Sonia De Simone nasce il 10 novembre del '90 a Benevento. Si diploma al liceo scientifico presso l'istituto E. Fermi di Montesarchio e s’iscrive all'università Federico II a Napoli alla facoltà di lettere moderne per coltivare le sue passioni riguardanti la lettura e la scrittura.
"Basta un Attimo" è il suo romanzo d’esordio, visionato e corretto da un'agenzia letteraria e pubblicato con Lulu (auto-pubblicazione). Il romanzo narra la storia di due adolescenti, Alisia e William, che s’incontrano in normalissime circostanze: una partita di calcio. Da allora inizia la loro storia contorta, basata inizialmente su un’innocente amicizia per poi sfociare in una struggente, quanto romantica, storia d’amore. Lei è una ragazza semplice, proveniente da una famiglia agiata, ben conosciuta. Lui, invece, ha una storia ben diversa, una famiglia divisa dai continui tradimenti del padre e dal rinnovato matrimonio della madre con un altro uomo, dal quale nasce la piccola Sara. Ma la partenza di William (per inseguire il suo sogno) e uno sconvolgimento, quasi annunciato, nella vita di Alisia, sono elementi che porteranno i due giovani ad allontanarsi dopo un’assurda lotta per stare insieme. Un romanzo semplice, ambientato a Montesarchio, una piccola cittadina nella provincia di Benevento, che colpisce l’animo di giovani romantici “Innamorati dell’amore”, di quello vero, non di quello descritto nelle fiabe dove tutto termina con un meraviglioso “Vissero tutti felici e contenti”, perché l’amore è ben altro e William e Alisia lo sanno bene...
Quando è nata la tua passione per la scrittura?
Io credo che non ci sia una data prestabilita per far nascere una passione. Questa è una cosa che fa parte di noi sin dalla nascita, bisogna solo imparare ad aspettare: la pazienza è alla base di tutto! Col tempo, la scrittura, per me, è diventata non solo una semplice passione. Scrivere è estraniarsi dalla realtà, vivere in un universo parallelo creato da te, vivere nello splendore delle tue parole e nell’animo dei tuoi personaggi.
Non ho una data o un momento preciso per stabilire quando sia nata la mia passione per la scrittura. Posso solo dire che si tratta di un amore puro, privo di tradimenti. La mia, dunque, non è passione, ma semplicemente AMORE PER LA SCRITTURA.
Com’è nata invece l’idea di questo libro?
Ho cominciato a scrivere questo libro in un momento particolare della mia vita. Avevo quattordici anni e la vita mi aveva da poco portato via una persona fin troppo importante per me, una figura essenziale, un pilastro fondamentale. La sofferenza è stata troppo grande anche da potersi descrivere, così mi misi al computer e cominciai a battere sui suoi tasti. Avevo bisogno di qualcosa che mi allontanasse da quell’insulsa realtà. Una parola dopo l’altra, mi sono ritrovata a scrivere di una vera storia d’amore. A lavoro concluso, andai in una copisteria e feci stamparne una copia. Divenne, per me, solo una sorta di ricordo. Qualche mese fa, navigando in internet pensai che alla fine non ci avrei perso niente inviando una copia a diverse case editrici (anche se ero ancora all’oscuro delle delusioni che queste avrebbero potuto causarmi). Così, ripresi il romanzo tra le mani e cominciai a fare delle modifiche per renderlo migliore e più leggibile. Mi sono messa in contatto con numerose case editrici, due delle quali erano disposte a stipularmi un contratto. Parlo di “Case editrici a pagamento” che mi hanno chiesto tantissimi soldi per perdere ogni diritto sulla MIA OPERA! Per questo motivo ho pensato che potesse bastare una correzione, un’auto-pubblicazione, una buona pubblicità e un po’ di astuzia per emergere in un ambiente limitato (il che, per un autore emergente, con un’opera che ricopre una fascia di lettori ben definita, non è poco!). Ovviamente ci sono anche “Case editrici NON a pagamento” con grandi marchi come Mondadori, Rizzoli, ecc. ma per il momento preferisco sognare tenendo i piedi sulla terra!
Quali temi affronta il tuo romanzo oltre all’amore adolescenziale?
Il tema principale è appunto l’amore che nasce tra William e Alisia. Ma nella vita di un adolescente, spesso, l’amore entra in secondo piano di fronte a problemi che colpiscono direttamente il suo animo. Alisia si troverà ad affrontare una situazione particolare che vede come protagonista “l’amica di sempre”. Litigi che fanno crescere e che aiutano a visionare la vita da una prospettiva diversa. Ma ancora più difficile è affrontare la morte di una persona cara. Non sempre si riesce a tenere la testa fuori dall’acqua ma Alisia ha un buon motivo per non annegare…
C’è un autore di romanzi rosa o di altro genere cui t’ispiri o comunque uno in particolare che preferisci?
Io mi definisco una “Divoratrice di Libri”. Leggo di tutto, qualunque cosa mi attiri, ma l’autore che ha fatto nascere in me la passione per la scrittura e per la lettura di romanzi rosa e mi ha tenuto legata all’amore è NICHOLAS SPARKS. Mi ha rapito e si è portato via il mio cuore con “Le parole che non ti ho detto”. Poi, ha continuato ad avere lo stesso effetto sul mio animo con il resto dei suoi romanzi.
Ultimamente mi sono lasciata trasportare tra le strade di Barcellona da CARLOS RUIZ ZAFON, un autore capace di farti vivere alle spalle dei personaggi con una suspense inaudita nonostante le storie siano alquanto irreali.
Un altro genere che mi ha colpito molto è stato quello di FABIO VOLO. In lui vedo un autore capace di parlare, in modo crudo e diretto, di una realtà che, fondamentalmente, appartiene a tutti noi.
Per quanto riguarda i Romanzi Storici, invece, mi sono lasciata rapire da IDELFONSO FALCONES, anche se sto cercando di apprezzare (ma al momento mi risulta ancora difficile) Ken Follet.
Ti ci rivedi nel personaggio femminile del tuo romanzo?
Alisia È Sonia. In piccola parte, ogni personaggio presente nei nostri romanzi, rappresentano una piccola parte di noi. Per quanto si possa giocare di fantasia, il personaggio nasce da noi, dalla fusione della nostra anima con la nostra mente, il che porta a una sola conclusione: Ogni personaggio rappresenta un almeno l’uno per cento del nostro essere.
Quando scrivi quindi, t’ispiri molto alla tua vita oppure è tutto frutto della tua immaginazione?
Si scrive per estraniarsi dalla realtà ma, inevitabilmente, questa ne entra a far parte. Mi guardo intorno e tutto sembra divenire “Ispirazione”: la realtà è ispirazione! Per quanto non si voglia farla entrare nei giochi della nostra fantasia, questa è molto abile ed entra senza farsi sentire. A volte, solo rileggendo il testo mi accorgo di aver inserito qualcosa che appartiene alla realtà. L’inconscio è scorretto e gioca sempre brutti scherzi: è per questo che ritengo che, inevitabilmente, l’ispirazione sia legata con un nodo troppo stretto alla realtà.
In futuro, pensi di restare sul rosa oppure di scrivere anche romanzi di altro genere?
Sono "innamorata dell'amore", di quell’amore vero che non ha sempre come finale il “Vissero tutti felici e contenti”, quindi credo che rimarrò per sempre legata a questo genere.
Grazie per aver accettato l’invito, in bocca al lupo.
Sono io a doverti ringraziare per avermi tenuta in considerazione. A presto.
martedì 28 settembre 2010
sabato 28 agosto 2010
La difesa della Patria per gli obiettori di coscienza e il Servizio Civile: Riflettiamo.
In epoche come quella della Seconda Guerra Mondiale, quando l’Italia fu invasa dai tedeschi nazisti, la difesa della Patria consisteva nell’uso delle armi contro gli aggressori, in quel caso quindi giustificata, poiché era necessario rispondere agli attacchi.
Nel 1946 è nata la Costituzione, il cui articolo 11 prevede che “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa della libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.” Ciò significa che l’uso delle armi è giustificato esclusivamente come strumento di difesa, in caso di attacco, e non di offesa.
Oggi il concetto di patriottismo è ben diverso,( certamente non deve essere inteso, perdonate l’ironia, come il tifo della nazionale di calcio). Oggi s’intende la lotta ai vari problemi e ingiustizie sociali di cui è vittima la propria nazione.
Bisognerebbe però stabilire anche che cosa s’intende con il termine “Patria”.
Solitamente è utilizzato per indicare la nazione nella quale si è nati e cresciuti, ma stando all’etimologia della parola, “Terra dei padri”,“il luogo in cui si è nati”, si può benissimo essere più, per così dire, generici e quindi intendere semplicemente il mondo.
Dunque il patriottismo non è necessariamente sinonimo di nazionalismo, un fenomeno, tra l’altro, che, in modo sfrenato, potrebbe facilmente sfociare in un fenomeno negativo che è quello del razzismo,per questa ragione, anziché continuare a parlare di difesa della Patria intesa come nazione, si dovrebbe iniziare a parlare di difesa del mondo. Che cos’è dunque, per il servizio civile, la difesa della Patria?
Naturalmente si agisce con la non violenza e si ripudia l’uso delle armi, quindi della guerra e , per gli obiettori di coscienza, è un concetto di solidarietà, vuol dire aiutare il prossimo, le categorie più deboli, come gli anziani, i diversamente abili, i minori ecc.
Facciamo però qualche passo indietro, a quando la patria era semplicemente la nazione: a quei tempi, era necessaria la violenza per difenderci dagli invasori. Oggi i nostri problemi non sono gli invasori (o almeno così sembra), ma sono ben altri, quindi, riflettiamoci: quello che fanno gli obiettori di coscienza e i volontari del servizio civile basta per difendere la Patria? E’ certamente un contributo, ma non è tutto. Chiediamoci inoltre: quali sono i nostri problemi, da chi o da cosa nascono e come possiamo risolverli, solo dopo aver risposto a queste domande potremmo cercare la radice del problema per poi estirparlo così per poterci davvero definire “Difensori della Patria”, che sia inteso come difesa della nazione o del mondo intero.
Domenico Esposito Mito
Nel 1946 è nata la Costituzione, il cui articolo 11 prevede che “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa della libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.” Ciò significa che l’uso delle armi è giustificato esclusivamente come strumento di difesa, in caso di attacco, e non di offesa.
Oggi il concetto di patriottismo è ben diverso,( certamente non deve essere inteso, perdonate l’ironia, come il tifo della nazionale di calcio). Oggi s’intende la lotta ai vari problemi e ingiustizie sociali di cui è vittima la propria nazione.
Bisognerebbe però stabilire anche che cosa s’intende con il termine “Patria”.
Solitamente è utilizzato per indicare la nazione nella quale si è nati e cresciuti, ma stando all’etimologia della parola, “Terra dei padri”,“il luogo in cui si è nati”, si può benissimo essere più, per così dire, generici e quindi intendere semplicemente il mondo.
Dunque il patriottismo non è necessariamente sinonimo di nazionalismo, un fenomeno, tra l’altro, che, in modo sfrenato, potrebbe facilmente sfociare in un fenomeno negativo che è quello del razzismo,per questa ragione, anziché continuare a parlare di difesa della Patria intesa come nazione, si dovrebbe iniziare a parlare di difesa del mondo. Che cos’è dunque, per il servizio civile, la difesa della Patria?
Naturalmente si agisce con la non violenza e si ripudia l’uso delle armi, quindi della guerra e , per gli obiettori di coscienza, è un concetto di solidarietà, vuol dire aiutare il prossimo, le categorie più deboli, come gli anziani, i diversamente abili, i minori ecc.
Facciamo però qualche passo indietro, a quando la patria era semplicemente la nazione: a quei tempi, era necessaria la violenza per difenderci dagli invasori. Oggi i nostri problemi non sono gli invasori (o almeno così sembra), ma sono ben altri, quindi, riflettiamoci: quello che fanno gli obiettori di coscienza e i volontari del servizio civile basta per difendere la Patria? E’ certamente un contributo, ma non è tutto. Chiediamoci inoltre: quali sono i nostri problemi, da chi o da cosa nascono e come possiamo risolverli, solo dopo aver risposto a queste domande potremmo cercare la radice del problema per poi estirparlo così per poterci davvero definire “Difensori della Patria”, che sia inteso come difesa della nazione o del mondo intero.
Domenico Esposito Mito
Polemiche a Cervinara sulle manifestazioni di Casa Pound
Alla manifestazione dedicata alle vittime degli incidenti sul lavoro(e in particolare ad Antonio Sacco),tenutosi Sabato 21 agosto nella nuova Sala Consiliare di Cervinara, alle spalle di Piazza Trescine, intitolata nel 2006 proprio ad Antonio Sacco, organizzato da Casa Pound, hanno partecipato il Sindaco Filuccio Tangredi e molti esponenti della maggioranza, tra i quali Alfredo Marro, direttore del mensile “Il Caudino” e il dottor Giuseppe Mazzariello, giovane esponente della lista civica “Insieme per Cervinara”, parente diretto di Antonio Sacco.
Nei giorni successi al dibattito, il giovane coordinatore di Rifondazione Comunista, Luca Servodio, accusa il comune di aver patrocinato manifestazioni di movimenti fascisti.
"Chi pensava che la destra istituzionale avesse posato l’olio di ricino e il manganello per far posto alla Costituzione, al voto agli immigrati, alla legalità si è sbagliato di grosso. Sotto il doppio petto borghese si nasconde ancora la camicia nera e l’anima reazionaria di questi soggetti.
È ormai da qualche tempo che come Rifondazione Comunista e Giovani Comunisti denunciamo la doppia faccia della destra istituzionale italiana (nazionale e locale) che da un lato cerca di mostrarsi evoluta rispetto al passato e dall’altro lato copre, finanzia e incoraggia i gruppi neofascisti. Casa Pound Italia non è una realtà distante presente solo nell’area romana, ma è un mondo reale troppo vicino a noi presente anche in provincia di Avellino rendendosi sempre più pericolosa e omologa ai gruppi operanti nel resto d’Italia con la forza e la violenza" dichiara Servodio nella sua ultima nota, apparsa sui giornali e in rete, nei giorni scorsi. Le sue dichiarazioni hanno suscitato molte polemiche, non solo a Cervinara, ma coinvolgendo anche il Comitato Nazionale di Casa Pound, che, sentendosi accusato, minaccia querela. Il gruppo di estrema destra spinge l'amministrazione a reagire. Il capogruppo di maggioranza, Francesco Viola, infatti, ha sentito il dovere di rispondere alle accuse che hanno coinvolto l'amministrazione Tangredi "Noi facciamo cultura e non politica - dichiara Viola a gran voce -Noi non abbiamo avuto alcuna proposta da parte dei giovani comunisti. La loro è pura e semplice strumentalizzazione politica, coinvolgendo l'amministrazione e questo non è corretto E' sbagliato fare attacchi di questo tipo. Mentre gli altri stanno cercando di fare guerra, Casa Pound propone. Questa è una questione culturale. Al momento non ci sono richieste. Il loro atteggiamento non è giustificato perché potrebbero proporre anche loro e non gli sarà di certo risposto di no. Siamo noi - continua Viola - a chiedere a loro le iniziative. I giovani comunisti vogliono farci passare per una forza di centro-destra. Si continua su questo tipo di scia, ma l'amministrazione è molto disponibile a favore di tutti, in particolare i bistrattati. Non siamo solo amministratori, ma anche confidenti”.
La contro-risposta di Servodio è stata che "la dichiarazione del consigliere Francesco Viola ci fa ridere ed è indegna da parte di un rappresentante istituzionale che ha giurato fedeltà alla Costituzione Repubblicana e antifascista. Tali dichiarazioni ci riportano alla seconda anima del fascismo italiano del ventennio: conservatrice tradizionalista, cattolica-clericale e comunitaria. Nel ventennio fascista, infatti, parte dei cattolici non furono oggetto delle aggressioni fasciste, nonostante la netta posizione antifascista del segretario del partito Luigi Sturzo. Crediamo che contestare le manifestazioni del Blocco Studentesco e di Casa Pound sia un elemento essenziale, non soltanto per i comunisti, ma per tutti i democratici. Ci sono leggi che vietano la costituzione di gruppi che si fanno alle idee del ventennio".
Ma Casa Pound, si tira fuori dallo scontro: "Casa Pound Avellino continuerà a difendere la classe operaia e la salute dei lavoratori senza soste. In merito al vile attacco di Rifondazione Comunista, che ci hanno etichettati come violenti, razzisti e xenofobi e portatori d'odio, rispondiamo a queste deliranti accuse con il sorriso sulle labbra e invitiamo questi personaggi a svegliarsi e a collaborare sul fronte sociale perché c'è bisogno dell'aiuto di tutti. Eppure, in passato abbiamo collaborato con Rifondazione Comunista per la raccolta di materiale per i terremotati in Abruzzo e su parecchie questioni ambientali. Superare gli steccati ideologici è, per noi, una vittoria, per loro una vergogna, perciò agiremo per vie legali, perché essere diffamati e accusati di azioni deliranti è uno smacco che non possiamo tollerare soprattutto perché si è cercato di offuscare il tema del dibattito, ossia la vicenda di Antonio Sacco e del proletariato italiano, abbandonato dalla politica nazionale”.
Infine, il PRC esprime tutta la sua solidarietà a Luca Servodio e replicano ancora "Questi ardenti giovanotti che amano mostrare la loro potenza fisica praticando, laCINGHIAMATTANZA, uno sport particolarmente violento che si concretizza prendendosi a cinghiate - contenti loro - che usano il saluto romano e slogan che pensavamo seppelliti nella melma come :“Boia chi molla” oppure “me ne frego” o meglio “ comunisti andate a fare in culo” (vedi blog di C.P. di Cervinara) tentano di sdoganarsi indossando la maschera di bravi ragazzi impegnati socialmente;infatti, organizzano convegni sempre rigorosamente patrocinati, parlano di mutuo sociale ma non s’indignano di fronte alle politiche per la casa adottate dal governo di destra, piangono le morti bianche senza esprimere un minimo di dissenso riguardo alle ultime esternazioni del ministro Tremonti, che citando la“626” legge che disciplina la sicurezza sui luoghi di lavoro la definisce “un lusso che non possiamo permetterci” , partecipano alle manifestazioni contro i tagli alla scuola pubblica ma solo per manganellare gli insegnanti e gli studenti che pacificamente esprimono il loro dissenso -piazza Navona insegna - dicono di non essere razzisti ma predicano il rimpatrio dei migranti e la riscoperta della razza italica, vogliono il dialogo ma nel momento in cui qualcuno esprime il proprio dissenso,così come ha fatto Luca Servodio in nome e per conto dei Giovani Comunisti e del PRC non solo di Cervinara, minacciano querele,alla faccia della democrazia e della Costituzione, che tra l’altro hanno l’ambizione di riscrivere secondo le loro regole. Inoltre ,considerato che intendete querelare chi rivendica la propria libertà di pensiero, non citate solo il nostro compagno Luca, ma anche tutti e tutte noi che nel solco dell’antifascismo militante saremo sempre pronti a smascherarvi e ricacciarvi nelle cripte della storia".
Nei giorni successi al dibattito, il giovane coordinatore di Rifondazione Comunista, Luca Servodio, accusa il comune di aver patrocinato manifestazioni di movimenti fascisti.
"Chi pensava che la destra istituzionale avesse posato l’olio di ricino e il manganello per far posto alla Costituzione, al voto agli immigrati, alla legalità si è sbagliato di grosso. Sotto il doppio petto borghese si nasconde ancora la camicia nera e l’anima reazionaria di questi soggetti.
È ormai da qualche tempo che come Rifondazione Comunista e Giovani Comunisti denunciamo la doppia faccia della destra istituzionale italiana (nazionale e locale) che da un lato cerca di mostrarsi evoluta rispetto al passato e dall’altro lato copre, finanzia e incoraggia i gruppi neofascisti. Casa Pound Italia non è una realtà distante presente solo nell’area romana, ma è un mondo reale troppo vicino a noi presente anche in provincia di Avellino rendendosi sempre più pericolosa e omologa ai gruppi operanti nel resto d’Italia con la forza e la violenza" dichiara Servodio nella sua ultima nota, apparsa sui giornali e in rete, nei giorni scorsi. Le sue dichiarazioni hanno suscitato molte polemiche, non solo a Cervinara, ma coinvolgendo anche il Comitato Nazionale di Casa Pound, che, sentendosi accusato, minaccia querela. Il gruppo di estrema destra spinge l'amministrazione a reagire. Il capogruppo di maggioranza, Francesco Viola, infatti, ha sentito il dovere di rispondere alle accuse che hanno coinvolto l'amministrazione Tangredi "Noi facciamo cultura e non politica - dichiara Viola a gran voce -Noi non abbiamo avuto alcuna proposta da parte dei giovani comunisti. La loro è pura e semplice strumentalizzazione politica, coinvolgendo l'amministrazione e questo non è corretto E' sbagliato fare attacchi di questo tipo. Mentre gli altri stanno cercando di fare guerra, Casa Pound propone. Questa è una questione culturale. Al momento non ci sono richieste. Il loro atteggiamento non è giustificato perché potrebbero proporre anche loro e non gli sarà di certo risposto di no. Siamo noi - continua Viola - a chiedere a loro le iniziative. I giovani comunisti vogliono farci passare per una forza di centro-destra. Si continua su questo tipo di scia, ma l'amministrazione è molto disponibile a favore di tutti, in particolare i bistrattati. Non siamo solo amministratori, ma anche confidenti”.
La contro-risposta di Servodio è stata che "la dichiarazione del consigliere Francesco Viola ci fa ridere ed è indegna da parte di un rappresentante istituzionale che ha giurato fedeltà alla Costituzione Repubblicana e antifascista. Tali dichiarazioni ci riportano alla seconda anima del fascismo italiano del ventennio: conservatrice tradizionalista, cattolica-clericale e comunitaria. Nel ventennio fascista, infatti, parte dei cattolici non furono oggetto delle aggressioni fasciste, nonostante la netta posizione antifascista del segretario del partito Luigi Sturzo. Crediamo che contestare le manifestazioni del Blocco Studentesco e di Casa Pound sia un elemento essenziale, non soltanto per i comunisti, ma per tutti i democratici. Ci sono leggi che vietano la costituzione di gruppi che si fanno alle idee del ventennio".
Ma Casa Pound, si tira fuori dallo scontro: "Casa Pound Avellino continuerà a difendere la classe operaia e la salute dei lavoratori senza soste. In merito al vile attacco di Rifondazione Comunista, che ci hanno etichettati come violenti, razzisti e xenofobi e portatori d'odio, rispondiamo a queste deliranti accuse con il sorriso sulle labbra e invitiamo questi personaggi a svegliarsi e a collaborare sul fronte sociale perché c'è bisogno dell'aiuto di tutti. Eppure, in passato abbiamo collaborato con Rifondazione Comunista per la raccolta di materiale per i terremotati in Abruzzo e su parecchie questioni ambientali. Superare gli steccati ideologici è, per noi, una vittoria, per loro una vergogna, perciò agiremo per vie legali, perché essere diffamati e accusati di azioni deliranti è uno smacco che non possiamo tollerare soprattutto perché si è cercato di offuscare il tema del dibattito, ossia la vicenda di Antonio Sacco e del proletariato italiano, abbandonato dalla politica nazionale”.
Infine, il PRC esprime tutta la sua solidarietà a Luca Servodio e replicano ancora "Questi ardenti giovanotti che amano mostrare la loro potenza fisica praticando, laCINGHIAMATTANZA, uno sport particolarmente violento che si concretizza prendendosi a cinghiate - contenti loro - che usano il saluto romano e slogan che pensavamo seppelliti nella melma come :“Boia chi molla” oppure “me ne frego” o meglio “ comunisti andate a fare in culo” (vedi blog di C.P. di Cervinara) tentano di sdoganarsi indossando la maschera di bravi ragazzi impegnati socialmente;infatti, organizzano convegni sempre rigorosamente patrocinati, parlano di mutuo sociale ma non s’indignano di fronte alle politiche per la casa adottate dal governo di destra, piangono le morti bianche senza esprimere un minimo di dissenso riguardo alle ultime esternazioni del ministro Tremonti, che citando la“626” legge che disciplina la sicurezza sui luoghi di lavoro la definisce “un lusso che non possiamo permetterci” , partecipano alle manifestazioni contro i tagli alla scuola pubblica ma solo per manganellare gli insegnanti e gli studenti che pacificamente esprimono il loro dissenso -piazza Navona insegna - dicono di non essere razzisti ma predicano il rimpatrio dei migranti e la riscoperta della razza italica, vogliono il dialogo ma nel momento in cui qualcuno esprime il proprio dissenso,così come ha fatto Luca Servodio in nome e per conto dei Giovani Comunisti e del PRC non solo di Cervinara, minacciano querele,alla faccia della democrazia e della Costituzione, che tra l’altro hanno l’ambizione di riscrivere secondo le loro regole. Inoltre ,considerato che intendete querelare chi rivendica la propria libertà di pensiero, non citate solo il nostro compagno Luca, ma anche tutti e tutte noi che nel solco dell’antifascismo militante saremo sempre pronti a smascherarvi e ricacciarvi nelle cripte della storia".
sabato 21 agosto 2010
Video della presentazione "La Città Dei Matti" Domenico Esposito Mito
Elenco i video della presentazione a Rotondi, organizzata dall'associazione culturare "O'Cardill", il giorno 6 giugno, 2010:
Prima parte:
Francesca Girardi, presidente dell'associazione culturale "O'Cardill" introduce la presentazione del romanzo "La Città Dei Matti" di Domenico Esposito "Mito"
Seconda Parte:
Durante la presentazione il preside Franco Martino ha sottolineato alcuni argomenti importanti del romanzo, quali gli incidenti sul lavori e l'abuso d'alcol da parte dei giovani.
"Ho notato che più volte, nel romanzo, vengono fatte riflessioni e citati anche alcuni episodi riguardo gli incidenti sul lavoro. Da questo deduco che il nostro autore ha molto a cuore la questione"
(Professore Franco Martino)
"Esposito cerca in tutti i modi di razionalizzare il lettore, non si limita a descrivere e ci guida, come Virgilio guidò Dante, nell'Inferno e nel Purgatorio, senza mai arrivare nel Paradiso, ma qui non si parla dell'aldilà, si parla dell'aldiqua'" (prof.Franco Martino)
Terza : e quarta parte, intervento Domenico Esposito Mito con reading di Rolando Giancola (autore della raccolta di poesie "Brandelli" edita da IL FILO)che legge, in forma di recitazione, un passo del romanzo.
Quinta e ultima parte: Intervento di Lara Lanni Assessore alla Cultura e del Responsabile del Piano Di Zona Domenico Landi.
Non piangere, bambino
Non piangere, bambino, solo perché non vuoi mangiare:
perché da grande, per un boccone, dovrai lottare
non piangere se ti sei fatto male,
perché sono ben altri e ben più forti
i dolori che dovrai sopportare.
Non piangere,la vita è triste,ma tu se ancora all’inizio.
C’è tempo per piangere,perciò adesso sorridi.
Domenico Esposito Mito
perché da grande, per un boccone, dovrai lottare
non piangere se ti sei fatto male,
perché sono ben altri e ben più forti
i dolori che dovrai sopportare.
Non piangere,la vita è triste,ma tu se ancora all’inizio.
C’è tempo per piangere,perciò adesso sorridi.
Domenico Esposito Mito
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Non guarderò quella pietra
Io per salutarti non guarderò quella pietra,
perché so che non sei lì.
Per salutarti guarderò il cielo,
le nuvole in mezzo a cui ti vedo che ti volti allegro e sorridente
verso di noi e ci saluti con la mano.
Non guarderò a questa pietra, perché so non è qui che sei.
Tu sarai nel sole che ci riscalda ,nella pioggia che ci bagna,
nell'aria che respiriamo, e il vento che soffia leggero saranno le tue carezze
Sarai il profumo dei fiori, della terra bagnata,
sarai la nostra forza di continuare ad andare avanti,
sarai la musica che gradiranno le nostre orecchie.
Sarai anche nelle nostre lacrime ,
ma sopratutto nel nostro cuore, nel nostro sangue.
E noi nel tuo cuore. Sarai nel nostro sorriso e nel nostro pianto,
io non ti vedo, ma riesco a sentirti sulla mia pelle, dentro di me, nel cuore.
Riesco a sentire che anche se te ne sei andato, in fondo sei sempre qui:accanto a noi e continuerai a proteggerci e ad amarci, perché noi non finiamo mai del tutto
E terrò vivo il tuo ricordo
Io sono qui e sono sereno: tu mi proteggi, io non piango, io sorrido.
Non guarderò quella pietra:guarderò il cielo e le nuvole.
Chiuderò gli occhi e sentirò il tuo spirito dentro di me, nel mio cuore,
nella mia mente ,per sempre.
(a mio nonno)
Domenico Esposito Mito
perché so che non sei lì.
Per salutarti guarderò il cielo,
le nuvole in mezzo a cui ti vedo che ti volti allegro e sorridente
verso di noi e ci saluti con la mano.
Non guarderò a questa pietra, perché so non è qui che sei.
Tu sarai nel sole che ci riscalda ,nella pioggia che ci bagna,
nell'aria che respiriamo, e il vento che soffia leggero saranno le tue carezze
Sarai il profumo dei fiori, della terra bagnata,
sarai la nostra forza di continuare ad andare avanti,
sarai la musica che gradiranno le nostre orecchie.
Sarai anche nelle nostre lacrime ,
ma sopratutto nel nostro cuore, nel nostro sangue.
E noi nel tuo cuore. Sarai nel nostro sorriso e nel nostro pianto,
io non ti vedo, ma riesco a sentirti sulla mia pelle, dentro di me, nel cuore.
Riesco a sentire che anche se te ne sei andato, in fondo sei sempre qui:accanto a noi e continuerai a proteggerci e ad amarci, perché noi non finiamo mai del tutto
E terrò vivo il tuo ricordo
Io sono qui e sono sereno: tu mi proteggi, io non piango, io sorrido.
Non guarderò quella pietra:guarderò il cielo e le nuvole.
Chiuderò gli occhi e sentirò il tuo spirito dentro di me, nel mio cuore,
nella mia mente ,per sempre.
(a mio nonno)
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Il silenzio dello scrittore
Nei miei silenzi ho sofferto
Più in silenzio di chi disse di aver sofferto in silenzio
Perché io non l’ho mai detto: ecco, ho solo scritto.
Non ho mai pianto allo scoperto
Ho soltanto gridato la mia rabbia
E volte neanche quello
Mi mancava l’aria quando
Più ero arrabbiato, più cercavo di restar tranquillo.
Chi dice
Di aver sofferto in silenzio
Non sa che il verbo dire alla parola “silenzio” non si addice
Ecco, io non l’ho detto, ho solo scritto
E qualcuno forse ha letto.
Io ho taciuto anche quando ho avuto freddo
Domenico Esposito Mito
Più in silenzio di chi disse di aver sofferto in silenzio
Perché io non l’ho mai detto: ecco, ho solo scritto.
Non ho mai pianto allo scoperto
Ho soltanto gridato la mia rabbia
E volte neanche quello
Mi mancava l’aria quando
Più ero arrabbiato, più cercavo di restar tranquillo.
Chi dice
Di aver sofferto in silenzio
Non sa che il verbo dire alla parola “silenzio” non si addice
Ecco, io non l’ho detto, ho solo scritto
E qualcuno forse ha letto.
Io ho taciuto anche quando ho avuto freddo
Domenico Esposito Mito
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