domenica 13 febbraio 2011

Domenico Esposito Mito intervista Manuela Romeo (cantante di Reggio Calabria) de I "Kalanthos"

Manuela Romeo nasce a Reggio Calabria, il 17 Agosto del 1985. È figlia d'arte, suo padre è un musicista (fisarmonicista) e cantante, oltre che maestro di musica. Manuela ha studiato canto per un anno con la professoressa EDDA DELL'ORSO. Ha partecipato a molti concorsi canori dalla tenera età, tra i quali il "Premio Mia Martini" nel 2004, dove è arrivata in semifinale e "Sanremo Lab" nel 2006 dove partecipa con due bellissimi inediti. Partecipa inoltre nel 2006 allo stage di SanremoLab. È stata l'unica voce femminile di un gruppo di musica folk-popolare "Mattanza" per ben quattro anni. Con loro incide due cd: "Razza Marranchina" e "Nesci Suli", nei quali è stata protagonista di varie canzoni che hanno ottenuto molto successo in Reggio Calabria e provincia (Veninci Sonnu, Madonna mia, A famigghia).
Supera il quinto anno di pianoforte al conservatorio "Francesco Cilea" di Reggio Calabria e continua a studiare per raggiungere la laurea.
Nel frattempo si diploma in teoria e solfeggio sempre presso il conservatorio di Reggio. Ha frequentato l'Istituto d'Arte di Reggio Calabria, indirizzo restauro e lì si diploma nell'anno 2003-2004.
Per tre anni insegna solfeggio alla Scuola di Musica "Giuseppe Verdi", a Reggio Calabria, soprattutto ai bambini e a chi si approccia per la prima volta alla musica. Tra il 2007 e il 2008 entra a far parte di un gruppo di musica etnica popolare, i "SINORIA"eseguendo alcune delle musiche del documentario, finanziato dalla regione Calabria, chiamato"CONTRASTI" tra cui "DURMA LU MARI". In questo periodo fa parte del gruppo di musica etnica popolare "KALANTHOS" eseguendo brani tradizionali.
Clicca qui , per ascoltare Manuela che interpreta la canzone "La vie en rose" di Edith Piaf

Ciao Manuela, innanzitutto ti do il benvenuto e ti ringrazio per aver accettato l’invito.


Grazie a te, per me è un vero piacere parlare di musica con te.

Ti faccio la prima domanda: quanto ti ha aiutato, nella tua carriera musicale, essere figlia d’arte?


Direi abbastanza, il mio approccio alla musica è avvenuto in modo naturale, essa era presente in casa tanta quanto le parole, era quasi un secondo modo di dialogare. Ricordo, come se fosse ieri, il suono del pianoforte che proveniva dalla sala da pranzo la domenica mattina. Mio padre ci svegliava con le note di Chopin... oppure la sera, tra amici, quando si ballava un tango o un valzer, con la sua amata fisarmonica... e poi le prime lezioni di musica. Tutto è molto presente nella mia memoria e mi è servito molto per crescere in quest’ambito.

Adesso lavoriamo invece un po’ di fantasia e immaginazione: pensi che se non fossi stata figlia d’arte, la tua passione per la musica sarebbe nata ugualmente?

Io credo di sì, ma non potrei mai esserne sicura, diciamo che forse sono stata fortunata che sia andata così.

Una domanda classica: c’è qualche artista al quale t’ispiri o che comunque stimi particolarmente?

Bella domanda... in effetti, in passato mi ritrovo molto in alcuni stereotipi di cantanti femminili, come Celine Dion, piuttosto che Mariah Carey, le quali stimo tuttora, ma mi sono un po’ allontanata dal genere troppo circoscritto, infatti, nel tempo ho spaziato in vari generi musicali: sono fortemente attratta dalla musica popolare, dalla musica italiana d’autore, dal blues e dal jazz. Non voglio identificarmi in nessun artista in particolare, vorrei creare il mio di carattere, prendendo spunto da tutto ciò che ho appena elencato…o almeno ci provo.

Tu fai parte di un gruppo chiamato KALANTHOS, di cui fa parte anche tuo fratello Daniele Romeo. Raccontaci com’è nato questo gruppo.

Questo gruppo è la nostra piccola perla, nel senso che noi tutti ci teniamo molto, è la nostra passione più grande, credo…il popolare è un genere molto passionale, forte e anche di protesta, i nostri concerti li viviamo non solo con la voce o con gli strumenti ma soprattutto con il cuore, questa musica ci appassiona, forse perché si parla della nostra terra per questo, siamo legati a essa, è per tutti questi motivi che è nato il nostro gruppo, la voglia di vivere e rivivere le nostre tradizioni.


Ho saputo dell’incidente di cui siete stati vittima lo scorso 19 settembre tu e il tuo gruppo. Te la senti di esprimere un pensiero a riguardo?


L’unica cosa che mi sento di dire è, lasciando la polemica ai mesi passati, che non dovrebbero capitare a nessuno simili disgrazie, ma possiamo ritenerci fortunati che siamo qui a poterlo raccontare.

Torniamo a parlare di musica: hai mai scritto o pensato di scrivere una canzone per te stessa o per qualcun altro?

Sì, ho scritto qualche mia canzone in passato, ma l’ho tenuta solo per me, non è mai uscita e poi sinceramente non mi sento molto brava in questo, ma potrei anche sbagliarmi (lo spero)…


Quali altri progetti quindi nell'ambito musicale?

Di progetti ce ne sono tanti, sia per quanto concerne il gruppo sia per quanto riguarda me stessa, ma per ora la mia priorità è completare il mio percorso al conservatorio di musica dello studio di pianoforte, ormai mi mancano solo due annetti, quindi per il resto, sono scaramantica eheheh, non mi piace parlare molto dei progetti in corso. Se andrà bene, sarà una sorpresa.

Ancora grazie mille, Manuela! Sappi che è sempre piacevole ascoltare la tua splendida voce e per questo ti auguro tutto il successo possibile!

Grazie a te Mito, anche per me è sempre un piacere parlare con te…sono onorata che tu mi abbia scelto per la tua intervista... in bocca al lupo per tutto anche a te per la tua carriera... un abbraccio!


Domenico Esposito Mito

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