domenica 22 marzo 2015

Torniamo al blog, meglio blogger che giornalista sfruttato e persino derubato

Cari lettori, so che anche se commentavate poco, mi leggevate abbastanza. Di certo, leggevate molto di più il mio blog che i giornali con cui ho collaborato. Per entrambi i giornali ho lavorato gratis. Il primo era un mensile Il Caudino, non ero pagato, è vero, ma almeno potevo usufruire gratuitamente della loro vasta biblioteca, esisteva una vera e propria redazione, mi regalarono molti libri, se non scrivevo un mese, nessuno si arrabbiava e soprattutto quando ho presentato il mio romanzo non mi hanno derubato dicendo che “i soldi servono per sostenere l’associazione”. Con il secondo giornale, o meglio, la rivista, chiamata L’Altra Faccia (nome originalissimo, ma vabbè),- progetto a cui tenevo molto perché si prefissava di partire dalla Valle Caudina e diventare nazionale – ho collaborato in modo frenetico ed estremamente serio e impegnato. Era partito come un settimanale online. Per il nostro giovane  fondatore, non bisognava mai mancare l’impegno oppure si scombussolava tutto. Io, che quando prendo impegni, li mantengo a costo di farmi venire l’ansia, spesso ero costretto a spremermi le meningi anche quando tornavo stanco da Napoli e a corto di idee. A differenza di molti altri che facevano arrabbiare il nostro fondatore, mai un giorno in cui non mandavo l’articolo: qualche volta una recensione, un’altra volta un articolo su qualche evento culturale, altre volte ancora interviste anche a personalità di spicco, come l’attrice Cristina Arnone, Eugenia Goria (Eujenia, cantante, corista e ballerina di Paolo Meneguzzi), l’attore Ciro Ceruti e altri. La rivista, per coerenza del nostro fondatore che pretendeva serietà, spesso veniva bloccata senza avviso e senza spiegazioni. Quante volte mi è capitato di raccontare di eventi (o farli raccontare agli intervistati) imminenti che venivano pubblicati con ritardo perdendone completamente il senso! Spesso la negligenza del nostro caro fondatore mi è costata un sacco di figuracce. Tant’è che stavo pensando di abbandonare il progetto, ma ho voluto dare una speranza al fondatore, collaborando almeno con la rivista cartacea che sarebbe uscita a luglio…no ad agosto…no un attimo…be’, alla fine è uscita a ottobre e un’intervista che avevo fatto a giugno ho dovuto farla pubblicare a Ottopagine perché L’AltraFaccia, contrariamente a ciò che era stato annunciato, non uscì a luglio, ma a pochi mesi dopo: OTTOBRE!
Ai primi del mese il nostro fondatore con l’aiuto dei suoi adepti, tranne il mio che già mi ero scocciato, organizza un evento composto di : presentazioni di libri, spettacoli teatrali, danza, ecc.
Tra questi, la presentazione del mio romanzo. Perché non approfittarne, dato che ho bisogno di soldi e posso guadarci qualche spicciolo con le vendite? All’inizio un po’ titubante, poi accetto la proposta.
Vendo qualche copia e a fine presentazione chiedo al nostro fondatore “Allora, i soldi delle vendite?”
“Scusa, ma adesso qui c’è un casino” mi risponde “te li do in questi giorni, comunque il 40% va all’associazione”.
Il 40%? Io ci guadagno il 45%, giacché erano le ultime copie, volli venderle a prezzo scontato, quindi non solo non ci avrei guadagnato nulla, ma ci avrei anche rimesso per restituire la percentuale all’editore e di tasca mia? No, proprio no, ma capisco che c’è casino e mi fido perché sono sicuro sia una persona seria e che presto mi ridarà i miei soldi. Ebbene, mi sbagliavo: perché il caro fondatore, essendo andato in rosso con il tecnico, le compagnie teatrali e tutto il resto, ha pensato bene di fregarmi i soldi (beh sì, prendere i soldi da una persona senza chiederlo, nel mio mondo si chiama rubare). Ma non è finita qui: “Non posso darti i soldi, perché ho pagato il tecnico, devo dare i soldi all’attore”. Non ho capito: puoi sborsare 200 euro per il tecnico, 150 euro per l’attore, 150 alla compagnia teatrale e non riesci a dare settanta euro a me? Perché non ti togli prima il debito minore, che tra l’altro non avresti nemmeno dovuto avere dato che di solito io vendo, mi prendo i soldi e me ne vado?
“Pensa che hai avuto pubblicità” si giustifica lui e i suoi adepti dell’associazione.
Ma scusate, a cosa mi serve una pubblicità se poi non vendo e anzi ci rimetto i soldi?
“Ma tu hai venduto grazie alla presentazione che hai fatto con l’associazione!”
Certo, e che vendo a fare, se poi i soldi te li prendi tu? Ah già, la pubblicità! E torniamo al punto di partenza.
Quindi, tutte le altre associazioni che mi hanno fatto fare le presentazioni, sono stupide che non si sono prese una percentuale?
“Ma che c’entra? E’ diverso perché tu facevi parte del progetto!”
Sì, ma nessuno mi aveva detto che ci avrei dovuto rimettere di tasca mia.
“Eh, ma quello non lo sapeva”
“Eh appunto, non lo sapeva lui, come potevo saperlo io?”
Il mio errore è stato dunque quello di non ascoltare quella voce che mi diceva “lascia perdere la presentazione, abbandona adesso la rivista, se vuoi salvarti”.
Ah a proposito, intervistai  Maurizio De Giovanni ai primi di novembre, con tanta fretta perché l’articolo doveva essere assolutamente essere consegnato per i primi di dicembre e la rivista doveva uscire ai primi di gennaio. Ebbene, la rivista è uscita solo pochi giorni fa. Inoltre, i miei vecchi articoli della rivista online sono andati perduti perché il nostro caro fondatore non rinnovò il contratto del sito, per cui li ripubblicherò qui sul mio blog. Infine, se voglio una copia della rivista cartacea, dovrei anche pagarla. Capito? Dovrei pagarla due euro! Dopo tutto questo, dovrei anche pagare una copia! Il Caudino le copie me le dava gratis e anche più di una.

Ora dunque, mai più presentazioni con gente del genere (che non mi era mai capitata prima), mettere sempre prima in chiaro la situazione (che cosa ridicola chiarire una cosa così ovvia!) e ho abbandonato il giornale.  Riprendiamo a scrivere sul blog e al diavolo tutto.

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