sono occupati i miei amici di creare eventi su Facebook e fare attività promozionali. Mi hanno spesso parlato di come funziona quel social e sinceramente voglio starne fuori. Sono un tipo solitario, e tu questo dovresti capirlo, non posso sopportare di conoscere tutti i banali pensieri delle persone, soprattutto quelli che si fingono degli intellettuali. Del resto, non me ne frega molto della visibilità, soprattutto sul web: io faccio musica perché non posso farne a meno, la musica è la spina che mi tiene in vita, la musica è una terapia, mi fa stare bene e dà un senso alla mia vita. Non sono più un ragazzino che sogna di sfondare, non voglio il successo, mi basta continuare a fare musica. Ho accettato quest’intervista, non per pubblicità, ma per chiarire le mie posizioni, le mie idee che non a tutti sono chiare. Non che m’illuda che ora le capiranno tutti, ma almeno ho detto la mia, qualcuno forse capirà meglio, qualcun altro fingerà di non capire perché è quello che preferisce e farà qualche sorriso sarcastico, accusandomi ancora di moralismo.
Grazie ancora per aver accettato, Efrem, e in bocca al lupo per tutto.
Grazie a te!
Di Domenico J. Esposito
Clicca qui per ascoltare la canzone di Efrem Lettieri “Il Mondo Malato”
Clicca qui per comprare il romanzo “Mad World – Il Mondo Malato” con protagonista Efrem Lettieri.
domenica 30 aprile 2017
Mad World - Il Mondo Malato presentazione a Roma (29 aprile)
Ed ecco la quarta presentazione del mio terzo romanzo "Mad World - Il Mondo Malato", questa volta nella Capitale, alla particolare e bellissima gelateria Splash. L'evento è stato organizzato dagli scrittori Agnese Monaco e Alessio Masciulli. Vari autori hanno presentato le loro opere, oltre a me.
Ho parlato brevemente del mio romanzo e ho fatto ascoltare la canzone "Il Mondo Malato", brano tratto dal libro, che è piaciuta molto al pubblico. Qui il video.
Ecco tutte le foto dell'evento.
Le dediche ai lettori
Con lo scrittore Alessio Masiculli
Con la scrittrice Agnese Monaco.
mercoledì 26 aprile 2017
Quarta presentazione del romanzo "Mad World - Il Mondo Malato" (Roma).
Il 29 aprile presenterò il mio romanzo "Mad World - Il Mondo Malato" a Roma, alla gelateria Splash, in occasione dell'evento "Fuori regione con i libri", organizzato dallo scrittore Alessio Masciulli, in collaborazione con la scrittrice Agnese Monaco. Saremo ben quindici autori a parlare in breve tempo dei nostri libri. Ovviamente, porterò con me un cd con la canzone tratta dal romanzo "Il Mondo Malato" per farla ascoltare ai presenti.
martedì 31 gennaio 2017
Domenico J. Esposito, scrittore cervinarese (opere e citazioni)
Come molti sanno, nel mio trascorso da rapper, il mio pseudonimo era "Mito" e così per i primi due libri ho conservato questo pseudonimo affiancandolo al mio nome di battesimo, divenendo così "Domenico Esposito Mito". Abbandonata la carriera da rapper, per il mio terzo libro ho lasciato anche quel suffisso, inserendo invece una J. in mezzo al nome. Questo semplicemente per distinguermi da altri Domenico Esposito, che hanno pubblicato altri tipi di libri o qualche citazione sui siti. Purtroppo, sugli store risulto come Domenico Esposito e non come Domenico J. Esposito, com'è scritto sulla copertina del libro e sul sito di Eretica Edizioni, per cui alcune mie citazioni possono essere confuse con i miei omonimi e anche alcuni libri.
Per chiarezza, quindi, questi sono i miei libri:
La Città dei Matti (Mond&editori, 2009), ormai introvabile.
Sia fatta la mia volontà - Qui nel mondo (Tempesta Editore, 2011), reperibile in qualche libreria cervinarese o della vicina Rotondi e conservata nella biblioteca della U.A.A.R. a Roma.
Mad World - Il Mondo Malato (Eretica Edizioni, 2016) disponibile sul sito dell'editore, su qualsiasi store, dall'autore stesso oppure alla libreria cervinarese "Liberamente".
Per leggere i miei aforismi, tratti dai miei libri o semplicemente da pensieri sparsi e non confondere Domenico J. Esposito scrittore caudino, cervinarese (cervinarese davvero eh, non un napoletano di Napoli al quale è stata data la cittadinanza onoraria), irpino, sannita con altri, potete cliccare sulla mia pagina Frasi e aforismi di Domenico J. Esposito e iscrivervi.
Su questo link alcune mie vecchie citazioni, frasi e aforismi:
Qui di seguito tutte le citazioni tratte dal mio ultimo romanzo:
Mad World - Il Mondo Malato
da PensieriParole
Per chiarezza, quindi, questi sono i miei libri:
La Città dei Matti (Mond&editori, 2009), ormai introvabile.
Sia fatta la mia volontà - Qui nel mondo (Tempesta Editore, 2011), reperibile in qualche libreria cervinarese o della vicina Rotondi e conservata nella biblioteca della U.A.A.R. a Roma.
Mad World - Il Mondo Malato (Eretica Edizioni, 2016) disponibile sul sito dell'editore, su qualsiasi store, dall'autore stesso oppure alla libreria cervinarese "Liberamente".
Per leggere i miei aforismi, tratti dai miei libri o semplicemente da pensieri sparsi e non confondere Domenico J. Esposito scrittore caudino, cervinarese (cervinarese davvero eh, non un napoletano di Napoli al quale è stata data la cittadinanza onoraria), irpino, sannita con altri, potete cliccare sulla mia pagina Frasi e aforismi di Domenico J. Esposito e iscrivervi.
Su questo link alcune mie vecchie citazioni, frasi e aforismi:
Qui di seguito tutte le citazioni tratte dal mio ultimo romanzo:
"Solo quando capisci veramente che non puoi fidarti di nessuno, soltanto allora, potrai fidarti almeno di te stesso".Domenico J. Esposito
Mad World - Il Mondo Malato
"La delusione è il castigo degli illusi, la giusta punizione per chi sogna troppo".
Domenico J. Esposito
Mad World - Il Mondo Malato
"Per quanto la neve sia fredda, è l'unica cosa che ti riscalda il cuore quando hai il gelo dentro".
Mad World - Il Mondo Malato
Domenico J. Esposito
"L'anticonformismo intenzionale è solo l'altra faccia del conformismo, che è la paura di essere diversi, mentre la diversità altro non è che la libertà e il coraggio di essere se stessi in una società che non rispecchia i tuoi valori e le tue idee".
dal libro "Mad world. Il mondo malato".
Noi artisti siamo malati che hanno una cura a portata di mano: l’arte!"
Dal romanzo "Il Mondo Malato"
Eretica Edizioni
Eretica Edizioni
“I moralisti si dividono in due categorie: quelli che puntano il dito contro chi sbaglia e quelli che assolvono e addirittura elogiano chi persevera. Non c’è una via di mezzo”.
(Il Mondo Malato)
"Succede che a volte di notte non puoi dormire perché l’ispirazione ti chiama. Se non vuoi impazzire, devi alzarti dal letto, prendere il quaderno e metterti a scrivere. Poco importa se arriverai all'alba. Devi farlo".
Dal romanzo "Il Mondo Malato"
Eretica Edizioni
"A volte le cose alle quali ci aggrappiamo per sopravvivere sono quelle che più ci uccidono".
Dal romanzo "Il Mondo Malato".
Domenico J. Esposito.
domenica 25 novembre 2012
Il romanzo di Domenico Esposito Mito sui Fatti del G8: Recensione dello scrittore Franco Martino.
Luglio 2001: nella caserma di Bolzaneto, Demetrio ha subito atroci torture ad opera della polizia, per aver partecipato alla manifestazione dei No-global contro il G8 a Genova. Non riesce più a dormire tranquillo, soffre di incubi e allucinazioni. Coperto di ferite materiali e morali, resterà traumatizzato per tutta la vita: come potrebbe dimenticare? Tra i suoi amici troviamo Ciro, Angelo, Miriam (che ha subito un simile trattamento nella caserma Raniero a Napoli, pochi mesi prima) e tutti vorrebbero aiutarlo a riconquistare una vita normale, ma non ci riescono. Durante una festa al Centro Sociale a Napoli, Demetrio trascina il suo amico Paolo in un grave episodio di vendetta, restituendo a tre giovani fascisti lo stesso trattamento che ha subito lui a Bolzaneto, ma Paolo ne resta profondamente turbato, affetto da sensi di colpa, fino a sfiorare il suicidio. Demetrio rivede col pensiero la sua infanzia, la morte violenta del padre, ucciso da alcuni sicari della camorra, ma non conosce la verità, qualcuno gli ha detto che il padre fosse un camorrista, ma lui non ci crede, anche se a volte quel dubbio lo sfiora. Rivede episodi della sua vita scolastica da tredicenne, il professore che lo maltrattava, ha sogni di mostri e incubi notturni, voci che lo incitano e lo perseguitano: “Uccidli, distruggili” e lui confessa a se stesso: “Se sono diventato cattivo, è perché mi hanno trattato con cattiveria”. LEGGI IL TESTO INTERO
giovedì 2 febbraio 2012
Articolo, intervista in tv e chiarimenti dopo la presentazione del nuovo romanzo
Articolo e intervista in televisione , dopo la presentazione del romanzo "Sia fatta la mia volontà (Qui nel mondo)"
Per vedere l'intervista su CDS TV, cliccare qui
Un piccolo appunto al commento del sindaco Filuccio Tangredi: È vero, non è il primo libro che viene presentato quest'anno a Cervinara, ma io sono un romanziere, gli altri si occupano d'altro.
Per leggere l'articolo su Ottopagine, cliccare qui, a pagina 27, in basso a destra, dove c'è il titolo "Cervinara - Presentato il libro di Domenico Esposito". Naturalmente, basta fare zoom per ingrandire e leggere.
Articolo su Il Ciriaco, "Il libro di Domenico Esposito Mito: chiarimenti e interpretazioni".
Irpinianews.it
IrpiniaOggi.it
Critiche, opinioni e controversie:
"Il libro presenta le caratteristiche del romanzo storico-sociale, del romanzo psicologico, ma anche del giallo e del noir" prof. Armando Marro, dirigente scolastico.
Durante la presentazione, il direttore del mensile IL Caudino, ha descritto il protagonista del romanzo, Demetrio De Sanctis, come un uomo vile, un ragazzo sbandato, violento, arrogante e presuntuoso, avaro di denaro, ma che non ama lavorare, né studiare, senza capacità intellettive e quindi simbolo del fallimento della rivoluzione e del rivoluzionario; citando frasi del libro come "mi hanno insegnato a essere cristiano, mentre io sono ateo e quindi sono intelligente"; o come "non amavo il mio lavoro, ma amavo i soldi che guadagnavo". In realtà, come ho spiegato durante la presentazione, Demetrio non è solo un "antieroe" e non ha assolutamente soltanto caratteristiche negative. In primo luogo, è falso che non ha capacità intellettive, inoltre prende le difese degli emarginati, è antirazzista, compie atti eroici e atti di carità. Ho spiegato che non amo "l'eroe perfetto", il personaggio che non fa mai nulla di sbagliato, ma il protagonista controverso, un misto tra eroe e antieroe. Inoltre, dire "non amavo il mio lavoro, ma amavo i soldi che guadagnavo", non sta certo ad indicare l'attaccamento ai soldi e l'avarizia, ma piuttosto la necessità di essere indipendenti da parte di un giovane, benché svolgesse un lavoro stressante in cui era sottopagato, sfruttato e maltrattato. Quanto al non voler studiare,invece, Demetrio si pone il problema della sua condizione economica, non perché disdegni lo studio. Travisata anche la frase sull'intelligenza, poiché l'espressione originale è questa: "Secondo il mio modesto parere, l’intelligenza è appunto quella che sto manifestando io in questo momento, e cioè la capacità di ragionare con la propria testa, senza che nessuno o niente gli inculchi i propri insegnamenti. Mi hanno insegnato a essere cristiano, mentre io sono ateo: questa è intelligenza! Naturalmente non voglio insinuare che essere cristiani sia da stupidi, mentre essere atei sia da intelligenti e nessuno deve osare nemmeno dire il contrario - vi prego di non interrompermi mentre parlo - sto semplicemente affermando che ragionare con la propria testa, benché si siano ricevuti insegnamenti diversi, è questione d’intelligenza". . Nella frase stessa è specificato che non si vuole attribuire l'intelligenza all'ateismo e la stupidità al cristiano...mi sembra chiaro, la frase non poteva essere fraintesa, se non volontariamente. Che sia il romanzo, sia il protagonista fossero controversi ne ero già a conoscenza ed era mia intenzione, ma travisare è un altro conto. Per quanto riguarda la viltà, beh, sì, Demetrio alle volte ha dei momenti di viltà, ma quelli stanno a mettere in evidenza la debolezza umana, soprattutto in certe situazioni, in cui ci si ritrova ad affrontare certe difficoltà, all'età di soli vent'anni!
Domenico Esposito Mito
Per vedere l'intervista su CDS TV, cliccare qui
Un piccolo appunto al commento del sindaco Filuccio Tangredi: È vero, non è il primo libro che viene presentato quest'anno a Cervinara, ma io sono un romanziere, gli altri si occupano d'altro.
Per leggere l'articolo su Ottopagine, cliccare qui, a pagina 27, in basso a destra, dove c'è il titolo "Cervinara - Presentato il libro di Domenico Esposito". Naturalmente, basta fare zoom per ingrandire e leggere.
Articolo su Il Ciriaco, "Il libro di Domenico Esposito Mito: chiarimenti e interpretazioni".
Irpinianews.it
IrpiniaOggi.it
Critiche, opinioni e controversie:
"Il libro presenta le caratteristiche del romanzo storico-sociale, del romanzo psicologico, ma anche del giallo e del noir" prof. Armando Marro, dirigente scolastico.
Durante la presentazione, il direttore del mensile IL Caudino, ha descritto il protagonista del romanzo, Demetrio De Sanctis, come un uomo vile, un ragazzo sbandato, violento, arrogante e presuntuoso, avaro di denaro, ma che non ama lavorare, né studiare, senza capacità intellettive e quindi simbolo del fallimento della rivoluzione e del rivoluzionario; citando frasi del libro come "mi hanno insegnato a essere cristiano, mentre io sono ateo e quindi sono intelligente"; o come "non amavo il mio lavoro, ma amavo i soldi che guadagnavo". In realtà, come ho spiegato durante la presentazione, Demetrio non è solo un "antieroe" e non ha assolutamente soltanto caratteristiche negative. In primo luogo, è falso che non ha capacità intellettive, inoltre prende le difese degli emarginati, è antirazzista, compie atti eroici e atti di carità. Ho spiegato che non amo "l'eroe perfetto", il personaggio che non fa mai nulla di sbagliato, ma il protagonista controverso, un misto tra eroe e antieroe. Inoltre, dire "non amavo il mio lavoro, ma amavo i soldi che guadagnavo", non sta certo ad indicare l'attaccamento ai soldi e l'avarizia, ma piuttosto la necessità di essere indipendenti da parte di un giovane, benché svolgesse un lavoro stressante in cui era sottopagato, sfruttato e maltrattato. Quanto al non voler studiare,invece, Demetrio si pone il problema della sua condizione economica, non perché disdegni lo studio. Travisata anche la frase sull'intelligenza, poiché l'espressione originale è questa: "Secondo il mio modesto parere, l’intelligenza è appunto quella che sto manifestando io in questo momento, e cioè la capacità di ragionare con la propria testa, senza che nessuno o niente gli inculchi i propri insegnamenti. Mi hanno insegnato a essere cristiano, mentre io sono ateo: questa è intelligenza! Naturalmente non voglio insinuare che essere cristiani sia da stupidi, mentre essere atei sia da intelligenti e nessuno deve osare nemmeno dire il contrario - vi prego di non interrompermi mentre parlo - sto semplicemente affermando che ragionare con la propria testa, benché si siano ricevuti insegnamenti diversi, è questione d’intelligenza". . Nella frase stessa è specificato che non si vuole attribuire l'intelligenza all'ateismo e la stupidità al cristiano...mi sembra chiaro, la frase non poteva essere fraintesa, se non volontariamente. Che sia il romanzo, sia il protagonista fossero controversi ne ero già a conoscenza ed era mia intenzione, ma travisare è un altro conto. Per quanto riguarda la viltà, beh, sì, Demetrio alle volte ha dei momenti di viltà, ma quelli stanno a mettere in evidenza la debolezza umana, soprattutto in certe situazioni, in cui ci si ritrova ad affrontare certe difficoltà, all'età di soli vent'anni!
Domenico Esposito Mito
giovedì 22 dicembre 2011
Tutti i libri (saggi e romanzi) sul G8
Domenico Esposito Mito, "Sia fatta la mia volontà-Qui nel mondo" (Romanzo), Tempesta Editore, 2011. ISBN 9788897309161
Vittorio Agnoletto, Lorenzo Guadagnucci, L'eclisse della democrazia, Feltrinelli, 2011, ISBN 88-07172100.
Gloria Bardi e Gabriele Gamberini, Dossier Genova G8. Il rapporto illustrato della procura di Genova sui fatti della Scuola Diaz, BeccoGiallo, 2008
R. Bisso - C. Marradi, Le quattro giornate di Genova - 19-22 luglio 2001, Fratelli Frilli Editori, 2001. ISBN 88-87923-16-7
Giulietto Chiesa, G8/Genova, Ed. Einaudi, 2001. ISBN 88-06-16170-9 (testimonianza di un noto giornalista e parlamentare europeo presente a Genova nei giorni delle proteste)
Concita De Gregorio, Non lavate questo sangue, Laterza, 2001
Franco Fracassi, G8 Gate. 10 Anni d'Inchiesta: i Segreti del G8 di Genova, Ed. Alpine Studio, 2011. ISBN 88-96822135 (L'inchiesta finale sul G8, da chi per primo la raccontò al mondo. Dal libro è tratto il documentario "G-Gate", finalista al Premio Ilaria Alpi 2011 e distribuito con l'Unità)
Haidi e Giuliano Giuliani, Un anno senza Carlo, Baldini&Castoldi, 2002
Lorenzo Guadagnucci, Noi della Diaz. La notte dei manganelli e i giorni di Genova nel racconto del giornalista che era dentro la scuola, Altreconomia/Terre di Mezzo, 2002. ISBN 978-88-88424-51-4.
Carlo Gubitosa, Genova, Nome per nome. Le violenze, i responsabili, le ragioni. Inchiesta sui giorni e i fatti del G8, Ed. Berti/Altreconomia/Terre di Mezzo, 2001. ISBN 88-88424-67-9 (Inchiesta completa sui fatti del G8, contiene molti estratti di atti e documenti ufficiali)
Riccardo Lestini - Con il tuo sasso: monologo inchiesta sulle giornate di Genova. ISBN 978-88-7606-169-1
Carlo Lucarelli, G8. Cronaca di una battaglia. Einaudi, 2009. ISBN 978-88-06-19583-0 (Con DVD contenente la puntata di Blu notte dedicata ai fatti di Genova)
C. Marradi - E. Ratto [a cura di], Da Seattle a Genova - Gli 8 non valgono una moltitudine, Fratelli Frilli Editori, 2001. ISBN 88-87923-15-9
F. Martone e E. Mangini, La sindrome di Genova, Carta.org [collegamento interrotto]/ Frillieditori.com
OCP, Violenza Mediata. Il ruolo dell'informazione al g8 di Genova, Editori Riuniti, Roma, 2003. ISBN 88-359-5365-0
Paola Staccioli (a cura di) "Per sempre ragazzo", Tropea, 2011. ISBN 978-88-558-0187-4
Supporto legale (a cura di). Ge vs G8. Genova a fumetti contro il G8. NdA Press, 2006. ISBN 978-88-89035-32-0.
Nichi Vendola, Lamento in morte di Carlo Giuliani, Fratelli Frilli Editori, 2001. ISBN 88-87923-17-5
Christian Mirra, Quella notte alla Diaz (fumetto) Guanda Graphic,2010. ISBN 88-60-88-92-94
Il giro di boa - Romanzo
fonte: wikipedia
Vittorio Agnoletto, Lorenzo Guadagnucci, L'eclisse della democrazia, Feltrinelli, 2011, ISBN 88-07172100.
Gloria Bardi e Gabriele Gamberini, Dossier Genova G8. Il rapporto illustrato della procura di Genova sui fatti della Scuola Diaz, BeccoGiallo, 2008
R. Bisso - C. Marradi, Le quattro giornate di Genova - 19-22 luglio 2001, Fratelli Frilli Editori, 2001. ISBN 88-87923-16-7
Giulietto Chiesa, G8/Genova, Ed. Einaudi, 2001. ISBN 88-06-16170-9 (testimonianza di un noto giornalista e parlamentare europeo presente a Genova nei giorni delle proteste)
Concita De Gregorio, Non lavate questo sangue, Laterza, 2001
Franco Fracassi, G8 Gate. 10 Anni d'Inchiesta: i Segreti del G8 di Genova, Ed. Alpine Studio, 2011. ISBN 88-96822135 (L'inchiesta finale sul G8, da chi per primo la raccontò al mondo. Dal libro è tratto il documentario "G-Gate", finalista al Premio Ilaria Alpi 2011 e distribuito con l'Unità)
Haidi e Giuliano Giuliani, Un anno senza Carlo, Baldini&Castoldi, 2002
Lorenzo Guadagnucci, Noi della Diaz. La notte dei manganelli e i giorni di Genova nel racconto del giornalista che era dentro la scuola, Altreconomia/Terre di Mezzo, 2002. ISBN 978-88-88424-51-4.
Carlo Gubitosa, Genova, Nome per nome. Le violenze, i responsabili, le ragioni. Inchiesta sui giorni e i fatti del G8, Ed. Berti/Altreconomia/Terre di Mezzo, 2001. ISBN 88-88424-67-9 (Inchiesta completa sui fatti del G8, contiene molti estratti di atti e documenti ufficiali)
Riccardo Lestini - Con il tuo sasso: monologo inchiesta sulle giornate di Genova. ISBN 978-88-7606-169-1
Carlo Lucarelli, G8. Cronaca di una battaglia. Einaudi, 2009. ISBN 978-88-06-19583-0 (Con DVD contenente la puntata di Blu notte dedicata ai fatti di Genova)
C. Marradi - E. Ratto [a cura di], Da Seattle a Genova - Gli 8 non valgono una moltitudine, Fratelli Frilli Editori, 2001. ISBN 88-87923-15-9
F. Martone e E. Mangini, La sindrome di Genova, Carta.org [collegamento interrotto]/ Frillieditori.com
OCP, Violenza Mediata. Il ruolo dell'informazione al g8 di Genova, Editori Riuniti, Roma, 2003. ISBN 88-359-5365-0
Paola Staccioli (a cura di) "Per sempre ragazzo", Tropea, 2011. ISBN 978-88-558-0187-4
Supporto legale (a cura di). Ge vs G8. Genova a fumetti contro il G8. NdA Press, 2006. ISBN 978-88-89035-32-0.
Nichi Vendola, Lamento in morte di Carlo Giuliani, Fratelli Frilli Editori, 2001. ISBN 88-87923-17-5
Christian Mirra, Quella notte alla Diaz (fumetto) Guanda Graphic,2010. ISBN 88-60-88-92-94
Il giro di boa - Romanzo
fonte: wikipedia
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mercoledì 21 dicembre 2011
Le opere di Domenico Esposito Mito
La Città dei Matti è l'opera prima di Domenico Esposito Mito pubblicata con Mond&editori.

La città dei Matti è la storia di Romolo e della sua incessante ricerca di se stesso, sullo scenario di un paesino del Sud, dove convivono criminalità e romantici rivoluzionari. Romolo, nella sua logorante e solitaria introspezione, rivede i tanti episodi nei quali perse, a causa della cattiveria e della superficialità altrui, la stima di sè e la fiducia nel prossimo. E sarà il sedimentarsi in lui, giorno dopo giorno, di tutte queste inspiegabili circostanze ad animarlo di un sentimento di personale rivalsa, a trascinarlo nella più estrema alienazione dalla vita. Così, con un tocco a volte ironico ed a volte ispirato, "La città dei Matti" dell'esordiente Domenico Esposito, racconta come le inquietudini giovanili, quando lasciate a se stesse, conducano per mano oltre il senso del vero.
Sia fatta la mia volontà...qui nel mondo è la seconda opera di Domenico Esposito Mito, basata sui Fatti del G8 del 2001, pubblicata con la casa editrice Tempesta Editore
Sia fatta la mia volontà...qui nel mondo non è solo un bel romanzo,è anche una sorta di saggio politico, religioso e sociale in forma di racconto...che narra la storia di alcuni giovani attivisti campani “reduci” dal G8 di Genova del 2001 e affronta tematiche come il rapporto tra l’ateismo e la religione, le ideologie, la violenza della polizia e i vari problemi della nostra epoca.
Le immagini di copertina sono state realizzate da: Carlo Esposito

La città dei Matti è la storia di Romolo e della sua incessante ricerca di se stesso, sullo scenario di un paesino del Sud, dove convivono criminalità e romantici rivoluzionari. Romolo, nella sua logorante e solitaria introspezione, rivede i tanti episodi nei quali perse, a causa della cattiveria e della superficialità altrui, la stima di sè e la fiducia nel prossimo. E sarà il sedimentarsi in lui, giorno dopo giorno, di tutte queste inspiegabili circostanze ad animarlo di un sentimento di personale rivalsa, a trascinarlo nella più estrema alienazione dalla vita. Così, con un tocco a volte ironico ed a volte ispirato, "La città dei Matti" dell'esordiente Domenico Esposito, racconta come le inquietudini giovanili, quando lasciate a se stesse, conducano per mano oltre il senso del vero.
Sia fatta la mia volontà...qui nel mondo è la seconda opera di Domenico Esposito Mito, basata sui Fatti del G8 del 2001, pubblicata con la casa editrice Tempesta Editore

Sia fatta la mia volontà...qui nel mondo non è solo un bel romanzo,è anche una sorta di saggio politico, religioso e sociale in forma di racconto...che narra la storia di alcuni giovani attivisti campani “reduci” dal G8 di Genova del 2001 e affronta tematiche come il rapporto tra l’ateismo e la religione, le ideologie, la violenza della polizia e i vari problemi della nostra epoca.
Le immagini di copertina sono state realizzate da: Carlo Esposito
venerdì 16 dicembre 2011
Mal...Edizione

Molti sono coloro che, giovani e meno giovani, coltivano la passione per la scrittura e sognano di pubblicare un libro. Alcuni lo fanno, non per esprimere le proprie idee e trasmettere un messaggio, ma più per una sorta di narcisismo, altri per vera passione. La fretta e la frenesia di pubblicare un libro spinge il piccolo autore esordiente, scettico e disilluso di poter essere pubblicato dalle grandi case editrici, a commettere un grave errore: cadere nella trappola dell'editoria a pagamento, credendo che questa sia l'unica soluzione. Sbagliato. Sbagliatissimo. Perché? Perché la maggior parte dell'editoria a pagamento, nemmeno si dovrebbe definire editoria, dal momento che non seleziona nemmeno i testi e pubblica qualsiasi cosa al costo di migliaia di euro ingannando l'autore con false promesse o comunque promesse futili con le quali, ingenuamente, s'illude di poter diventare famoso. È matematico e ovvio, s'intende, che se pubblicano di tutto, pubblicano anche autori validi. Il problema però è che questi bravi autori si confondono con gli autori mediocri e gli autori scarsi, perdendo così la credibilità, non essendo state le loro opere selezionate, ma semplicemente stampate. Insomma, l'autore non si guadagna la pubblicazione con il merito, bensì pagando e non saprà mai il valore della sua opera. Più che un'editoria, questa, sarebbe da definire una sorta di tipografia mascherata da casa editrice. A questo punto, quindi, meglio autoprodursi il libro rivolgendosi a una tipografia appunto oppure a un servizio online spendendo più o meno la stessa cifra. Chi sogna però di pubblicare un libro con un editore dovrebbe provare lo stesso, nonostante la scarsa probabilità, di rivolgersi alle grandi case editrici e attendere con pazienza. Se da queste non si è ricevuta alcuna risposta, dopo un lungo periodo di attesa, allora occorre rivolgersi alle piccole case editrici, quelle che non chiedono soldi. Non si deve credere a chi dice che non esistono o che sono poche: su internet se ne trovano a centinaia. Bisogna pazientare e non avere fretta, rifiutare qualsiasi proposta di pubblicazione da parte di chi chiede contributi e stare attenti anche a quei furbi che, dichiarando di combattere l'editoria a pagamento, chiederanno di acquistare un cospicuo numero di copie (del vostro stesso libro!) con uno sconto al prezzo di copertina che è comunque altissimo. L'autore spenderà sempre sugli 800 euro circa e la gente non potrebbe certo acquistare il libro di un esordiente sconosciuto al prezzo di 20 euro sul quale voi ci guadagnereste tra l'altro una scarsissima percentuale di per sé già bassa, calcolando che, a causa del prezzo troppo alto, le vendite sarebbero molto basse, l'autore avrebbe speso tanti soldi e ci avrebbe guadagnato poco o nulla. Esistono anche case editrici che chiedono contributi, ma selezionano le opere e s'impegnano nella promozione, ma perché spendere soldi quando c'è chi potrebbe pubblicarvi gratis e farvi capire se siete meritevoli o meno? Da non temere, invece, chi potrebbe chiedere una piccola tassa di lettura, soprattutto se in cambio, mentre valutano la vostra opera, spediscono un libro del loro catalogo. Detto questo, il problema dell'editoria a pagamento fa sì che gli autori restino ignoti e non valorizzati ed è dunque un problema che impedisce all'autore esordiente di emergere e fa sì che resti per sempre un esordiente. Queste cosiddette case editrici spiegano, nei loro siti e nei contratti che inviano agli autori, le motivazioni per cui ritengono necessario chiedere contributi. Sciocchezze. Sono solo giustificazioni. Se davvero fosse necessario rubare soldi agli autori, non esisterebbero le case editrici non a pagamento (è infatti è quello che cercano di farci credere) che hanno già da tempo iniziato la lotta all'editoria a pagamento: un problema che va combattuto con l'informazione, invitando gli aspiranti scrittori a diffidare di questi truffatori mascherati da editori e a diffondere a loro volta l'informazione.
Domenico Esposito
fonte: IlCaudino
N.B. nell'articolo pubblicato sul giornale non ho fatto i nomi di quelle case editrici che, in particolare, pubblicano qualsiasi cosa pur di rubare soldi. Le più note sono
IL FILO - GRUPPO ALBATROS
ALTRO MONDO EDITORE
ALETTI EDITORE
Per sicurezza voi comunque rifiutate qualsiasi proposta a pagamento.
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