mercoledì 10 novembre 2010

Presentazione romanzo "La Città Dei Matti" a Solaro (MILANO) al Centro Libri Larizza

Sabato, 6 novembre, il giovane autore cervinarese, Domenico Esposito “Mito”, ha presentato ancora una volta il suo romanzo “La Città Dei Matti”, questa volta al Nord, al Centro Libri Larizza a Solaro (MI), per raccontare i problemi del Sud e dell’Italia in generale, approfondendo le tematiche sociali che più gli stanno a cuore e che descrive nel suo romanzo, come le emigrazioni dei meridionali al Nord e le loro difficoltà; inoltre gli incidenti sul lavoro, argomento citato spesso nello scorrere del libro.
“Mi limito però, su questo punto, a denunciare questi dati di fatto” afferma l’autore “che andrebbero approfonditi, ma per ora non mi sento ancora all’altezza di proporre magari una soluzione”...continua a leggere su "In Chiaro Scuro"

mercoledì 3 novembre 2010

Intervista di Domenico J. Esposito a Giulia Tarquini (doppiatrice italiana)

Giulia Tarquini è nata a Frascati nel 1989, ma ha sempre vissuto a Roma con la famiglia.
Ha iniziato a interessarsi al mondo del doppiaggio all'età di dodici anni. Tra i suoi primi lavori ci sono: "Star Trek Voyager" e "La promessa dell'assassino" di Cronenberg. I suoi ruoli stanno diventando sempre più importanti. Tra i suoi recenti lavori, troviamo il film "Paranormal Activity 2" in uscita nelle nostre sale da venerdì 22 Ottobre, dove presta la voce all'attrice Molly Ephraim nel ruolo di ALI.
Oltre al doppiaggio, è appassionata di letteratura: ha, infatti, completato il suo primo romanzo un anno fa e sta attualmente cercando di proporlo a diverse case editrici.
Ecco la sua pagina personale, dove potete leggere buona parte dei suoi lavori e ascoltare la sua voce nel film "L'amore secondo Dan", in cui doppia Brittany Robertson:




Tu hai esordito come doppiatrice all’età di quattordici anni. Ti va di raccontarci come hai scoperto la passione per il doppiaggio e come sei entrata a far parte di questo mondo così affascinante?

Quando ero piccola, guardavo un sacco di cartoni animati (in realtà ne vedo parecchi anche adesso hehehe). Un giorno mi chiesi: “Ma come fanno dei cartoni animati ad avere delle voci proprie?”. Iniziai così a interessarmi al mondo del doppiaggio. Avrò avuto dodici anni, forse anche meno. Guardavo la televisione e mi divertivo a capire chi era la voce di chi, per poi verificare le mie deduzioni tramite internet.
A quattordici anni decisi di conoscere concretamente quest’affascinante mondo. Grazie al fondamentale appoggio dei miei genitori, andai a visitare degli studi di doppiaggio dove mi permisero di assistere. In breve tempo riuscii a partecipare a diversi brusii e di lì il mio amore per questo lavoro andò aumentando, nonostante le diverse difficoltà, dovute alla mancanza di conoscenze e all'inesperienza.
Tutt’oggi, a distanza di più di sei anni ormai, lavoro ancora come doppiatrice e non mi sono mai pentita di aver intrapreso questa strada. Non so spiegare a parole il sentimento che mi lega a questo lavoro, ma so che è forte e sincero. Spero di continuare a provare questo stesso trasporto per molto tempo ancora.


C’è qualche tuo collega che stimi particolarmente?

Tantissimi! La prima doppiatrice che ho amato in assoluto è stata Domitilla D’amico. Ancora oggi la ammiro moltissimo, è il mio modello. Penso che sia una delle migliori doppiatrici che ci siano in piazza.

Con quale dei doppiatori scomparsi appartenenti alla “vecchia” generazione avresti voluto collaborare o almeno avresti voluto conoscere?

Ferruccio Amendola. Che voce ragazzi…

Tra le attrici o i personaggi doppiati finora, ce n’è qualcuna alla quale sei affezionata o in cui ti riconosci?

Sì, Molly Quinn, che nel telefilm “Castle - Detective tra le righe” interpreta Alexis Castle, la figlia del protagonista. Mi ci rivedo moltissimo: spigliata, seria e giudiziosa, forse anche troppo.

So che oltre a fare doppiaggio, ti piace scrivere. Qual è il genere che prediligi?


Non prediligo nessun genere in particolare. Leggo di tutto: libri gialli, rosa, fantasy, storici ma, essendo una romantica incallita, nel libro (qualunque tema tratti) deve esserci una storia d’amore, altrimenti difficilmente mi piace. È inutile dire che nel mio libro hanno un ruolo importante sia l’amore sia l’amicizia, benché possa essere collocato sotto il genere “mistery”.

È nata prima la passione per la scrittura o quella per il doppiaggio e quale delle due è più forte?

In realtà è nata prima la passione per la lettura. In seguito è venuta quella per il doppiaggio e poi quella per la scrittura. Ora come ora, amo in modo equo tutte e tre queste passioni.

Forse alla seguente domanda saprebbe rispondere meglio un direttore di doppiaggio, tuttavia, essendo del campo, ne saprai sicuramente più di noi e dei nostri lettori: molti si chiedono per quale motivo i dialoghi italiani non corrispondono a quelli originali, cambiandone completamente il senso. Sapresti fornirci qualche spiegazione?

Ci sono diverse risposte a questa domanda. Ne elencherò alcune. Prima di tutto, bisogna tenere presente che dietro ai dialoghi c’è un gran lavoro. C’è chi traduce i copioni e poi chi li adatta in italiano e questo non è affatto facile. Gli inglesi, i francesi, i tedeschi ecc… hanno un’apertura di bocca diversa dalla nostra. Se dicono “A”, noi di certo non possiamo dire “I” per intenderci. Il lavoro del dialoghista è di adattare i movimenti della bocca (quello che comunemente si chiama “Sync”) delle battute originali, con quelle in italiano. Si cerca, per quel si può, di non alterare il senso della frase, ma spesso è necessario cambiare parole (meno male che in italiano ci sono tanti sinonimi) e la loro disposizione nel dialogo. Spesso mi è capitato di trovare delle frasi che tradotte letteralmente non significavano nulla, o delle battute che per gli inglesi avevano un senso ma che per noi non ne avevano. Che si può fare in questi casi? Si deve necessariamente cambiare la battuta in modo che sia comprensibile per il nostro pubblico.

Ultima domanda: succede, a volte che, in una serie televisiva, cambiano il doppiatore di un personaggio. Quali possono essere i motivi?

Diversi. Anche in questo caso vi elencherò quelli più comuni. Come un qualunque lavoro, anche nel doppiaggio ci sono delle scadenze da rispettare e può succedere che il doppiatore di una serie si ammali o che abbia impegni più importanti o che, purtroppo, muoia. Perciò non si può far altro che sostituirlo.

Ti ringrazio per aver accettato l’invito, Giulia, in bocca al lupo per tutto. Non vediamo l’ora di leggere il tuo romanzo!

Ma magari! Speriamo che riesca a pubblicarlo!
Grazie di tutto


Domenico J. Esposito, scrittore

martedì 26 ottobre 2010

"Paese mio carissimo" il nuovo libro di Franco Martino

Domenica 24 ottobre, si è tenuta, nell'aula consiliare la presentazione del nuovo libro del professor Franco Martino, ex dirigente scolastico, organizzata dalla Pro Loco di Cervinara e dall'assessorato alla cultura. "Paese mio carissimo" è il titolo del libro, una raccolta di poesie dedicate a Cervinara. La descrizione in versi comprende i luoghi cervinaresi più suggestivi e ricchi di storicità fino a a quelli che il nostro popolo ama frequentare nel fine settimana, come Piazza Trescine e il "Pontocampo". Inoltre vi sono poesie dedicate a quelli che sono stati i più illustri personaggi cervinaresi, come Carlo Bianco, Luigi Cioffi, Angelo Cillo, i fratelli Giovanni e Vittorio Esposito, Luigi Barionovi e Angelo Renna.
È possibile notare, nelle poesie di Franco Martino,il cambiamento della società cervinarese dovuto al trascorrere delle epoche.
L'ex dirigente scolastico, con questa raccolta, ha restituito il valore storico, artistico e culturale al suo amato paese.
Tra le sue pubblicazioni, possiamo citare il saggio politico "La Sinistra ci salverà"; I Cafoni, Adagio Appassionato e Andante Amoroso, una cronistoria su Fascismo e Resistenza e Profilo storico di Roccabascerana e Rotondi tra il 1860 e 1900.Ha conseguito il secondo premio al concorso letterario "Il Sannio Racconta".
Sono intervenuti alla manifestazione, il sindaco di Cervinara Filuccio Tangredi autore dell'introduzione del libro; Giuseppe Garofano assessore alla cultura; il prefattore Antonio Esposito; il direttore editoriale Paolo Saggese, Silvio Sallicandro, poeta e critico letterario; l'editore Silvio Sallicandro; il direttore editoriale Michele Miscia e infine la presentazione ha visto l'intervento di alcuni dirigenti scolastici, Serafina Ippolito, Daniela Tagliafierro, Salvatore Rampone,
M. Rosaria Damiano, Giuseppe Orlando, Filomena Russo, Rosetta Russo, Mario Esposito, Armando Marro, Maddalena Mercaldo, Andrea Stellato, Franca Esposito.
Il reading delle poesie è stato affidato all'attore Peppe Barile.

IL PIZZONE

Il Pizzone a Cervinara
a balzi e picchi
di roccia in roccia precipita scosceso
nel fibrillante cuore
Così precipitò la giovinezza
inavvertita
A San Biagio, sosta. La domenica
dopo la santa Pasqua fui ragazzo
un tempo anch'io.
Ora l'osservo non indifferente
ardua salita
di fango e sbucciature di ginocchio
sudati tra a folla
di quel sudore dolce a primavera
a consumare l'ultima pastiera
Nell'eremo l'erma del santo
e l'olio per la gola
fuori la banda piccola
sul piccolo pianoro fino a sera
le danze all'uso antico
Poi giù per i sentieri
di margherite e pietre.


Franco Martino, dalla raccolta "Paese mio carissimo" pubblicato da Delta 3 edizioni


Domenico Esposito Mito

mercoledì 13 ottobre 2010

Domenico Esposito Mito intervista Emanuele Cerullo (poeta e rapper napoletano)

Emanuele Cerullo è nato a Napoli nel 1993, dove vive tuttora con la famiglia. Inizia ad affacciarsi al mondo della scrittura a otto anni, grazie alla passione per la musica, ispirandosi al genere rap e componendo poesie rimate. Cresciuto nel difficile quartiere di Scampia, durante la sanguinosa faida di camorra ha trattato tematiche di riscatto sociale e di antimafia, ma l’amore è la tematica che usa più frequentemente nei suoi scritti. Apprezzato da personalità importanti nel mondo della cultura e della società, ha pubblicato "Il coraggio di essere libero" (2007), raccolta di poesie auto-finanziata che ha inaugurato un periodo professionale soddisfacente, complici anche i tanti premi e concorsi letterari vinti, oltre a riconoscimenti per l’impegno civile.
Un’altra sua pubblicazione è "Il professore alunno" (2010), che ha come tema il bullismo, scritto insieme ad oltre cento studenti italiani.
Attualmente frequenta il Liceo Scientifico “Elsa Morante” di Scampia (NA), sono in corso di pubblicazione due suoi libri, ha alle spalle oltre trenta pubblicazioni in antologie letterarie, altrettante menzioni speciali in concorsi letterari e collabora con varie riviste locali e nazionali.


Com'è nata la passione per la poesia?

Ho iniziato a scrivere all’età di otto anni. Componevo poesie rimate che trasformavo, poi, in canzoni, cosa che continuo a fare.

C'è qualche poeta al quale t'ispiri particolarmente?

Forse sì! Dico forse, perché ci sono tanti poeti che mi affascinano, ma è probabile che, al momento della produzione, vengano fuori elementi stilistici o retorici appartenenti a loro.

Oltre a scrivere poesie, sei anche un rapper, anche in questo caso, ti chiedo: c'è qualche artista del genere al quale t'ispiri?

Eminem è il mio preferito: è stato lui che, attraverso la sua musica, mi ha spinto a scrivere e imitarlo, quando avevo otto anni. Ma le mie produzioni non hanno quel rap duro e quei loops pesanti come nel caso dell’hardcore rap, io vado più verso il neo soul e verso l’R&B, anche se, recentemente, l’hip hop, in America, sta cambiando molto e un grande come Drake ce lo sta dimostrando. Lasciamo perdere l’hip hop nostrano: lo seguo pochissimo, è prevalentemente underground. Le major dovrebbero dare spazio all’hip hop vero, non a quelli che facendo solo due critiche a sistemi o persone garantiscono tante copie da consumare.

Tu sei conosciuto come un giovane autore impegnato nel sociale, come mai questa scelta di passare al rosa con la raccolta "Il cuore come inchiostro"?

La figura femminile mi affascina da sempre, forse più della società, magari perché è l’oggetto della società, è un insieme di sensazioni, d’intuizioni, tante cose appartenenti all’animo umano rese concrete. E poi, non ho neppure la minima intenzione di essere visto sempre e solo come un autore “impegnato”: credo che se prosegui con gli stessi argomenti, ma soprattutto se ti lasci etichettare, vai incontro a un “auto-soffocamento” etico e culturale, oltre che professionale.

I tuoi scritti, per quanto mi risulta, sono tutti inediti: il motivo è che diffidi dall'editoria? Spiegaci perché.

Con l’editoria, ho un rapporto davvero singolare! Diciamo che diffido dalla falsa editoria (e dai falsi editori!), perché, per me, l’editore vero è quello che non chiede un contributo economico per la pubblicazione del tuo manoscritto. E poi noto che le case editrici grosse non bandiscono concorsi gratuiti, che magari possono servire a valorizzare e a mettere in luce i veri talenti, ed è giusto – da un punto di vista aziendale – che non promuovano ciò, ma da un punto di vista non aziendale sbagliano, perché danno spazio a ciò che fa clamore, ad autori che, in qualche modo, si sono già fatti conoscere. Diffido, quindi, da un tipo di editoria che, ahimè, prevale, cioè quella troppo consumistica. Ma dobbiamo rassegnarci: oggi la letteratura è una letteratura di consumo, sono curioso di vedere tra mezzo secolo cosa diranno i critici letterari riguardo questo periodo. I miei scritti sono ancora inediti perché, lo ammetto, sono un “conservatore”, nel senso che tendo prima a osservare, analizzare, capire meglio le cose, e poi mi sono proposto poco alle case editrici, mi hanno risposto chiedendomi un contributo economico, con altri editori, poi, ci ho pure litigato, perché vogliono essere imprenditori, più che editori. Non possono pensarla diversamente, la voglia di fare soldi li acceca, non li fa ragionare da editori. Ad ogni modo, sto continuando a cercare qualche editore giusto, spero di trovarlo, sarà una caccia al tesoro!

Essendo inediti, in che modo possiamo trovare i tuoi scritti per poterli leggere?

Nel caso de “Il coraggio di essere libero”, è praticamente introvabile: è in corso di revisione, lo sto abbellendo alla grande e, detto nel nostro gergo, sto preparando una vera e propria bomba! Per quanto riguarda “Il professore alunno”, basta chiedere le copie a info@bimed.net
Riguardo “Il cuore come inchiostro”, invece, essendo un e-book, basta chiedere le copie che il lettore desidera all’indirizzo emanuelecerullo@libero.it. Riceverà, gratuitamente, il file in pdf della raccolta. E poi ci sono altri racconti e poesie presenti sul web, basta digitare il mio nome e cognome. Ma su Wikipedia non ci sono e, perdonami, ma ne devo approfittare per dire brevemente una cosa, che fa riflettere non poco: sono su Wikipedia English, nella voce “Vele di Scampia”, e su Wikipedia Italia, il mio nome e cognome è stato più volte cancellato perché non sono enciclopedico. Non pretendo una voce personale su Wikipedia, non ho bisogno di quel sito per farmi pubblicità (visto che i wikipediani hanno ipotizzato che io volessi farmi pubblicità), ma meditate!


La tua raccolta "Il cuore come inchiostro" è dedicato alla "figura della donna". Scrivi "Donna" addirittura con la lettera grande. Perché è così importante questa figura per te, da scriverlo persino con la lettera grande?

Perché è la parte che ci completa, che ci fa comprendere tutto ciò che l’uomo non riuscirebbe mai a comprendere senza una presenza poetica, dolce, intraprendente e riflessiva come quella della donna. Il resto, è descritto nelle mie poesie.

Quali progetti per il futuro?

Davvero tanti. Ci sto lavorando assiduamente, e non parlo solo della versione edita de “Il coraggio di essere libero”. Meglio non anticipare, mi piace arrivare direttamente con la novità. La cosa che mi sorprende e che mi preoccupa – perché sono anzitutto uno studente! – è che mi aspetta un 2011 molto impegnativo e unico, sarà l’anno in cui raccoglierò tutto quello che ho seminato, quindi sarà, molto probabilmente, un anno più “decisivo” rispetto agli altri… Ci divertiremo!

Ti ringrazio, Emanuele, ti faccio i miei migliori auguri.

Grazie, auguri di cuore anche a te, e viva l’arma della parola!


IL NOSTRO PRIMO BACIO – EMANUELE CERULLO

"Ci siamo baciati per la prima volta,
appena usciti da scuola, timidi.
Passavano automobili
di gelosia,
ci avvolse la brezza
della nostra affinità.
Adesso sono qui, il Sole
è andato a letto sazio, prosciugando
le nostre anime
regalate al vento."

Da “Il cuore come inchiostro”

martedì 28 settembre 2010

Intervista di Domenico Esposito Mito a Sonia De Simone, scrittrice caudina di romanzi rosa

Sonia De Simone nasce il 10 novembre del '90 a Benevento. Si diploma al liceo scientifico presso l'istituto E. Fermi di Montesarchio e s’iscrive all'università Federico II a Napoli alla facoltà di lettere moderne per coltivare le sue passioni riguardanti la lettura e la scrittura.
"Basta un Attimo" è il suo romanzo d’esordio, visionato e corretto da un'agenzia letteraria e pubblicato con Lulu (auto-pubblicazione). Il romanzo narra la storia di due adolescenti, Alisia e William, che s’incontrano in normalissime circostanze: una partita di calcio. Da allora inizia la loro storia contorta, basata inizialmente su un’innocente amicizia per poi sfociare in una struggente, quanto romantica, storia d’amore. Lei è una ragazza semplice, proveniente da una famiglia agiata, ben conosciuta. Lui, invece, ha una storia ben diversa, una famiglia divisa dai continui tradimenti del padre e dal rinnovato matrimonio della madre con un altro uomo, dal quale nasce la piccola Sara. Ma la partenza di William (per inseguire il suo sogno) e uno sconvolgimento, quasi annunciato, nella vita di Alisia, sono elementi che porteranno i due giovani ad allontanarsi dopo un’assurda lotta per stare insieme. Un romanzo semplice, ambientato a Montesarchio, una piccola cittadina nella provincia di Benevento, che colpisce l’animo di giovani romantici “Innamorati dell’amore”, di quello vero, non di quello descritto nelle fiabe dove tutto termina con un meraviglioso “Vissero tutti felici e contenti”, perché l’amore è ben altro e William e Alisia lo sanno bene...


Quando è nata la tua passione per la scrittura?

Io credo che non ci sia una data prestabilita per far nascere una passione. Questa è una cosa che fa parte di noi sin dalla nascita, bisogna solo imparare ad aspettare: la pazienza è alla base di tutto! Col tempo, la scrittura, per me, è diventata non solo una semplice passione. Scrivere è estraniarsi dalla realtà, vivere in un universo parallelo creato da te, vivere nello splendore delle tue parole e nell’animo dei tuoi personaggi.
Non ho una data o un momento preciso per stabilire quando sia nata la mia passione per la scrittura. Posso solo dire che si tratta di un amore puro, privo di tradimenti. La mia, dunque, non è passione, ma semplicemente AMORE PER LA SCRITTURA.


Com’è nata invece l’idea di questo libro?

Ho cominciato a scrivere questo libro in un momento particolare della mia vita. Avevo quattordici anni e la vita mi aveva da poco portato via una persona fin troppo importante per me, una figura essenziale, un pilastro fondamentale. La sofferenza è stata troppo grande anche da potersi descrivere, così mi misi al computer e cominciai a battere sui suoi tasti. Avevo bisogno di qualcosa che mi allontanasse da quell’insulsa realtà. Una parola dopo l’altra, mi sono ritrovata a scrivere di una vera storia d’amore. A lavoro concluso, andai in una copisteria e feci stamparne una copia. Divenne, per me, solo una sorta di ricordo. Qualche mese fa, navigando in internet pensai che alla fine non ci avrei perso niente inviando una copia a diverse case editrici (anche se ero ancora all’oscuro delle delusioni che queste avrebbero potuto causarmi). Così, ripresi il romanzo tra le mani e cominciai a fare delle modifiche per renderlo migliore e più leggibile. Mi sono messa in contatto con numerose case editrici, due delle quali erano disposte a stipularmi un contratto. Parlo di “Case editrici a pagamento” che mi hanno chiesto tantissimi soldi per perdere ogni diritto sulla MIA OPERA! Per questo motivo ho pensato che potesse bastare una correzione, un’auto-pubblicazione, una buona pubblicità e un po’ di astuzia per emergere in un ambiente limitato (il che, per un autore emergente, con un’opera che ricopre una fascia di lettori ben definita, non è poco!). Ovviamente ci sono anche “Case editrici NON a pagamento” con grandi marchi come Mondadori, Rizzoli, ecc. ma per il momento preferisco sognare tenendo i piedi sulla terra!

Quali temi affronta il tuo romanzo oltre all’amore adolescenziale?

Il tema principale è appunto l’amore che nasce tra William e Alisia. Ma nella vita di un adolescente, spesso, l’amore entra in secondo piano di fronte a problemi che colpiscono direttamente il suo animo. Alisia si troverà ad affrontare una situazione particolare che vede come protagonista “l’amica di sempre”. Litigi che fanno crescere e che aiutano a visionare la vita da una prospettiva diversa. Ma ancora più difficile è affrontare la morte di una persona cara. Non sempre si riesce a tenere la testa fuori dall’acqua ma Alisia ha un buon motivo per non annegare…


C’è un autore di romanzi rosa o di altro genere cui t’ispiri o comunque uno in particolare che preferisci?

Io mi definisco una “Divoratrice di Libri”. Leggo di tutto, qualunque cosa mi attiri, ma l’autore che ha fatto nascere in me la passione per la scrittura e per la lettura di romanzi rosa e mi ha tenuto legata all’amore è NICHOLAS SPARKS. Mi ha rapito e si è portato via il mio cuore con “Le parole che non ti ho detto”. Poi, ha continuato ad avere lo stesso effetto sul mio animo con il resto dei suoi romanzi.
Ultimamente mi sono lasciata trasportare tra le strade di Barcellona da CARLOS RUIZ ZAFON, un autore capace di farti vivere alle spalle dei personaggi con una suspense inaudita nonostante le storie siano alquanto irreali.
Un altro genere che mi ha colpito molto è stato quello di FABIO VOLO. In lui vedo un autore capace di parlare, in modo crudo e diretto, di una realtà che, fondamentalmente, appartiene a tutti noi.
Per quanto riguarda i Romanzi Storici, invece, mi sono lasciata rapire da IDELFONSO FALCONES, anche se sto cercando di apprezzare (ma al momento mi risulta ancora difficile) Ken Follet.

Ti ci rivedi nel personaggio femminile del tuo romanzo?

Alisia È Sonia. In piccola parte, ogni personaggio presente nei nostri romanzi, rappresentano una piccola parte di noi. Per quanto si possa giocare di fantasia, il personaggio nasce da noi, dalla fusione della nostra anima con la nostra mente, il che porta a una sola conclusione: Ogni personaggio rappresenta un almeno l’uno per cento del nostro essere.


Quando scrivi quindi, t’ispiri molto alla tua vita oppure è tutto frutto della tua immaginazione?

Si scrive per estraniarsi dalla realtà ma, inevitabilmente, questa ne entra a far parte. Mi guardo intorno e tutto sembra divenire “Ispirazione”: la realtà è ispirazione! Per quanto non si voglia farla entrare nei giochi della nostra fantasia, questa è molto abile ed entra senza farsi sentire. A volte, solo rileggendo il testo mi accorgo di aver inserito qualcosa che appartiene alla realtà. L’inconscio è scorretto e gioca sempre brutti scherzi: è per questo che ritengo che, inevitabilmente, l’ispirazione sia legata con un nodo troppo stretto alla realtà.

In futuro, pensi di restare sul rosa oppure di scrivere anche romanzi di altro genere?

Sono "innamorata dell'amore", di quell’amore vero che non ha sempre come finale il “Vissero tutti felici e contenti”, quindi credo che rimarrò per sempre legata a questo genere.

Grazie per aver accettato l’invito, in bocca al lupo.

Sono io a doverti ringraziare per avermi tenuta in considerazione. A presto.