La pagina satirica "Sesso Droga e Pastorizia" è stata riaperto. L'amministratore risponde alle accuse di Selvaggia Lucarelli, accusandole di essere contraddittoria e ipocrita, soprattutto di essere la prima a fomentare il cosiddetto cyber-bullismo. La risposta, nel video, da parte dell'amministratore è molto lucida e pacata e vale la pena di essere ascoltata. La cosa grave è che ho letto su tutti i giornali "Chiusa la pagina SDP, insulti choc contro la Lucarelli", ma nessuno che ascoltasse, la proverbiale altra campana, nessuna testata che si occupasse di guardare l'altra faccia della medaglia. Il suddetto amministratore, infatti, ha affermato nel video, di aver subito minacce e insulti ancora peggiori, anche riguardanti la sua famiglia. L'amministratore le lancia una sfida: "confrontiamoci faccia a faccia", ma ad ora ancora nessuna risposta da parte della giornalista provocatrice. In effetti, la Lucarelli, quando riceve insulti, cerca indirizzi e recapiti e telefona gli utenti per metterli in ridicolo, affermando che "ama il faccia a faccia" e definendo chi utilizza il virtuale un "leone da tastiera", per lo più affrontando però, dei ragazzini con i quali sa di non poter avere un gran confronto, mentre i commenti costruttivi li cancella tempestivamente. La Lucarelli accetterà o si rivelerà lei stessa una leonessa tastiera, o al massimo da telefono?
Qui il video risposta di Michele Lorefice, di SDP
Visualizzazione post con etichetta attori. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta attori. Mostra tutti i post
martedì 14 marzo 2017
giovedì 13 marzo 2014
Intervista all´attrice Cristina Arnone, a cura di Domenico J. Esposito
Cristina Arnone è un´attrice italiana. Ha studiato al liceo classico Cicognini di Prato, dove ha cominciato a recitare partecipando agli spettacoli della compagnia "Nuova Colonia" fondata e diretta da Antonello Nave. Si è laureata in Storia del Teatro e dello Spettacolo presso il D.A.M.S.
Dal 2004 al 2009 ha lavorato principalmente con la Compagnia teatrale di Glauco Mauri e Roberto Sturno, ricoprendo ruoli da protagonista in classici come Delitto e Castigo di Dostoevskij e Faust di Goethe.
Ha lavorato in cinema e tv e curato registicamente i propri spettacoli da attrice "Gaia, terra di mezzo" (2005-2006) "Rebecca" (2008) e "Congelata". Ha partecipato a serie televisive come "Il giovane Montalbano", con Michele Riondino, "Carabinieri 7", "La stagione dei delitti 2" e in opere cinematografiche come "L´innocenza di Clara" di Toni d´Angelo, "Maternity Blues" di Fabrizio Cattani, "La casa sulle nuvole" di Claudio Giovannesi, "Il Caso Cindy S." di Leonardo Rossi.
Domenico Esposito: Ciao, Cristina, innanzitutto grazie per aver accettato l´invito. Cominciamo dall´inizio, leggi tutto
Dal 2004 al 2009 ha lavorato principalmente con la Compagnia teatrale di Glauco Mauri e Roberto Sturno, ricoprendo ruoli da protagonista in classici come Delitto e Castigo di Dostoevskij e Faust di Goethe.
Ha lavorato in cinema e tv e curato registicamente i propri spettacoli da attrice "Gaia, terra di mezzo" (2005-2006) "Rebecca" (2008) e "Congelata". Ha partecipato a serie televisive come "Il giovane Montalbano", con Michele Riondino, "Carabinieri 7", "La stagione dei delitti 2" e in opere cinematografiche come "L´innocenza di Clara" di Toni d´Angelo, "Maternity Blues" di Fabrizio Cattani, "La casa sulle nuvole" di Claudio Giovannesi, "Il Caso Cindy S." di Leonardo Rossi.
Domenico Esposito: Ciao, Cristina, innanzitutto grazie per aver accettato l´invito. Cominciamo dall´inizio, leggi tutto
Etichette:
attori,
camilleri,
cinema,
cristina arnone,
delitto e castigo,
dostoevskj,
elsa morante,
film,
germi,
interviste agli artisti,
letteratura,
montalbano,
scrittori,
teatro,
virzì
martedì 29 marzo 2011
Domenico Esposito Mito intervista Ciro Ceruti (Cosimo di Fuori Corso) attore e autore comico napoletano
Biografia: Ciro Ceruti nasce a San Giorgio A Cremano (NA), il 20 maggio, 1971, è un attore e autore comico napoletano, noto soprattutto per il ruolo di Cosimo De Santi, nella serie “Fuori Corso”, in onda su Canale 9, dal 2004 , scritta in collaborazione con Ciro Villano (che interpreta il cugino Damiano De Santi) e Vincenzo Coppola , quest'ultimo è anche il regista. Nella stessa sit-com, in alcuni casi Ciro Ceruti ha interpretato “Ciro”, il fratello gemello di Cosimo e nella quarta serie ha interpretato anche un anziano cliente della banca in cui lavoravano i due cugini. Nel 2007 ha partecipato alla commedia di Eduardo Tartaglia, Ci sta un francese, un inglese e un napoletano, nel ruolo del "secondo litigante".
Ciao, Ciro ti do il benvenuto e ti ringrazio per aver accettato l'invito. Raccontaci un po' la storia di Fuori Corso: com'è nato questo progetto e come vi è venuta questa idea?
Come nascono le cose migliori, per caso. Ero in teatro con un mio spettacolo e Villano, dopo lo spettacolo mi propose di scrivere una commedia insieme e cosi fu. "Piccoli Segreti" e da questo spettacolo è nata Fuori Corso.
Quando avete iniziato la serie, vi aspettavate di riscontrare tale successo in Campania e di ricevere tanti consensi?
Era tanto tempo che le televisioni locali non facevano produzione (le ultime erano Telegaribaldi-Ciakkati..ecc.), facemmo leggere la puntata zero a Coppola e rimase colpito dalla fattura del copione. Iniziammo una miniserie sperimentale e dal successo di quest'ultima sono nate le serie successive.
Le battute della sit-com, o anche dei vostri spettacoli teatrali, sono tutte scritte nella sceneggiatura o c'è anche dell'improvvisazione?
Come un buon matrimonio, le colpe e i meriti sono 50 e 50. L'affiatamento tra noi ci permette di creare numerose battute cosiddette a soggetto.
A proposito d'improvvisazione, nell'episodio "Pazzo Scatenato", con Ernesto Lama, c'è una scena in cui Secondo (Lucio Pierri) fa cadere accidentalmente una lampada e sembra che sia avvenuto casualmente, se è così dunque, la successiva battuta di Ernesto Lama fu improvvisata?
Sì, una cosa simile è successa anche in queste puntate nuove, dove Pierri si siede sul tavolino, lo rompe e cade a terra...l'episodio è rimasto nella puntata.
C'è una stranezza in Fuori Corso per quanto concerne la parentela di Cosimo e Damiano: essi hanno lo stesso cognome, ma sono sono cugini materni, poichè hanno sorelle gemelle. Si potrebbe ipotizzare che, oltre alle madri, anche i loro padri siano fratelli, ma nella puntata "Di papà ce ne è uno solo", si evince che non è così, infatti, Damiano vuole convincere Rosario che è morto qualche parente DI COSIMO (non dice nostro, ma di Cosimo)! Come si spiega questa stranezza? Un semplice errore di distrazione?
Uhà, lo sai che non ci avevamo fatto caso?...E mo? Cercheremo di ovviare...però tieni a' cazzimma!Scherzo...complimenti per l'attenzione!
Sempre a proposito di parentela: nello stesso episodio che ho citato nella domanda precedente, Rosario (Ornella Varchetta) afferma che "il nonno de Cosìmo già stava morto", ora invece nella nuova serie si parla del Dottor De Santi, nonno moribondo di entrambi i cugini: anche qui si trattava di un errore di distrazione?
No, questo no ,infatti è spiegato che non sapevamo dell'esistenza di questo nonno.
Quando avviene il cambio del cast, di solito, è già previsto che avvenga o spesso dipende da altri fattori, tra i quali la disponibilità degli attori o magari dispute con essi?
No, fortunatamente tantissimi colleghi farebbero carte false per entrare nel progetto. Scriviamo il personaggio e successivamente si trova l'attore con le caratteristiche adatte.
Nella prima serie, Mariangela D'Amora interpreta Andrea, scompare nella seconda per poi riapparire nella terza, nella quale interpreta Denise, la sorella gemella di Andrea: come mai nella seconda serie non fu inclusa nel cast?
Quell'anno ebbe problemi di salute.
I vostri personaggi sono di origine beneventana (anche se, nonostante ciò, certe volte vengono definiti “napoletani”), tuttavia certe volte, le descrizioni che essi ne fanno sembrano non coincidere esattamente nè con l'ambiente nè con la realtà di Benevento, a questo proposito, ci sorge un dubbio: avete mai visitato questa città? O le descrizioni nascono dalla vostra immaginazione?
Conosciamo la città, ma siamo stati attenti a spiegare più volte di essere di famiglia napoletana trasferitasi a Benevento.
Da scrittore, so quanto può essere difficile, a volte, scrivere quando non si ha l'ispirazione e che questa, a volte, viene a mancare: voi, che siete impegnati nello scrivere battute per ogni puntata della sit-com, quanta difficoltà incontrate in questa attività?
Ci tengo a chiarire che, oltre alle battute, noi scriviamo i plot, i soggetti e la sceneggiatura. Sì, spesso vengono periodi di crisi superati dall'affiatamento.
Avete altri progetti?
Faremo un film, giriamo a settembre per uscire a febbraio.
Ciro, non mi rimane che ringraziarti di nuovo per aver accettato l'invito e per le risate che ci regali ogni volta insieme ai tuoi colleghi. Ti faccio le mie congratulazioni e tanti in bocca al lupo per tutto. P.S. un consiglio: quando scherzate sugli errori grammaticali, mettete più spesso qualcuno che corregge i personaggi, altrimenti mi fate dimenticarmi l'italiano pure a me che sono uno scrittore!
ahahaha...grazie a te per l'interessamento, un abbraccione forte.
Domenico Esposito Mito (scrittore e giornalista)
Ciao, Ciro ti do il benvenuto e ti ringrazio per aver accettato l'invito. Raccontaci un po' la storia di Fuori Corso: com'è nato questo progetto e come vi è venuta questa idea?
Come nascono le cose migliori, per caso. Ero in teatro con un mio spettacolo e Villano, dopo lo spettacolo mi propose di scrivere una commedia insieme e cosi fu. "Piccoli Segreti" e da questo spettacolo è nata Fuori Corso.
Quando avete iniziato la serie, vi aspettavate di riscontrare tale successo in Campania e di ricevere tanti consensi?
Era tanto tempo che le televisioni locali non facevano produzione (le ultime erano Telegaribaldi-Ciakkati..ecc.), facemmo leggere la puntata zero a Coppola e rimase colpito dalla fattura del copione. Iniziammo una miniserie sperimentale e dal successo di quest'ultima sono nate le serie successive.
Le battute della sit-com, o anche dei vostri spettacoli teatrali, sono tutte scritte nella sceneggiatura o c'è anche dell'improvvisazione?
Come un buon matrimonio, le colpe e i meriti sono 50 e 50. L'affiatamento tra noi ci permette di creare numerose battute cosiddette a soggetto.
A proposito d'improvvisazione, nell'episodio "Pazzo Scatenato", con Ernesto Lama, c'è una scena in cui Secondo (Lucio Pierri) fa cadere accidentalmente una lampada e sembra che sia avvenuto casualmente, se è così dunque, la successiva battuta di Ernesto Lama fu improvvisata?
Sì, una cosa simile è successa anche in queste puntate nuove, dove Pierri si siede sul tavolino, lo rompe e cade a terra...l'episodio è rimasto nella puntata.
C'è una stranezza in Fuori Corso per quanto concerne la parentela di Cosimo e Damiano: essi hanno lo stesso cognome, ma sono sono cugini materni, poichè hanno sorelle gemelle. Si potrebbe ipotizzare che, oltre alle madri, anche i loro padri siano fratelli, ma nella puntata "Di papà ce ne è uno solo", si evince che non è così, infatti, Damiano vuole convincere Rosario che è morto qualche parente DI COSIMO (non dice nostro, ma di Cosimo)! Come si spiega questa stranezza? Un semplice errore di distrazione?
Uhà, lo sai che non ci avevamo fatto caso?...E mo? Cercheremo di ovviare...però tieni a' cazzimma!Scherzo...complimenti per l'attenzione!
Sempre a proposito di parentela: nello stesso episodio che ho citato nella domanda precedente, Rosario (Ornella Varchetta) afferma che "il nonno de Cosìmo già stava morto", ora invece nella nuova serie si parla del Dottor De Santi, nonno moribondo di entrambi i cugini: anche qui si trattava di un errore di distrazione?
No, questo no ,infatti è spiegato che non sapevamo dell'esistenza di questo nonno.
Quando avviene il cambio del cast, di solito, è già previsto che avvenga o spesso dipende da altri fattori, tra i quali la disponibilità degli attori o magari dispute con essi?
No, fortunatamente tantissimi colleghi farebbero carte false per entrare nel progetto. Scriviamo il personaggio e successivamente si trova l'attore con le caratteristiche adatte.
Nella prima serie, Mariangela D'Amora interpreta Andrea, scompare nella seconda per poi riapparire nella terza, nella quale interpreta Denise, la sorella gemella di Andrea: come mai nella seconda serie non fu inclusa nel cast?
Quell'anno ebbe problemi di salute.
I vostri personaggi sono di origine beneventana (anche se, nonostante ciò, certe volte vengono definiti “napoletani”), tuttavia certe volte, le descrizioni che essi ne fanno sembrano non coincidere esattamente nè con l'ambiente nè con la realtà di Benevento, a questo proposito, ci sorge un dubbio: avete mai visitato questa città? O le descrizioni nascono dalla vostra immaginazione?
Conosciamo la città, ma siamo stati attenti a spiegare più volte di essere di famiglia napoletana trasferitasi a Benevento.
Da scrittore, so quanto può essere difficile, a volte, scrivere quando non si ha l'ispirazione e che questa, a volte, viene a mancare: voi, che siete impegnati nello scrivere battute per ogni puntata della sit-com, quanta difficoltà incontrate in questa attività?
Ci tengo a chiarire che, oltre alle battute, noi scriviamo i plot, i soggetti e la sceneggiatura. Sì, spesso vengono periodi di crisi superati dall'affiatamento.
Avete altri progetti?
Faremo un film, giriamo a settembre per uscire a febbraio.
Ciro, non mi rimane che ringraziarti di nuovo per aver accettato l'invito e per le risate che ci regali ogni volta insieme ai tuoi colleghi. Ti faccio le mie congratulazioni e tanti in bocca al lupo per tutto. P.S. un consiglio: quando scherzate sugli errori grammaticali, mettete più spesso qualcuno che corregge i personaggi, altrimenti mi fate dimenticarmi l'italiano pure a me che sono uno scrittore!
ahahaha...grazie a te per l'interessamento, un abbraccione forte.
Domenico Esposito Mito (scrittore e giornalista)
Etichette:
attori,
cinema,
comicità,
Domenico Esposito Mito,
humor,
interviste agli artisti,
sceneggiatori,
scrittori,
teatro,
televisione
giovedì 10 marzo 2011
Riepilogo delle attività: recensioni e interviste
Recensione del romanzo "L'idiota" di Dostoevskij, a cura di Domenico Esposito Mito.
Recensione de La Città Dei Matti su Sololibri.net
Quattro chiacchiere (contate) con...Domenico Esposito Mito, intervista di Matteo Grimaldi
Intervista di Domenico Esposito Mito a Sonia De Simone (scrittrice caudina di romanzi rosa)
Intervista di Domenico Esposito Mito a Rolando Giancola (attore e poeta isernino)
Intervista di Domenico Esposito Mito a Emanuele Cerullo
"Paese mio carissimo" il nuovo libro di Franco Martino
Intervista di Domenico Esposito alla doppiatrice italiana Giulia Tarquini
Presentazione "La Città Dei Matti" di Domenico Esposito a Solaro (MILANO), Centro Libri Larizza, breve articolo su "Inchiaro Scuro"
Recensione del romanzo "La Città Dei Matti" su SognandoLeggendo
Intervista a Giuseppe Vitale (scrittore)
Intervista a Serena Stanzani (cantante e scrittrice)
Intervista a Sara Orlacchio (cantante)
Recensione di Domenico Esposito Mito del romanzo Undead-Gli Immortali (Dracula, the undead) di Dacre Stoker e Ian Holt
Intervista a Davide Falossi, scrittore e fotografo naturalista
Recensione di Domenico Esposito Mito su Sololibri.net del romanzo "Urla Ancestrali" di Davide Falossi.
Domenico Esposito Mito intervista Niseem Onorato (attore e doppiatore italiano)
Intervista a Manuela Romeo (cantante di Reggio Calabria)
Intervista a Ciro Ceruti (attore comico di "Fuori Corso")
Interview with Dacre Stoker (english version/versione inglese)
Intervista a Dacre Stoker (versione italiana/italian version)
Intervista a Vittoria Coppola (scrittrice)
Intervista ad Antifeminist (giornale antifemminista e antisessista italiano)
Intervista a Francesco Ferrazzo (cantante)
Intervista a Pietro De Bonis (scrittore e poeta)
N.B. QUESTO POST SARA' AGGIORNATO DI VOLTA IN VOLTA
Recensione de La Città Dei Matti su Sololibri.net
Quattro chiacchiere (contate) con...Domenico Esposito Mito, intervista di Matteo Grimaldi
Intervista di Domenico Esposito Mito a Sonia De Simone (scrittrice caudina di romanzi rosa)
Intervista di Domenico Esposito Mito a Rolando Giancola (attore e poeta isernino)
Intervista di Domenico Esposito Mito a Emanuele Cerullo
"Paese mio carissimo" il nuovo libro di Franco Martino
Intervista di Domenico Esposito alla doppiatrice italiana Giulia Tarquini
Presentazione "La Città Dei Matti" di Domenico Esposito a Solaro (MILANO), Centro Libri Larizza, breve articolo su "Inchiaro Scuro"
Recensione del romanzo "La Città Dei Matti" su SognandoLeggendo
Intervista a Giuseppe Vitale (scrittore)
Intervista a Serena Stanzani (cantante e scrittrice)
Intervista a Sara Orlacchio (cantante)
Recensione di Domenico Esposito Mito del romanzo Undead-Gli Immortali (Dracula, the undead) di Dacre Stoker e Ian Holt
Intervista a Davide Falossi, scrittore e fotografo naturalista
Recensione di Domenico Esposito Mito su Sololibri.net del romanzo "Urla Ancestrali" di Davide Falossi.
Domenico Esposito Mito intervista Niseem Onorato (attore e doppiatore italiano)
Intervista a Manuela Romeo (cantante di Reggio Calabria)
Intervista a Ciro Ceruti (attore comico di "Fuori Corso")
Interview with Dacre Stoker (english version/versione inglese)
Intervista a Dacre Stoker (versione italiana/italian version)
Intervista a Vittoria Coppola (scrittrice)
Intervista ad Antifeminist (giornale antifemminista e antisessista italiano)
Intervista a Francesco Ferrazzo (cantante)
Intervista a Pietro De Bonis (scrittore e poeta)
N.B. QUESTO POST SARA' AGGIORNATO DI VOLTA IN VOLTA
sabato 5 febbraio 2011
Domenico Esposito Mito intervista Niseem Onorato (attore e doppiatore italiano)
Niseem Onorato (Roma, 24 ottobre 1966) è un attore e doppiatore italiano.
È noto soprattutto per aver prestato voce al personaggio di Rocky Joe nell'omonimo anime e agli attori Jude Law in alcune interpretazioni, Eric Bana in Hulk e Troy, Justin Chambers nel ruolo di Alex Karev in Grey's Anatomy, Nate Richert nel ruolo di Harvey Kinkle nella serie Sabrina, vita da strega, Nicholas Brendon nel ruolo di Xander Harris in Buffy l'ammazza vampiri, il cui doppiaggio è poi passato al collega Christian Iansante, e Ian Somerhalder nel ruolo di Damon Salvatore in The Vampire Diaries e nel ruolo di Adam Knight in Smallville.
Dal 2006, sempre in Smallville, doppia Justin Hartley nel ruolo di Oliver Queen.
Ha inoltre doppiato il personaggio Sesshomaru nell'anime Inuyasha.
Tra gli attori doppiati Ewan McGregor, Mark Wahlberg, Jude Law, Chris O'Donnell, e Matthew McConaughey in EdTV.
È diventato conosciuto al grande pubblico interpretando il personaggio di Fabio Galanti nella fiction Cuori Rubati di Rai 2. Dal 2006 è la voce di Daniel Meade, personaggio del telefilm Ugly Betty.
È figlio dello storico attore e doppiatore Glauco Onorato e fratello della doppiatrice Sara Onorato. Ha cambiato il proprio nome Riccardo in Niseem nel 2000 dopo un viaggio in India.
Seguite questo link per ascoltare la sua voce nel film "Sleuth - Gli insospettabili", in cui doppia Jude Law. Nello stesso link troverete tutti i suoi lavori.
Ciao Niseem, innanzitutto ti do il benvenuto a questa nostra breve intervista.
Ciao! Perché breve? Facciamola lunga dai! Ho tempo fino al 2012.
Una cosa che mi ha sempre incuriosito: il tuo viaggio in India. Vuoi raccontarci che cosa è successo esattamente che ti ha spinto a cambiare nome? E qual è il significato di Niseem?
Per spiegare le motivazioni che mi hanno spinto a fare questo viaggio ci vorrebbe troppo tempo, dovremmo fare un’intervista a puntate: Niseem e i viaggi in India.
Era il 2000, da poche ore era scoccata la mezzanotte del 31 Dicembre, Roma scoppiava di luci e suoni, la gente per strada a festeggiare uno dei più importanti capodanni del secolo. Improvvisamente ho sentito un richiamo per quella terra, l'India.
Ero sempre stato attratto dall'occidente, l'America in primis. Questo improvviso desiderio per l'oriente era alquanto strano.
3 giorni dopo agenzia viaggi, biglietto open sei mesi e go!
Il nome Niseem (che si pronuncia nisìm) è un nome sanyasin, mi è stato dato da un maestro indiano durante la mia permanenza lì. Il nome completo è Swami Prem Niseem e significa Amore Infinito.
Succede, a volte, che un attore debba interpretare un personaggio i cui ideali vanno contro i propri principi: che cosa accade, in quel momento, nell’animo di un attore?
È uno sporco lavoro ma qualcuno lo deve pure fare! È la verità, cerchiamo sempre di metterci l'anima nel lavoro che facciamo, ma rimane pure sempre un lavoro.
Parliamo adesso del doppiaggio: qual è il tuo personaggio preferito che doppi o che hai doppiato?
Va a periodi, mi affeziono spesso alle serie che doppio e ad alcuni personaggi. Ho amato molto il personaggio che doppiavo in "Queer as folk", Brian Kinney, poi quasi tutti i film di Jude Law, che doppio dal film "Existenz" di Cronenberg mi pare nel 98 o giù di li.
In questo momento mi piace molto il Damon Salvatore di "Vampire Diares". Sto aspettando con ansia la seconda serie da doppiare.
Perché, a volte, nelle serie, si cambiano i doppiatori, come ad esempio quando doppiavi Nicholas Brendon nel ruolo di Xander Harris e il doppiaggio, nelle ultime stagioni, fu passato a Christian Iansante?
Possono essere svariati i motivi che portano a un cambio di voce: artistico, economico (il più delle volte) o per disponibilità. Nel mio caso fu per questa terza opzione. Fui scelto da Rai due per interpretare una soap opera, Cuori Rubati. Mi trasferii a Torino per un paio di anni e chiusi tutte le lavorazioni di doppiaggio.
Un personaggio che avresti voluto doppiare e non hai mai doppiato.
Forse qualche personaggio di qualche cartone Disney di una volta, tipo “Biancaneve”, “La carica dei 101” o “Dunmbo”. Mi piacerebbe dire a mia figlia mentre li guarda: "questo è il tuo papà".
Un personaggio che non avresti voluto doppiare e che hai dovuto doppiare.
Nessuno, non ho mai accettato un lavoro controvoglia. Sono molto selettivo nello scegliere le società di doppiaggio con cui lavorare.
A volte si sentono lamentele da alcuni telespettatori che, dopo aver visto film o serie con i sottotitoli, scoprono che nel doppiaggio italiano i dialoghi non corrispondono a quelli originali: potresti spiegarci perché accade ciò? (es. doppiaggio originale dell’anime Death Note: “credi di raggirarmi così?”, doppiaggio italiano: “parli di tuo padre come un povero illuso”)
Oh mamma, ma davvero hanno fatto una cosa del genere?
Beh sì, capita a volte di dover cambiare, per motivi di sync o di labiali, alcune parole. Si cerca, però, di mantenere il significato originale. Molto dipende dall'abilità dell'adattatore dialogista e dal tempo che si ha a disposizione per lavorarci su. Purtroppo si va sempre più di corsa, i poveri adattatori non hanno il tempo materiale per fare bene il loro lavoro e capita di trovarsi un copione imbarazzante. Questo discorso vale in ogni settore del nostro lavoro. Anche noi in sala non abbiamo più il tempo che si aveva una volta per doppiare una serie o un film.
Ti faccio un esempio: un turno di doppiaggio dura tre ore, e in quel tempo noi doppiamo un tot di spezzoni di film. Questi spezzoni si chiamano "anelli" e possono durare da pochi secondi a qualche minuto (1/2 minuti max). In un turno di un film ora si lavorano circa 20/30 anelli. In un telefilm si arriva anche a 40/60 anelli e così via. Io con l'Attimo Fuggente ho lavorato in sala con 5/6 anelli max a turno. Pazzesco. Altri tempi, no?
Per quanto riguarda invece il cinema: in futuro reciterai in qualche film o qualche altra serie? Se sì, Quale?
No, non è previsto. Ho smesso di fare provini per film e fiction per via delle raccomandazioni. Se non hai minimo un parente che siede accanto al Papa o se non hai appoggi politici, allora non vai da nessuna parte. Ho pensato di travestirmi da donna e presentarmi una sera di queste ad Arcore, ma sono già troppo vecchio…
Altri progetti?
Il progetto “Inner Actor” mi sta prendendo molto. È una sorta di metodo di recitazione misto a meditazione che ho creato e che mi sta dando davvero molte soddisfazioni.
Abbiamo in programma diversi workshop tra Milano e Roma. Miro a far diventare questo il mio lavoro primario.
Poi c'è il lavoro di papà, che è il più bel lavoro del mondo….
Ti ringrazio per aver accettato il mio invito, Niseem. In bocca al lupo per tutto!
Grazie a te!
Domenico Esposito Mito
È noto soprattutto per aver prestato voce al personaggio di Rocky Joe nell'omonimo anime e agli attori Jude Law in alcune interpretazioni, Eric Bana in Hulk e Troy, Justin Chambers nel ruolo di Alex Karev in Grey's Anatomy, Nate Richert nel ruolo di Harvey Kinkle nella serie Sabrina, vita da strega, Nicholas Brendon nel ruolo di Xander Harris in Buffy l'ammazza vampiri, il cui doppiaggio è poi passato al collega Christian Iansante, e Ian Somerhalder nel ruolo di Damon Salvatore in The Vampire Diaries e nel ruolo di Adam Knight in Smallville.
Dal 2006, sempre in Smallville, doppia Justin Hartley nel ruolo di Oliver Queen.
Ha inoltre doppiato il personaggio Sesshomaru nell'anime Inuyasha.
Tra gli attori doppiati Ewan McGregor, Mark Wahlberg, Jude Law, Chris O'Donnell, e Matthew McConaughey in EdTV.
È diventato conosciuto al grande pubblico interpretando il personaggio di Fabio Galanti nella fiction Cuori Rubati di Rai 2. Dal 2006 è la voce di Daniel Meade, personaggio del telefilm Ugly Betty.
È figlio dello storico attore e doppiatore Glauco Onorato e fratello della doppiatrice Sara Onorato. Ha cambiato il proprio nome Riccardo in Niseem nel 2000 dopo un viaggio in India.
Seguite questo link per ascoltare la sua voce nel film "Sleuth - Gli insospettabili", in cui doppia Jude Law. Nello stesso link troverete tutti i suoi lavori.
Ciao Niseem, innanzitutto ti do il benvenuto a questa nostra breve intervista.
Ciao! Perché breve? Facciamola lunga dai! Ho tempo fino al 2012.
Una cosa che mi ha sempre incuriosito: il tuo viaggio in India. Vuoi raccontarci che cosa è successo esattamente che ti ha spinto a cambiare nome? E qual è il significato di Niseem?
Per spiegare le motivazioni che mi hanno spinto a fare questo viaggio ci vorrebbe troppo tempo, dovremmo fare un’intervista a puntate: Niseem e i viaggi in India.
Era il 2000, da poche ore era scoccata la mezzanotte del 31 Dicembre, Roma scoppiava di luci e suoni, la gente per strada a festeggiare uno dei più importanti capodanni del secolo. Improvvisamente ho sentito un richiamo per quella terra, l'India.
Ero sempre stato attratto dall'occidente, l'America in primis. Questo improvviso desiderio per l'oriente era alquanto strano.
3 giorni dopo agenzia viaggi, biglietto open sei mesi e go!
Il nome Niseem (che si pronuncia nisìm) è un nome sanyasin, mi è stato dato da un maestro indiano durante la mia permanenza lì. Il nome completo è Swami Prem Niseem e significa Amore Infinito.
Succede, a volte, che un attore debba interpretare un personaggio i cui ideali vanno contro i propri principi: che cosa accade, in quel momento, nell’animo di un attore?
È uno sporco lavoro ma qualcuno lo deve pure fare! È la verità, cerchiamo sempre di metterci l'anima nel lavoro che facciamo, ma rimane pure sempre un lavoro.
Parliamo adesso del doppiaggio: qual è il tuo personaggio preferito che doppi o che hai doppiato?
Va a periodi, mi affeziono spesso alle serie che doppio e ad alcuni personaggi. Ho amato molto il personaggio che doppiavo in "Queer as folk", Brian Kinney, poi quasi tutti i film di Jude Law, che doppio dal film "Existenz" di Cronenberg mi pare nel 98 o giù di li.
In questo momento mi piace molto il Damon Salvatore di "Vampire Diares". Sto aspettando con ansia la seconda serie da doppiare.
Perché, a volte, nelle serie, si cambiano i doppiatori, come ad esempio quando doppiavi Nicholas Brendon nel ruolo di Xander Harris e il doppiaggio, nelle ultime stagioni, fu passato a Christian Iansante?
Possono essere svariati i motivi che portano a un cambio di voce: artistico, economico (il più delle volte) o per disponibilità. Nel mio caso fu per questa terza opzione. Fui scelto da Rai due per interpretare una soap opera, Cuori Rubati. Mi trasferii a Torino per un paio di anni e chiusi tutte le lavorazioni di doppiaggio.
Un personaggio che avresti voluto doppiare e non hai mai doppiato.
Forse qualche personaggio di qualche cartone Disney di una volta, tipo “Biancaneve”, “La carica dei 101” o “Dunmbo”. Mi piacerebbe dire a mia figlia mentre li guarda: "questo è il tuo papà".
Un personaggio che non avresti voluto doppiare e che hai dovuto doppiare.
Nessuno, non ho mai accettato un lavoro controvoglia. Sono molto selettivo nello scegliere le società di doppiaggio con cui lavorare.
A volte si sentono lamentele da alcuni telespettatori che, dopo aver visto film o serie con i sottotitoli, scoprono che nel doppiaggio italiano i dialoghi non corrispondono a quelli originali: potresti spiegarci perché accade ciò? (es. doppiaggio originale dell’anime Death Note: “credi di raggirarmi così?”, doppiaggio italiano: “parli di tuo padre come un povero illuso”)
Oh mamma, ma davvero hanno fatto una cosa del genere?
Beh sì, capita a volte di dover cambiare, per motivi di sync o di labiali, alcune parole. Si cerca, però, di mantenere il significato originale. Molto dipende dall'abilità dell'adattatore dialogista e dal tempo che si ha a disposizione per lavorarci su. Purtroppo si va sempre più di corsa, i poveri adattatori non hanno il tempo materiale per fare bene il loro lavoro e capita di trovarsi un copione imbarazzante. Questo discorso vale in ogni settore del nostro lavoro. Anche noi in sala non abbiamo più il tempo che si aveva una volta per doppiare una serie o un film.
Ti faccio un esempio: un turno di doppiaggio dura tre ore, e in quel tempo noi doppiamo un tot di spezzoni di film. Questi spezzoni si chiamano "anelli" e possono durare da pochi secondi a qualche minuto (1/2 minuti max). In un turno di un film ora si lavorano circa 20/30 anelli. In un telefilm si arriva anche a 40/60 anelli e così via. Io con l'Attimo Fuggente ho lavorato in sala con 5/6 anelli max a turno. Pazzesco. Altri tempi, no?
Per quanto riguarda invece il cinema: in futuro reciterai in qualche film o qualche altra serie? Se sì, Quale?
No, non è previsto. Ho smesso di fare provini per film e fiction per via delle raccomandazioni. Se non hai minimo un parente che siede accanto al Papa o se non hai appoggi politici, allora non vai da nessuna parte. Ho pensato di travestirmi da donna e presentarmi una sera di queste ad Arcore, ma sono già troppo vecchio…
Altri progetti?
Il progetto “Inner Actor” mi sta prendendo molto. È una sorta di metodo di recitazione misto a meditazione che ho creato e che mi sta dando davvero molte soddisfazioni.
Abbiamo in programma diversi workshop tra Milano e Roma. Miro a far diventare questo il mio lavoro primario.
Poi c'è il lavoro di papà, che è il più bel lavoro del mondo….
Ti ringrazio per aver accettato il mio invito, Niseem. In bocca al lupo per tutto!
Grazie a te!
Domenico Esposito Mito
mercoledì 3 novembre 2010
Intervista di Domenico J. Esposito a Giulia Tarquini (doppiatrice italiana)
Giulia Tarquini è nata a Frascati nel 1989, ma ha sempre vissuto a Roma con la famiglia.
Ha iniziato a interessarsi al mondo del doppiaggio all'età di dodici anni. Tra i suoi primi lavori ci sono: "Star Trek Voyager" e "La promessa dell'assassino" di Cronenberg. I suoi ruoli stanno diventando sempre più importanti. Tra i suoi recenti lavori, troviamo il film "Paranormal Activity 2" in uscita nelle nostre sale da venerdì 22 Ottobre, dove presta la voce all'attrice Molly Ephraim nel ruolo di ALI.
Oltre al doppiaggio, è appassionata di letteratura: ha, infatti, completato il suo primo romanzo un anno fa e sta attualmente cercando di proporlo a diverse case editrici.
Ecco la sua pagina personale, dove potete leggere buona parte dei suoi lavori e ascoltare la sua voce nel film "L'amore secondo Dan", in cui doppia Brittany Robertson:
Tu hai esordito come doppiatrice all’età di quattordici anni. Ti va di raccontarci come hai scoperto la passione per il doppiaggio e come sei entrata a far parte di questo mondo così affascinante?
Quando ero piccola, guardavo un sacco di cartoni animati (in realtà ne vedo parecchi anche adesso hehehe). Un giorno mi chiesi: “Ma come fanno dei cartoni animati ad avere delle voci proprie?”. Iniziai così a interessarmi al mondo del doppiaggio. Avrò avuto dodici anni, forse anche meno. Guardavo la televisione e mi divertivo a capire chi era la voce di chi, per poi verificare le mie deduzioni tramite internet.
A quattordici anni decisi di conoscere concretamente quest’affascinante mondo. Grazie al fondamentale appoggio dei miei genitori, andai a visitare degli studi di doppiaggio dove mi permisero di assistere. In breve tempo riuscii a partecipare a diversi brusii e di lì il mio amore per questo lavoro andò aumentando, nonostante le diverse difficoltà, dovute alla mancanza di conoscenze e all'inesperienza.
Tutt’oggi, a distanza di più di sei anni ormai, lavoro ancora come doppiatrice e non mi sono mai pentita di aver intrapreso questa strada. Non so spiegare a parole il sentimento che mi lega a questo lavoro, ma so che è forte e sincero. Spero di continuare a provare questo stesso trasporto per molto tempo ancora.
C’è qualche tuo collega che stimi particolarmente?
Tantissimi! La prima doppiatrice che ho amato in assoluto è stata Domitilla D’amico. Ancora oggi la ammiro moltissimo, è il mio modello. Penso che sia una delle migliori doppiatrici che ci siano in piazza.
Con quale dei doppiatori scomparsi appartenenti alla “vecchia” generazione avresti voluto collaborare o almeno avresti voluto conoscere?
Ferruccio Amendola. Che voce ragazzi…
Tra le attrici o i personaggi doppiati finora, ce n’è qualcuna alla quale sei affezionata o in cui ti riconosci?
Sì, Molly Quinn, che nel telefilm “Castle - Detective tra le righe” interpreta Alexis Castle, la figlia del protagonista. Mi ci rivedo moltissimo: spigliata, seria e giudiziosa, forse anche troppo.
So che oltre a fare doppiaggio, ti piace scrivere. Qual è il genere che prediligi?
Non prediligo nessun genere in particolare. Leggo di tutto: libri gialli, rosa, fantasy, storici ma, essendo una romantica incallita, nel libro (qualunque tema tratti) deve esserci una storia d’amore, altrimenti difficilmente mi piace. È inutile dire che nel mio libro hanno un ruolo importante sia l’amore sia l’amicizia, benché possa essere collocato sotto il genere “mistery”.
È nata prima la passione per la scrittura o quella per il doppiaggio e quale delle due è più forte?
In realtà è nata prima la passione per la lettura. In seguito è venuta quella per il doppiaggio e poi quella per la scrittura. Ora come ora, amo in modo equo tutte e tre queste passioni.
Forse alla seguente domanda saprebbe rispondere meglio un direttore di doppiaggio, tuttavia, essendo del campo, ne saprai sicuramente più di noi e dei nostri lettori: molti si chiedono per quale motivo i dialoghi italiani non corrispondono a quelli originali, cambiandone completamente il senso. Sapresti fornirci qualche spiegazione?
Ci sono diverse risposte a questa domanda. Ne elencherò alcune. Prima di tutto, bisogna tenere presente che dietro ai dialoghi c’è un gran lavoro. C’è chi traduce i copioni e poi chi li adatta in italiano e questo non è affatto facile. Gli inglesi, i francesi, i tedeschi ecc… hanno un’apertura di bocca diversa dalla nostra. Se dicono “A”, noi di certo non possiamo dire “I” per intenderci. Il lavoro del dialoghista è di adattare i movimenti della bocca (quello che comunemente si chiama “Sync”) delle battute originali, con quelle in italiano. Si cerca, per quel si può, di non alterare il senso della frase, ma spesso è necessario cambiare parole (meno male che in italiano ci sono tanti sinonimi) e la loro disposizione nel dialogo. Spesso mi è capitato di trovare delle frasi che tradotte letteralmente non significavano nulla, o delle battute che per gli inglesi avevano un senso ma che per noi non ne avevano. Che si può fare in questi casi? Si deve necessariamente cambiare la battuta in modo che sia comprensibile per il nostro pubblico.
Ultima domanda: succede, a volte che, in una serie televisiva, cambiano il doppiatore di un personaggio. Quali possono essere i motivi?
Diversi. Anche in questo caso vi elencherò quelli più comuni. Come un qualunque lavoro, anche nel doppiaggio ci sono delle scadenze da rispettare e può succedere che il doppiatore di una serie si ammali o che abbia impegni più importanti o che, purtroppo, muoia. Perciò non si può far altro che sostituirlo.
Ti ringrazio per aver accettato l’invito, Giulia, in bocca al lupo per tutto. Non vediamo l’ora di leggere il tuo romanzo!
Ma magari! Speriamo che riesca a pubblicarlo!
Grazie di tutto
Domenico J. Esposito, scrittore
Ha iniziato a interessarsi al mondo del doppiaggio all'età di dodici anni. Tra i suoi primi lavori ci sono: "Star Trek Voyager" e "La promessa dell'assassino" di Cronenberg. I suoi ruoli stanno diventando sempre più importanti. Tra i suoi recenti lavori, troviamo il film "Paranormal Activity 2" in uscita nelle nostre sale da venerdì 22 Ottobre, dove presta la voce all'attrice Molly Ephraim nel ruolo di ALI.
Oltre al doppiaggio, è appassionata di letteratura: ha, infatti, completato il suo primo romanzo un anno fa e sta attualmente cercando di proporlo a diverse case editrici.
Ecco la sua pagina personale, dove potete leggere buona parte dei suoi lavori e ascoltare la sua voce nel film "L'amore secondo Dan", in cui doppia Brittany Robertson:
Tu hai esordito come doppiatrice all’età di quattordici anni. Ti va di raccontarci come hai scoperto la passione per il doppiaggio e come sei entrata a far parte di questo mondo così affascinante?
Quando ero piccola, guardavo un sacco di cartoni animati (in realtà ne vedo parecchi anche adesso hehehe). Un giorno mi chiesi: “Ma come fanno dei cartoni animati ad avere delle voci proprie?”. Iniziai così a interessarmi al mondo del doppiaggio. Avrò avuto dodici anni, forse anche meno. Guardavo la televisione e mi divertivo a capire chi era la voce di chi, per poi verificare le mie deduzioni tramite internet.
A quattordici anni decisi di conoscere concretamente quest’affascinante mondo. Grazie al fondamentale appoggio dei miei genitori, andai a visitare degli studi di doppiaggio dove mi permisero di assistere. In breve tempo riuscii a partecipare a diversi brusii e di lì il mio amore per questo lavoro andò aumentando, nonostante le diverse difficoltà, dovute alla mancanza di conoscenze e all'inesperienza.
Tutt’oggi, a distanza di più di sei anni ormai, lavoro ancora come doppiatrice e non mi sono mai pentita di aver intrapreso questa strada. Non so spiegare a parole il sentimento che mi lega a questo lavoro, ma so che è forte e sincero. Spero di continuare a provare questo stesso trasporto per molto tempo ancora.
C’è qualche tuo collega che stimi particolarmente?
Tantissimi! La prima doppiatrice che ho amato in assoluto è stata Domitilla D’amico. Ancora oggi la ammiro moltissimo, è il mio modello. Penso che sia una delle migliori doppiatrici che ci siano in piazza.
Con quale dei doppiatori scomparsi appartenenti alla “vecchia” generazione avresti voluto collaborare o almeno avresti voluto conoscere?
Ferruccio Amendola. Che voce ragazzi…
Tra le attrici o i personaggi doppiati finora, ce n’è qualcuna alla quale sei affezionata o in cui ti riconosci?
Sì, Molly Quinn, che nel telefilm “Castle - Detective tra le righe” interpreta Alexis Castle, la figlia del protagonista. Mi ci rivedo moltissimo: spigliata, seria e giudiziosa, forse anche troppo.
So che oltre a fare doppiaggio, ti piace scrivere. Qual è il genere che prediligi?
Non prediligo nessun genere in particolare. Leggo di tutto: libri gialli, rosa, fantasy, storici ma, essendo una romantica incallita, nel libro (qualunque tema tratti) deve esserci una storia d’amore, altrimenti difficilmente mi piace. È inutile dire che nel mio libro hanno un ruolo importante sia l’amore sia l’amicizia, benché possa essere collocato sotto il genere “mistery”.
È nata prima la passione per la scrittura o quella per il doppiaggio e quale delle due è più forte?
In realtà è nata prima la passione per la lettura. In seguito è venuta quella per il doppiaggio e poi quella per la scrittura. Ora come ora, amo in modo equo tutte e tre queste passioni.
Forse alla seguente domanda saprebbe rispondere meglio un direttore di doppiaggio, tuttavia, essendo del campo, ne saprai sicuramente più di noi e dei nostri lettori: molti si chiedono per quale motivo i dialoghi italiani non corrispondono a quelli originali, cambiandone completamente il senso. Sapresti fornirci qualche spiegazione?
Ci sono diverse risposte a questa domanda. Ne elencherò alcune. Prima di tutto, bisogna tenere presente che dietro ai dialoghi c’è un gran lavoro. C’è chi traduce i copioni e poi chi li adatta in italiano e questo non è affatto facile. Gli inglesi, i francesi, i tedeschi ecc… hanno un’apertura di bocca diversa dalla nostra. Se dicono “A”, noi di certo non possiamo dire “I” per intenderci. Il lavoro del dialoghista è di adattare i movimenti della bocca (quello che comunemente si chiama “Sync”) delle battute originali, con quelle in italiano. Si cerca, per quel si può, di non alterare il senso della frase, ma spesso è necessario cambiare parole (meno male che in italiano ci sono tanti sinonimi) e la loro disposizione nel dialogo. Spesso mi è capitato di trovare delle frasi che tradotte letteralmente non significavano nulla, o delle battute che per gli inglesi avevano un senso ma che per noi non ne avevano. Che si può fare in questi casi? Si deve necessariamente cambiare la battuta in modo che sia comprensibile per il nostro pubblico.
Ultima domanda: succede, a volte che, in una serie televisiva, cambiano il doppiatore di un personaggio. Quali possono essere i motivi?
Diversi. Anche in questo caso vi elencherò quelli più comuni. Come un qualunque lavoro, anche nel doppiaggio ci sono delle scadenze da rispettare e può succedere che il doppiatore di una serie si ammali o che abbia impegni più importanti o che, purtroppo, muoia. Perciò non si può far altro che sostituirlo.
Ti ringrazio per aver accettato l’invito, Giulia, in bocca al lupo per tutto. Non vediamo l’ora di leggere il tuo romanzo!
Ma magari! Speriamo che riesca a pubblicarlo!
Grazie di tutto
Domenico J. Esposito, scrittore
Iscriviti a:
Post (Atom)