giovedì 22 dicembre 2011

Tutti i libri (saggi e romanzi) sul G8

Domenico Esposito Mito, "Sia fatta la mia volontà-Qui nel mondo" (Romanzo), Tempesta Editore, 2011. ISBN 9788897309161

Vittorio Agnoletto, Lorenzo Guadagnucci, L'eclisse della democrazia, Feltrinelli, 2011, ISBN 88-07172100.

Gloria Bardi e Gabriele Gamberini, Dossier Genova G8. Il rapporto illustrato della procura di Genova sui fatti della Scuola Diaz, BeccoGiallo, 2008
R. Bisso - C. Marradi, Le quattro giornate di Genova - 19-22 luglio 2001, Fratelli Frilli Editori, 2001. ISBN 88-87923-16-7

Giulietto Chiesa, G8/Genova, Ed. Einaudi, 2001. ISBN 88-06-16170-9 (testimonianza di un noto giornalista e parlamentare europeo presente a Genova nei giorni delle proteste)
Concita De Gregorio, Non lavate questo sangue, Laterza, 2001
Franco Fracassi, G8 Gate. 10 Anni d'Inchiesta: i Segreti del G8 di Genova, Ed. Alpine Studio, 2011. ISBN 88-96822135 (L'inchiesta finale sul G8, da chi per primo la raccontò al mondo. Dal libro è tratto il documentario "G-Gate", finalista al Premio Ilaria Alpi 2011 e distribuito con l'Unità)
Haidi e Giuliano Giuliani, Un anno senza Carlo, Baldini&Castoldi, 2002
Lorenzo Guadagnucci, Noi della Diaz. La notte dei manganelli e i giorni di Genova nel racconto del giornalista che era dentro la scuola, Altreconomia/Terre di Mezzo, 2002. ISBN 978-88-88424-51-4.

Carlo Gubitosa, Genova, Nome per nome. Le violenze, i responsabili, le ragioni. Inchiesta sui giorni e i fatti del G8, Ed. Berti/Altreconomia/Terre di Mezzo, 2001. ISBN 88-88424-67-9 (Inchiesta completa sui fatti del G8, contiene molti estratti di atti e documenti ufficiali)
Riccardo Lestini - Con il tuo sasso: monologo inchiesta sulle giornate di Genova. ISBN 978-88-7606-169-1

Carlo Lucarelli, G8. Cronaca di una battaglia. Einaudi, 2009. ISBN 978-88-06-19583-0 (Con DVD contenente la puntata di Blu notte dedicata ai fatti di Genova)
C. Marradi - E. Ratto [a cura di], Da Seattle a Genova - Gli 8 non valgono una moltitudine, Fratelli Frilli Editori, 2001. ISBN 88-87923-15-9

F. Martone e E. Mangini, La sindrome di Genova, Carta.org [collegamento interrotto]/ Frillieditori.com
OCP, Violenza Mediata. Il ruolo dell'informazione al g8 di Genova, Editori Riuniti, Roma, 2003. ISBN 88-359-5365-0

Paola Staccioli (a cura di) "Per sempre ragazzo", Tropea, 2011. ISBN 978-88-558-0187-4

Supporto legale (a cura di). Ge vs G8. Genova a fumetti contro il G8. NdA Press, 2006. ISBN 978-88-89035-32-0.

Nichi Vendola, Lamento in morte di Carlo Giuliani, Fratelli Frilli Editori, 2001. ISBN 88-87923-17-5

Christian Mirra, Quella notte alla Diaz (fumetto) Guanda Graphic,2010. ISBN 88-60-88-92-94


Il giro di boa - Romanzo

fonte: wikipedia

mercoledì 21 dicembre 2011

Le opere di Domenico Esposito Mito

La Città dei Matti è l'opera prima di Domenico Esposito Mito pubblicata con Mond&editori.




La città dei Matti è la storia di Romolo e della sua incessante ricerca di se stesso, sullo scenario di un paesino del Sud, dove convivono criminalità e romantici rivoluzionari. Romolo, nella sua logorante e solitaria introspezione, rivede i tanti episodi nei quali perse, a causa della cattiveria e della superficialità altrui, la stima di sè e la fiducia nel prossimo. E sarà il sedimentarsi in lui, giorno dopo giorno, di tutte queste inspiegabili circostanze ad animarlo di un sentimento di personale rivalsa, a trascinarlo nella più estrema alienazione dalla vita. Così, con un tocco a volte ironico ed a volte ispirato, "La città dei Matti" dell'esordiente Domenico Esposito, racconta come le inquietudini giovanili, quando lasciate a se stesse, conducano per mano oltre il senso del vero.


Sia fatta la mia volontà...qui nel mondo è la seconda opera di Domenico Esposito Mito, basata sui Fatti del G8 del 2001, pubblicata con la casa editrice Tempesta Editore

Sia fatta la mia volontà...qui nel mondo non è solo un bel romanzo,è anche una sorta di saggio politico, religioso e sociale in forma di racconto...che narra la storia di alcuni giovani attivisti campani “reduci” dal G8 di Genova del 2001 e affronta tematiche come il rapporto tra l’ateismo e la religione, le ideologie, la violenza della polizia e i vari problemi della nostra epoca.


Le immagini di copertina sono state realizzate da: Carlo Esposito

venerdì 16 dicembre 2011

Mal...Edizione


Molti sono coloro che, giovani e meno giovani, coltivano la passione per la scrittura e sognano di pubblicare un libro. Alcuni lo fanno, non per esprimere le proprie idee e trasmettere un messaggio, ma più per una sorta di narcisismo, altri per vera passione. La fretta e la frenesia di pubblicare un libro spinge il piccolo autore esordiente, scettico e disilluso di poter essere pubblicato dalle grandi case editrici, a commettere un grave errore: cadere nella trappola dell'editoria a pagamento, credendo che questa sia l'unica soluzione. Sbagliato. Sbagliatissimo. Perché? Perché la maggior parte dell'editoria a pagamento, nemmeno si dovrebbe definire editoria, dal momento che non seleziona nemmeno i testi e pubblica qualsiasi cosa al costo di migliaia di euro ingannando l'autore con false promesse o comunque promesse futili con le quali, ingenuamente, s'illude di poter diventare famoso. È matematico e ovvio, s'intende, che se pubblicano di tutto, pubblicano anche autori validi. Il problema però è che questi bravi autori si confondono con gli autori mediocri e gli autori scarsi, perdendo così la credibilità, non essendo state le loro opere selezionate, ma semplicemente stampate. Insomma, l'autore non si guadagna la pubblicazione con il merito, bensì pagando e non saprà mai il valore della sua opera. Più che un'editoria, questa, sarebbe da definire una sorta di tipografia mascherata da casa editrice. A questo punto, quindi, meglio autoprodursi il libro rivolgendosi a una tipografia appunto oppure a un servizio online spendendo più o meno la stessa cifra. Chi sogna però di pubblicare un libro con un editore dovrebbe provare lo stesso, nonostante la scarsa probabilità, di rivolgersi alle grandi case editrici e attendere con pazienza. Se da queste non si è ricevuta alcuna risposta, dopo un lungo periodo di attesa, allora occorre rivolgersi alle piccole case editrici, quelle che non chiedono soldi. Non si deve credere a chi dice che non esistono o che sono poche: su internet se ne trovano a centinaia. Bisogna pazientare e non avere fretta, rifiutare qualsiasi proposta di pubblicazione da parte di chi chiede contributi e stare attenti anche a quei furbi che, dichiarando di combattere l'editoria a pagamento, chiederanno di acquistare un cospicuo numero di copie (del vostro stesso libro!) con uno sconto al prezzo di copertina che è comunque altissimo. L'autore spenderà sempre sugli 800 euro circa e la gente non potrebbe certo acquistare il libro di un esordiente sconosciuto al prezzo di 20 euro sul quale voi ci guadagnereste tra l'altro una scarsissima percentuale di per sé già bassa, calcolando che, a causa del prezzo troppo alto, le vendite sarebbero molto basse, l'autore avrebbe speso tanti soldi e ci avrebbe guadagnato poco o nulla. Esistono anche case editrici che chiedono contributi, ma selezionano le opere e s'impegnano nella promozione, ma perché spendere soldi quando c'è chi potrebbe pubblicarvi gratis e farvi capire se siete meritevoli o meno? Da non temere, invece, chi potrebbe chiedere una piccola tassa di lettura, soprattutto se in cambio, mentre valutano la vostra opera, spediscono un libro del loro catalogo. Detto questo, il problema dell'editoria a pagamento fa sì che gli autori restino ignoti e non valorizzati ed è dunque un problema che impedisce all'autore esordiente di emergere e fa sì che resti per sempre un esordiente. Queste cosiddette case editrici spiegano, nei loro siti e nei contratti che inviano agli autori, le motivazioni per cui ritengono necessario chiedere contributi. Sciocchezze. Sono solo giustificazioni. Se davvero fosse necessario rubare soldi agli autori, non esisterebbero le case editrici non a pagamento (è infatti è quello che cercano di farci credere) che hanno già da tempo iniziato la lotta all'editoria a pagamento: un problema che va combattuto con l'informazione, invitando gli aspiranti scrittori a diffidare di questi truffatori mascherati da editori e a diffondere a loro volta l'informazione.

Domenico Esposito

fonte: IlCaudino

N.B. nell'articolo pubblicato sul giornale non ho fatto i nomi di quelle case editrici che, in particolare, pubblicano qualsiasi cosa pur di rubare soldi. Le più note sono
IL FILO - GRUPPO ALBATROS
ALTRO MONDO EDITORE
ALETTI EDITORE
Per sicurezza voi comunque rifiutate qualsiasi proposta a pagamento.

domenica 4 dicembre 2011

Sia fatta la mia volontà...qui nel mondo di Domenico Esposito Mito

Il sei dicembre uscirà “Sia fatta la mia volontà...Qui nel mondo”, la seconda opera di Domenico Esposito Mito, già autore de “La Città dei Matti”. Quello di Domenico Esposito non è solo un bel romanzo, ma è anche una sorta di saggio politico, religioso e sociale in forma di racconto...che narra la storia di alcuni giovani attivisti campani “reduci” dal G8 di Genova del 2001 e affronta tematiche come il rapporto tra l’ateismo e la religione, le ideologie, la violenza della polizia e i vari problemi della nostra epoca. La casa editrice Tempesta Editore aveva deciso di non pubblicare più romanzi e dedicarsi esclusivamente alla saggistica, “ma questo romanzo scritto da un giovane di venticinque anni, alla sua seconda opera - spiega l'editore nella prefazione - con quelle idee messe in testa al suo protagonista, forti, provocatorie, ribelli, spesso dure, ma per me sicuramente giuste, mi ha subito conquistato”.



Immagine di copertina: Carlo Esposito

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Domenico Esposito (1986) è un giovane scrittore e rapper di Cervinara (Avellino), conosciuto anche con lo pseudonimo di “Mito”. Ha sempre coltivato la vena di scrittore e poeta, cui crescendo si è aggiunta la passione per il rap. Diplomatosi geometra, si dà però esclusivamente alla musica partecipando a numerosi concerti. Nel 2009 pubblica il suo primo romanzo “La Città dei Matti”(Mond&editori). Ha condotto il programma culturale “Polvere di Storia” alla web radio “C.A.O.S.” (Centro Autogestito Operante nel Sociale), ispirata al movimento giovanile della Valle Caudina nel quale è stato attivamente impegnato per un anno e di cui è stato co-fondatore. Gestisce un blog dove pubblica interviste e articoli. Scrive per “Il Caudino”, giornale mensile di Cervinara.



Disponibile su IBS e sul sito di Tempesta Editore
Retesei

Il Ciriaco

Sito di Enzo Napolitano

sabato 5 novembre 2011

Una piazza intitolata a Carlo Bianco

Cervinara - È stata inaugurata, nella frazione Salomoni, una piazza intitolata allo scrittore, poeta e filosofo cervinarese, Carlo Bianco, autore di più di 95 opere che spaziano dalla letteratura alla poesia, alla filosofia, al teatro. Carlo Bianco ha insegnato Filosofia Teoretica all’Università di Napoli, laureato in Scienze Coloniali e in Giurisprudenza ed è stato insignito della laurea in Lettere honoris causa dall’Università latina di Parigi. La sua produzione letteraria gli ha procurato numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali ed è stato per due volte candidato al premio nobel. L'inaugurazione è stata preceduta dalla messa del parroco Nicola Taddeo ed introdotta dall'assessore ai lavori pubblici, Domenico Cioffi, il quale ha dichiarato che il sindaco e l'amministrazione hanno voluto fortemente la realizzazione di questa piazza che, nonostante le sue piccole dimensioni e il suo stile particolarmente semplice, è qualcosa di “grande” e che “abbiamo avuto conferma di questa sua grandezza per la presenza dei cittadini di Cervinara, a partire dagli abitanti della frazione Salomoni e soprattutto per l'autorevolezza degli ospiti che ci hanno onorato della loro presenza in questa manifestazione perché proprio la loro presenza dimostra che l'amministrazione ha avuto una buona e felice intenzione. Per noi questa piazza rappresenta degli elementi importanti: la ricostruzione, perché ci ricorda il sisma; un luogo di aggregazione, che è la funzione sociale di ogni piazza e anche la testimonianza di una comunità che vuole nutrirsi soprattutto di cultura” . È seguito poi l'intervento del sindaco Filuccio Tangredi al quale è toccato scoprire la targa con l'incisione e che ha dichiarato che“già durante la campagna elettorale si era preso l'impegno di realizzare questa piazza e di far abbattere quelle case fatiscenti e quindi prendere provvedimento a questo problema e ciò ha richiesto un lavoro molto complesso” . Poi è intervenuto il Cosimo Sibilia, presidente della Provincia di Avellino, ringraziando per l'invito per poter essere presente, “per questo grande orgoglio a nome mio e dell'amministrazione provinciale trasmetto alle autorità, ai cittadini di Cervinara perché oggi ricordiamo un grande uomo, un uomo di cultura e di grande spessore morale, un uomo che è il vanto dell'intera provincia di Avellino. Oggi l'intitolazione di questa piccola, ma bella e accogliente piazzetta a nome di Carlo Bianco sta a significare quanto i cittadini di Cervinara con la loro presenza più numerosa ricordino con affetto il maestro Carlo Bianco”. È stata letta, inoltre, una poesia dell'autore da parte di un giovane studente del liceo classico di Cervinara. È toccato poi al primo dei figli dello scrittore, il Generale Franco Bianco, il quale ha ringraziato l'amministrazione comunale e il direttore del nostro giornale Alfredo Marro (che gli ha dedicato anche il saggio biografico intitolato “Carlo Bianco, un gigante del pensiero” e una raccolta di poesie scelte di Carlo Bianco “Frammenti di un'anima”), infatti, numerosi articoli e poesie di Carlo Bianco sono apparsi su Il Caudino, sul quale l'autore scriveva costantemente. Il generale Franco Bianco ha inoltre riconosciuto il merito del Caudino di aver conservato nella biblioteca tutte le opere di suo padre “anche quelle che noi figli non non siamo riusciti a conservare”. A concludere è stata Rosa Russo Jervolino, ex sindaco di Napoli, la quale ha dichiarato di aver avuto “la grandissima fortuna di conoscere Carlo Bianco soltanto negli ultimi dieci anni della sua vita e quindi sarebbe più logico se foste voi a continuare a parlare a me e non viceversa. Carlo Bianco era un avvocato come lo sono io, ma lui era un pensatore profondo, un filosofo, un poeta, un drammaturgo, mentre io non sono niente di tutto questo. Ciò che mi ha colpito di Carlo Bianco” ha aggiunto la Jervolino “era la sua capacità di incutere rispetto, ma senza incutere soggezione e ciò significa che si percepisce immediatamente l'apertura mentale, l'apertura del cuore dell'altro e la volontà di colloquiare. E un altro aspetto che caratterizzava Carlo Bianco era quello di occuparsi di vari rami della filosofia, di letteratura e di poesia, benché di professione facesse l'avvocato, che è una professione che lascia poco spazio a queste materie”. L'ultima volta che Carlo Bianco fu candidato al premio Nobel,vinse lo scrittore Orhan Pamuk, ma, sottolinea la Jervolino, tra il modo di scrivere dei due autori non c'è praticamente nessuna differenza.

Domenico Esposito Mito, scrittore

domenica 30 ottobre 2011

MA QUALE RITO MACABRO!



Che Halloween sia oggigiorno una grandissima sciocchezza, una festa consumista e commerciale, senza alcun significato, importata in Italia dall'America, è indubbio, ma far risalire le sue origini a riti macabri, malvagi e satanici è pura ignoranza,o magari chi lo afferma sa benissimo di avere torto, ma per tirare l'acqua al proprio mulino, come si suol dire, mente e va, ancora una volta, contro quei principi cristiani, secondo i quali bisogna "non dire falsa testimonianza"? Se l'ipotesi è la seconda, non c'è da stupirsi, visto che il cristianesimo ha fatto a pezzi le religioni politeiste proprio con le bugie; se l'ipotesi è, invece, la prima, allora questi bigotti cristiani, sono solo vittime di quelli che gli hanno trasmesso certe idee e quindi sono invitati ad informarsi prima di diffondere certe notizie errate. Pochi giorni fa, infatti, un amico mi ha parlato di un articolo apparso su un giornale locale in cui si spiegava di "origini negative di Halloween" e la mia prima reazione è stato un sorriso sarcastico, seguito dalla spiegazione che secondo i cristiani, tutto ciò che appartiene al paganesimo è negativo, perché fin da quando il cristianesimo divenne religione di stato (e molto probabilmente anche prima), dipinsero il paganesimo come qualcosa di macabro, satanico, cattivo. Per esempio, la figura cornuta che la cultura cristiana ci ha abituati a vedere come Satana, in principio, altro non era che il dio Pan, un dio mansueto, positivo, senza quelle espressioni brutali, disgustose, cattive che i cristiani gli hanno attribuito, ma anzi che ispira, a mio avviso una certa pace, come in questa figura. Quanto alle streghe, sappiamo che non sono mai esistite, o meglio, che non erano quelle come ci vengono dipinte oggi nelle fiabe per bambini e che a causa di questa stupida credenza, durante l'inquisizione, morirono molte persone innocenti, presunti stregoni e presunte streghe e anche dei poveri gatti, se vogliamo dirla tutta. Sembra quasi che certi cristiani abbiano un po' di nostalgia dell'Inquisizione. Ora, cosa è scritto nella nota di questo signore a proposito di Halloween? Che con questa festa i pagani onoravano Samhain, il principe della morte, "per ringraziarlo per i raccolti estivi". In primo luogo, se davvero ci fosse un principe della morte chiamato Samhain, perché vederlo come figura negativa, se proprio il cristianesimo insegna che la morte non è una cosa poi così macabra, ma che anzi è il passaggio dalla "vita terrena" verso quella che i cristiani chiamano "la vita eterna?"; perché vederlo come figura negativa, se ha aiutato a procurare i raccolti estivi? (vai a fare del bene alla gente). In primo luogo, Samhain era il nome originale della festa che oggi conosciamo come Halloween, durante la quale moriva il Dio cornuto delle Foreste (nessun principe della morte), ad indicare che le energie della natura in questo periodo dell'anno si ritirano (cominciando così il periodo invernale, più ostile). Rappresenta la fine di un circolo durante il quale si coglie l'occasione per fare un reso conto della propria vita. In sostanza niente di più e niente di meno di ciò che si fa abitualmente a Capodanno. Durante questa notte i veli tra i mondi si assottigliano, i celti credevano che in questa data gli spiriti dei defunti camminassero nel nostro mondo insieme a noi, venivano quindi accese delle zucche (Le Jack 'o'lantern) per far luce agli spiriti. In realtà, anche se si festeggia la morte in questa notte, lo spirito è sempre stato molto gioioso, perché il pensiero dei pagani era che chiuso un cerchio ne comincia sempre un altro. Ho scritto queste righe, non per difendere Halloween, che come ho già detto, è oggi una festa ridicola, ma piuttosto per amore della verità troppo spesso ammazzata dalla menzogna e dall'ignoranza che, diffondendo messaggi sbagliati,fomenta anche pregiudizi, considerato che oggi esistono ancora persone che credono nella religione pagana e se è vero che crediamo nel rispetto del pensiero altrui, stiamo più attenti a ciò che scriviamo e informiamoci per bene e non per sentito dire. Infine, cosa sostiene quell'articolo? Che questa festa andrebbe eliminata e sostituita con qualcosa di "più cristiano": tralasciamo la laicità dello stato, tralasciamo il fatto che la maggior parte delle feste cristiane e le figure cristiane sono nate dalla soppressione delle feste e delle figure del paganesimo e tralasciamo anche il fatto che, al contrario di come si crede, i principi sani si possono insegnare (e quindi apprendere) anche senza credere in una religione..ma...non vi bastano già tutte le feste cristiane che abbiamo in Italia?

Domenico J. Esposito

domenica 9 ottobre 2011

Il romanzo sul G8

È prevista per novembre l'uscita del nuovo romanzo del giovane scrittore cervinarese Domenico Esposito Mito, già noto al pubblico di Cervinara e della Valle Caudina per il suo romanzo d'esordio "La Città dei Matti"pubblicato nel 2009. Il secondo libro del giovane Esposito, edito da Tempesta Editore, s'intitola "Sia fatta la mia volontà – Qui nel mondo". Un romanzo che racconta la storia di alcuni giovani attivisti campani "reduci" del G8 di Genova 2001 e affronta tematiche come il rapporto tra l'ateismo e la religione, le ideologie, la violenza poliziesca e vari problemi sociali della nostra epoca.
Fonte: IL COMUNICATO STAMPA

In Chiaro Scuro
Wikionews

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