mercoledì 4 settembre 2013

Gran Galà della Poesia (25 - 08 - 2012) Cerimonia di premiazione "Cervinara poesia"

Il premio letterario nazionale “Cervinara Poesia”, indetto per la prima volta dalla Pro Loco di Cervinara e dall'Amministrazione Comunale, sembra aver acquisito già un certo prestigio. Un successo inaspettato alla manifestazione del Gran Galà della Poesia. La cerimonia di premiazione si è svolta nella splendida cornice del Palazzo Marchesale. Un intreccio tra poesia, musica e immagini, uno spettacolo unico e avvolgente curato da Peppe Biancardi e condotto da Loredana Cioffi con sonorizzazioni e musica del chitarrista Giovanni Raucci, suono e luci di Domenico Cioffi, immagini, video e scenografia di Peppe Biancardi. Le poesie vincitrici sono state recitate dall'attore Peppe Barile. Il pubblico e i partecipanti hanno apprezzato in modo particolare l'evento che è riuscito a trasmettere emozioni profonde. Il concorso ha visto la partecipazione di molti poeti cervinaresi e caudini le cui opere più valide sono state esposte nel palazzo Marchesale. Inoltre, sebbene si tratti di un concorso nazionale, sono pervenute anche opere di italiani che vivono all'estero (alcuni dei quali anche da Francia, Spagna, Canada). La giuria composta dal preside Franco Martino, dalla poetessa Angela Ragusa, dallo scrittore cervinarese Domenico Esposito Mito  (già noti per alcune loro pubblicazioni, premi vinti e per la partecipazione ad altri eventi), dal Maestro Umberto De Nicolais, collaboratore de Il Caudino e dalla professoressa Mariapia Taddeo, specializzata in filologia moderna - hanno espresso la loro soddisfazione perché nonostante fosse la prima edizione, il livello dei componimenti è stato di qualità molto elevata ed è stato dunque molto difficile giudicarle. Infatti, al contrario di ciò che era previsto dal bando, le segnalazioni per merito sono state nove anziché sette. I premiati Sono risultati vincitori dei primi tre premi ( terzo premio ex aequo) i seguenti autori: Perassini Stefano con   Sarà forse quel tempo” al primo posto,Calzolari Franco con il sonetto   Amara nostalgia” al secondo posto, Campisano Alfonsina con  Forse” terzo posto ex aequo, Spadaro Ignazio con  Uomini” terzo posto ex aequo.
Gli autori meritevoli di segnalazione sono: Buono Nunzio con La stanza sul molo”, Cini Franca con         “Sentirsi soli…”, De Ninno Teresa con ,“Lucciole e more”, Frassi Mariagrazia con Una parete di conchiglie senza fine”, Iacobucci Sofia con  “Notte bianca”, Mazza Pierdamiano con         “Tramonto d’aprile”,Perli Cristiano con “La campana di vetro”, Sgueglia Luigi con “Alberi”
Sias Calmela Daniela con“Nella tua poltrona vuota”.
L'evento si è concluso con i saluti del sindaco Filuccio Tangredi, l'assessore alla cultura Francesco Viola e il presidente della Pro Loco Vittorio Cioffi che hanno sottolineato l'impegno e la fatica della giuria nel valutare le opere e dei ragazzi della Pro Loco. A fine serata, ha porto i suoi saluti anche la Contessa Adelia Pirisi Del Balzo.





domenica 16 dicembre 2012

domenica 25 novembre 2012

Il romanzo di Domenico Esposito Mito sui Fatti del G8: Recensione dello scrittore Franco Martino.

Luglio 2001: nella caserma di Bolzaneto, Demetrio ha subito atroci torture ad opera della polizia, per aver partecipato alla manifestazione dei No-global contro il G8 a Genova. Non riesce più a dormire tranquillo, soffre di incubi e allucinazioni. Coperto di ferite materiali e morali, resterà traumatizzato per tutta la vita: come potrebbe dimenticare? Tra i suoi amici troviamo Ciro, Angelo, Miriam (che ha subito un simile trattamento nella caserma Raniero a Napoli, pochi mesi prima) e tutti vorrebbero aiutarlo a riconquistare una vita normale, ma non ci riescono. Durante una festa al Centro Sociale a Napoli, Demetrio trascina il suo amico Paolo in un grave episodio di vendetta, restituendo a tre giovani fascisti lo stesso trattamento che ha subito lui a Bolzaneto, ma Paolo ne resta profondamente turbato, affetto da sensi di colpa, fino a sfiorare il suicidio. Demetrio rivede col pensiero la sua infanzia, la morte violenta del padre, ucciso da alcuni sicari della camorra, ma non conosce la verità, qualcuno gli ha detto che il padre fosse un camorrista, ma lui non ci crede, anche se a volte quel dubbio lo sfiora. Rivede episodi della sua vita scolastica da tredicenne, il professore che lo maltrattava, ha sogni di mostri e incubi notturni, voci che lo incitano e lo perseguitano: “Uccidli, distruggili” e lui confessa a se stesso: “Se sono diventato cattivo, è perché mi hanno trattato con cattiveria”.  LEGGI IL TESTO INTERO

venerdì 22 giugno 2012

Primo Premio "Il Giardino Incantato" sezione poesia adulti


Sento tutto il male della gente.


Sento ogni lamento e grida di dolore.

Sento una madre in lacrime

che piange su una lapide,

la odo, la sento dentro.

Sento le ingiustizie verso gli altri,
sento che appartengono anche a me,

sento le mie labbra che tremano

per la sofferenza altrui,

per la gente infelice

che diventa feroce,

sento ogni voce

di chi cerca la luce e la pace,

brancolando nel buio

e trova solo una croce...

eppure resiste!


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