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lunedì 29 ottobre 2018

La verità sui "childfree", ovvero coloro che non vogliono figli


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In estate sono venuto a conoscenza di questo fenomeno, leggendo un articolo condiviso da un mio contatto Facebook.
Il titolo dell'articolo era: "mi sono sterilizzata per non avere figli".
Il commento al link, ovviamente, era "ma questa è pazza!"
Non capivo, e non capirò mai, perché chi fa ciò che vuole del proprio corpo senza danneggiare nessuno (e a scanso di equivoci, precisiamo: nemmeno se stesso) debba essere considerato "pazzo" (o peggio). L'articolo parlava di Loly Cappello, una ragazza che per non avere figli si è sottoposta a un'operazione. Nella nostra società, che a volte sembra - o vuol sforzarsi di apparire - tanto emancipata, una cosa del genere potrebbe sembrare ancora qualcosa di folle. Ma sarebbe bene riflettere su alcune questioni e fare delle precisazioni, considerando gli equivoci che si vengono a creare a causa della cattiva informazione.
Erroneamente, quando si parla di childfree, i media utilizzano il termine "movimento".
Ebbene, non esiste alcun "movimento". Nessuno ha intenzione di creare una sorta di "Mondo Nuovo" come nel romanzo di Huxley. Si tratta semplicemente di scelte di vita personali. L'unica cosa che esiste è un gruppo Facebook per scambiarsi opinioni, per chiacchierare e per alcuni semplicemente sentirsi meno soli, in una società dove ogni volta che si parla con qualcuno, ci si sente dire le solite frasi del tipo "ma come? non vuoi figli? magari cambierai idea" o altre banalità come "eh, forse è perché non hai trovato la persona giusta" oppure "quando sarai vecchio, ti sentirai solo e non avrai nessuno"ecc. Ci si sfoga. E qualche volta ci si ride sopra. Poi, c'è una parte di childfree che desidera o fa il pensiero di sterilizzarsi come Loly - l'amministratrice del gruppo - e chiede informazioni e consigli a chi lo ha già fatto. Ma è un grosso errore pensare che tutti i childfree abbiano intenzione di sterilizzarsi. Soprattutto è un grosso errore parlare di "movimento". Questo termine fa sembrare i childfree dei pazzi che vogliano l'estinzione umana, o peggio ancora, che odino i bambini (come ho letto su un articolo di qualche giornalista in mala fede). Tutto sarebbe molto più semplice da capire, se si riflettesse, se non si agisse d'impulso sulle varie reti sociali, dove i childfree devono ogni giorno subire insulti semplicemente perché non vogliono figli. Sì, è tutto qui: i childfree sono soltanto persone che non vogliono figli. Nient'altro. Perché non pensano che quello stile di vita faccia per loro. Tutto qui. Niente di losco. Nessuno impedisce agli altri di essere genitori e di avere figli. Sembra una cosa così orribile? Non lo è. Orribile invece è vedere genitori che non sono in grado di esserlo. Orribile è vedere bambini abbandonati. Orribile è vedere genitori che maltrattano i figli o che non sanno educarli. Orribile è insultare chi la pensa diversamente. Orribile è leggere battute sarcastiche del tipo "meglio che non si riproducano, sai che imbecilli sarebbero nati?"
Tutto perché delle persone, per un motivo o per un altro, hanno deciso di non avere figli. Per non parlare di altre banalità come "che tristezza! e pensare che c'è gente che li vuole e non può averli". Un po' come quando la mamma, da piccoli, ci diceva di mangiare perché c'è gente che muore di fame. Come se mangiando di più, si potesse risolvere la fame del mondo. Come se facendo figli, si risolvesse il problema della sterilità. Dispiace per chi vorrebbe figli e non può averli e ci si augura che un giorno magari si trovi una soluzione, ma non è certo colpa dei childfree. Il mondo è bello perché è vario. Bisognerebbe semplicemente imparare a rispettare le scelte altrui, quando queste non intaccano la libertà di nessuno.


Ah. Citando Novatore, mi sono beccato del "malato" senza morale. Ecco la frase.

Sarà solo liberandosi da tutti i pregiudizi, dogmi, regole di ogni sorta - creati dal gregge per distruggere la indipendenza del pensiero e dell’azione individuale - che l''io' realizza le condizioni nelle quali si avvera creatore superbo e originale. Ma la Società qualifica di 'delitto' la rivolta del forte che non si rassegna a subire le pastoie e le menzogne che sono accettate ciecamente dalle 'masse'. Ma giustamente questo 'crimine' che deve perpetrare l’individualista per vivere la sua vita, immediatamente e completamente, sormontando tutte le barriere, spezzando tutte le catene, conquistando tutte le gioie alle quali aspira il suo cuore" (da "Un Fiore Selvaggio")

Se la libertà è una malattia, allora sì, sono malato.
Se la moralità è fare i moralisti giudicando le scelte degli altri, allora sono fiero di non avere una morale. La mia unica morale è la libertà.

Domenico J. Esposito

giovedì 11 maggio 2017

L'importanza (o il problema) di chiamarsi Domenico Esposito

Mi chiamo Domenico Esposito. Faccio lo scrittore. No, non sono mai stato assessore (e non troverete mai scritto L'ass.re Domenico Esposito riferito a me) né sono mai stato candidato sindaco a Napoli., non ho mai partecipato a elezioni comunali. Da nessuna parte, nemmeno nel mio paese a Cervinara. Non vedrete mai il mio nome in nessuna lista. Non ho intenzione di scrivere una delle pagine più belle della storia della politica. Non ho intenzione di scrivere né di storia, né di politica. Non sono mai finito su Fanpage e sinceramente non so se vorrei finirci, dato che i loro servizi non sono di ottima qualità. Li trovo faziosi e politicamente corretti, spesso disonesti. Ma non voglio parlare di loro, voglio parlare di me. Non sono mai stato a Schriesheim, anzi, finora non sapevo nemmeno che esistesse un luogo con un nome del genere.Non ho mai scippato una  collana d'oro a un anziano, e nemmeno a un giovane.Insomma, non sono un criminale, non appartengo a nessun clan e non sono morto in un agguato camorristico. Sì, perché chiamarsi Domenico Esposito e fare lo scrittore ti rende la vita difficile, essendo un nome così comune. Per questo ho dovuto aggiungere la J. che non significa assolutamente nulla e quindi si pronuncia J. come quella di Homer Jay Simpson. Spero solo che nessuno scriverà mai D.J. Esposito o mi scambieranno per un D.J. Sarebbe terribile.  In ogni caso, voi sappiate soltanto che se cercate un Domenico Esposito romanziere, quello sono io. Scrittore è una parola troppo generica, io sono un romanziere. Mi diletto anche in poesia, ma non mi ritengo un poeta. C'è chi mi chiama artista, chi potenziale paroliere perché ho scritto qualche canzone. Infatti nel 2016 ho pubblicato il mio terzo romanzo "Mad World - Il Mondo Malato", dal quale è stata tratta una canzone, che potete ascoltare su youtube.  So che questo articolo potrebbe risultare inutile, ma vi assicuro che non lo è.  A proposito, questo sono io: