martedì 2 ottobre 2018

"Il Romanziere" (riflessione dell'autore)

Volevo scrivere qualcosa sul modello di Dostoevskij che s'intrecciasse con quello di Palahniuk, parlando di follia e di allucinazioni; che invitasse alla razionalità come alcuni romanzi di Eco, che parlasse dei sogni di uno scrittore, come faceva John Fante e con una spruzzatina del Don Chisciotte di Cervantes (non a caso menzionato due volte). Purtroppo, però, forse la descrizione sulla quarta di copertina può far credere che il mio sia un romanzo sul paranormale o sul genere fantasy, quando in realtà è l'esatto contrario. Avrei voluto che i lettori restassero con il dubbio, che si facessero delle domande, non che avessero la certezza che il presunto potere di Bratti fosse reale. Del resto, sulla stessa quarta di copertina ci sono espressioni come "presunto potere", "risultati non sempre tangibili", "scetticismo e credulità" tra i quali "oscilla" Donato Bratti, conducendolo inevitabilmente alla follia; ma soprattutto è specificato che si tratta di un "romanzo psicologico" e, ripeto, non  un fantasy o paranormale. Eppure la scritta sul fronte della copertina recita "Se fosse tutto vero (cioè il presunto potere), non ci sarebbe comunque da impazzire (considerando che è qualcosa al di fuori della razionalità)?"
Alcuni, invece, - come dicevo - danno per scontato che il potere di Bratti sia reale.
Quando io lessi "Il Sosia" di Dostoevskij (tra l'altro scritto, a sua volta, sul modello di Gogol'), durante la lettura, mi chiedevo se il "Goljadkin minore" fosse un'allucinazione del Signor "Goljadkin maggiore" o fosse tutto vero o se fosse addirittura tutto un complotto. Mi ponevo mille domande. Proseguendo con la lettura, essendo assurda l'esistenza di un uomo uguale a un altro e che ha il suo stesso nome, cognome e patronimico (ma anche conoscendo genere e pensiero dell'autore), Dostoevskij lasciava intendere che il cosiddetto "sosia" fosse appunto soltanto un'allucinazione. Ma proseguendo ancora e riflettendo, mi chiedevo "se il Goljadkin minore non è reale, perché quando il Goljadkin maggiore chiede informazioni al riguardo agli altri, sembra che lo vedano anche loro? Lo stanno prendendo in giro? Oppure è un'allucinazione anche il fatto stesso che gli altri lo vedano?"
Ecco, anche io avrei voluto lettori simili, suscitare in loro domande di questo tipo.
C'è chi invece risponde che "no, questo genere non fa per me", senza nemmeno sapere di che genere si tratta in realtà. Se quindi credi che "questo genere" sia un genere paranormale/fantasy e non ti piacciono questi generi, allora questo romanzo fa proprio per te.



Nessun commento:

Posta un commento